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Con l’ordinanza di Fugatti per cinema, teatri e concerti serve il “green pass”, Zanella: “Ancora una volta il mondo dello spettacolo penalizzato rispetto a bar e ristoranti”

Fugatti ha firmato una nuova ordinanza, d’ora in avanti per andare al cinema o al teatro servirà il Green pass, ma secondo Zanella il provvedimento penalizza queste attività: “Alimenta insensatamente una crisi del settore artistico che con fatica sta cercando di rimettersi in piedi”

Di Tiziano Grottolo - 04 luglio 2021 - 12:34

TRENTO. Nelle scorse ore il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato una nuova ordinanza per regolamentare la partecipazione del pubblico a eventi, competizioni sportive e spettacoli.

 

Riassumendo in breve per gli eventi che si tengono in impianti e strutture al chiuso la capienza è fissata al 50%, è obbligatoria la prenotazione e va tenuto un elenco dei partecipanti. Inoltre gli spettatori devono essere muniti di Green pass.

 

Per gli eventi in impianti e strutture all’aperto la capienza è sempre fissata al 50%, la prenotazione però è solo raccomandata così come il mantenimento degli elenchi dei partecipanti. Gli spettatori dovranno comunque essere muniti di Green pass.

 

Infine per gli eventi all’aperto che non rientrano in impianti o strutture dedicate non è previsto un limite alla presenza degli spettatori a meno che, per la conformazione dei luoghi, risulti necessario prevedere un numero massimo di spettatori al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Per garantire il distanziamento è necessario prevedere la presenza di un numero adeguato di addetti. In questo tipo di eventi non è richiesto il Green pass.


Ogni Paese ha delle regole per la gestione dei Green pass ma in Italia il cosiddetto certificato digitale Covid-19 viene rilasciato se una persona è stata vaccinata (anche al 15esimo giorno dalla prima dose ma in questo caso vale solo per gli spostamenti in Italia), se si è guariti dalla malattia e pure se si è risultati negativi a un tampone molecolare o antigenico.

 

Il settore dello spettacolo è stato uno dei più colpiti dalla crisi pandemica – ricorda il consigliere Paolo Zanella – dal primo maggio teatri e cinema sono stati riaperti con una capienza del 50%, l'obbligo di mascherina e di igiene delle mani. Questo ha dato una boccata d’ossigeno ad artisti e tecnici, fermi ormai da mesi e che hanno visto meno sussidi rispetto ad altri comparti”.

 

Ora però, con la nuova ordinanza firmata da Fugatti, per accedere a cinema e teatri è stato reso necessario il Green pass: “È vero – prosegue il consigliere di Futura – che l’Unione europea sta andando nella direzione di raccomandare l’uso del Green pass anche per ristoranti e teatri e che lo scopo può essere anche quello di migliorare l’adesione alla campagna vaccinale, ma il rischio è ancora una volta quello di penalizzare il lavoro del settore dello spettacolo. Molte persone in attesa di completare il ciclo vaccinale, infatti, potrebbero rinunciare ad andare al cinema o a teatro piuttosto che sottoporsi a un tampone. Il problema – prosegue – è che c’è estrema ambiguità tra regole del pass europeo e quello italiano, mentre l’articolo citato nell’ordinanza si parla di ciclo vaccinale non di dose singola”.

 

La proposta dunque è quella di imitare quanto avviene in Alto Adige, dove, il Green pass è obbligatorio solo per gli eventi più affollati, con un utilizzo di più del 50% dei posti disponibili. “Questa ordinanza va assolutamente modificata – afferma Zanella – in primis perché a parità di rischio discrimina tra esercenti di bar e ristoranti, non penalizzati, e operatori dello spettacolo, super-penalizzati, ma poi soprattutto perché alimenta insensatamente una crisi del settore artistico che con fatica sta cercando di rimettersi in piedi”.

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