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Concessioni idroelettriche, Ambrosi contro Fugatti: “Abbiamo vinto le elezioni al grido di ‘prima i trentini’ ma ora si penalizza il territorio”

Nervi tesi in maggioranza tra Lega e Fratelli d’Italia, le accuse di Ambrosi: “Fugatti non ha tenuto conto dei suggerimenti del nostro partito preferendo andare a raccattare voti fra le minoranza, ma così si è tradita la parola data in campagna elettorale”

Di Tiziano Grottolo - 01 agosto 2021 - 12:31

TRENTO. Per descrivere quanto avvenuto durante la discussione sull’assestamento di bilancio l’esponente di Fratelli d’Italia Alessia Ambrosi cita un episodio del passato che risale ai tempi dei Romani, più precisamente quando quest’ultimi furono sì sconfitti in due battaglie da Pirro, re dell’Epiro, che però dovette sostenere perdite così alte che alla fine fu costretto a ritirarsi. Da qui, “vittoria di Pirro”, per indicare una battaglia vinta a un prezzo troppo alto per il vincitore.

 

Ma a cosa si riferisce di preciso la consigliera ex Lega? Sicuramente all’​articolo sulle concessioni per le centrali idroelettriche contro il quale hanno votato sia Fratelli d’Italia che le opposizioni, tanto che il provvedimento è stato approvato con 17 sì, 15 no 2 astenuti. “Il prezzo della apparente vittoria in aula del Presidente Fugatti è troppo alto – spiega Ambrosi – anzitutto, per il nostro territorio e i nostri produttori. Abbiamo vinto le elezioni al grido di ‘prima i trentini’ ma adesso andiamo a penalizzare il territorio recependo per primi in Italia norme che aprono il nostro mercato idroelettrico a grandi gruppi esteri, magari cinesi, che verranno qui a fare incetta lasciando del tutto indifesi i nostri produttori”.

 

Dal partito di Giorgia Meloni sono in molti a chiedersi quale fosse la necessità di essere i primi in Italia a legiferare sulla materia dopo le indicazioni arrivate dall’Unione europea. “In questo modo si è tradito il vincolo della coerenza e del rispetto della parola data in campagna elettorale”, accusa Ambrosi. Ora però si presenta anche un nodo politico che riguarda la maggioranza che governa la Provincia. “In aula avevamo proposto emendamenti ragionevoli, corretti, leali. Fugatti non ha tenuto conto dei suggerimenti del nostro partito preferendo andare a raccattare voti da questo o quel consigliere di minoranza, alla spicciolata, senza una visione globale”.

 

Proprio in questi giorni, Michele Dallapiccola consigliere provinciale del Partito autonomista ha riferito dei tentativi di avvicinamento della Lega al suo partito. Alla base potrebbe esserci l’idea di una nuova alleanza in vista delle prossime elezioni del 2023, magari presentandosi con una coalizione capace di tagliar fuori l’estrema destra di Fratelli d’Italia e battere il Centrosinistra in tandem con il Patt. Va detto però che quest’ultima ipotesi è fortemente osteggiata anche da una componente del partito autonomista in particolare dallo stesso Dallapiccola e dalla collega Paola Demagri. Noi restiamo leali in maggioranza – conclude Ambrosi – ma ciò non vuol dire che saremo omertosi né complici se a fare le spese di scelte sbagliate, come ad esempio nella vicenda Itas, sono sia i cittadini sia la stessa immagine della Giunta provinciale”.

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