La Lombardia abbassa il livello del lago d'Idro anche se la Pat è contraria. Tonina: ''Ora verificheremo se ci sono stati danni all'ecosistema. Pronti a chiedere sanzioni''
La Provincia di Trento aveva espresso parere negativo sulla richiesta arrivata dall'Agenzia Interregionale per il fiume Po di abbassare il lago d'Idro. Una scelta per proteggere l'ecosistema. Dal 10 al 30 luglio, però il lago è stato abbassato fino a 366,7 metri. Ora Muse e Fondazione Museo civico di Rovereto sono state incaricati di valutare gli eventuali danni sull’ambiente lacustre in vista di possibili azioni da parte della Pat
TRENTO. “Ora sono in corso le verifiche per capire se ci sono stati dei danni. In caso siamo pronti a chiedere delle sanzioni”. Il vicepresidente Mario Tonina conferma la volontà da parte della Provincia di approfondire quello che nei giorni scorsi è avvenuto al lago d'Idro.
L'Agenzia Interregionale per il fiume Po nonostante lo svaso di quantità significative dei serbatoi della riserva idrica strategica destinata alla rete elettrica, il 7 e il 29 luglio ha chiesto di abbassare il livello del lago sotto la quota minima di 367,20 metri. A fronte di queste richieste, la Provincia di Trento ha espresso un parere contrario visto che a farne le spese sarebbe l'intero ecosistema della zona.
Nonostante il no di piazza Dante, dal 10 al 30 luglio, però il lago è stato abbassato fino a 366,7 metri, per poi risalire a 367,20 il 30 luglio. Una decisione quindi presa a fronte del parere contrario da parte del Trentino. E ora, proprio in questi giorni, l'Ageniza Interregionale per il fiume Po della Lombardia è tornata a richiesta un nuovo abbassamento.
''In questi primi giorni di agosto - ha spiegato Tonina nel corso della Terza Commissione Provinciale – è stato chiesto di nuovo di poter attingere acqua dal lago. Per questo il Servizio sviluppo sostenibile e aree protette ha chiesto spiegazioni all’Agenzia del Po ricordando che il mancato rispetto della direttiva Habitat prevede sanzioni”.
Muse e Fondazione Museo civico di Rovereto sono state incaricati di valutare gli eventuali danni sull’ambiente lacustre in vista di possibili azioni da parte della Pat. “Solamente la Protezione civile – ha spiegato Tonina – potrebbe decidere a fronte di una emergenza di abbassare oltre il limite il livello del lago. Ora vogliamo capire se ci sono stati dei danni”.
A prendere parte quest'oggi della Terza Commissione che ha parlato del fiume Chiese e del Lago d’Idro sono stati anche i rappresentanti della Federazione delle associazioni che operano in difesa del corso e dello specchio d’acqua. (QUI L'ARTICOLO)
Da parte delle associazioni è stato chiesto che la Pat continui “ad agire sulla Regione Lombardia perché si imponga un bilancio idrico e il deflusso ecologico, facendo pressioni per l’ammodernamento dei sistemi di irrigazione di ben 21 mila ettari coltivati a mais che vengono trinciati e usati per alimentare i maiali, che ormai sono più numerosi degli umani, e come biomassa''.