Con l’ordinanza di Fugatti per cinema, teatri e concerti serve il “green pass”, Zanella: “Ancora una volta il mondo dello spettacolo penalizzato rispetto a bar e ristoranti”
Fugatti ha firmato una nuova ordinanza, d’ora in avanti per andare al cinema o al teatro servirà il Green pass, ma secondo Zanella il provvedimento penalizza queste attività: “Alimenta insensatamente una crisi del settore artistico che con fatica sta cercando di rimettersi in piedi”
TRENTO. Nelle scorse ore il presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti ha firmato una nuova ordinanza per regolamentare la partecipazione del pubblico a eventi, competizioni sportive e spettacoli.
Riassumendo in breve per gli eventi che si tengono in impianti e strutture al chiuso la capienza è fissata al 50%, è obbligatoria la prenotazione e va tenuto un elenco dei partecipanti. Inoltre gli spettatori devono essere muniti di Green pass.
Per gli eventi in impianti e strutture all’aperto la capienza è sempre fissata al 50%, la prenotazione però è solo raccomandata così come il mantenimento degli elenchi dei partecipanti. Gli spettatori dovranno comunque essere muniti di Green pass.
Infine per gli eventi all’aperto che non rientrano in impianti o strutture dedicate non è previsto un limite alla presenza degli spettatori a meno che, per la conformazione dei luoghi, risulti necessario prevedere un numero massimo di spettatori al fine di garantire il distanziamento interpersonale di almeno un metro. Per garantire il distanziamento è necessario prevedere la presenza di un numero adeguato di addetti. In questo tipo di eventi non è richiesto il Green pass.
Ogni Paese ha delle regole per la gestione dei Green pass ma in Italia il cosiddetto certificato digitale Covid-19 viene rilasciato se una persona è stata vaccinata (anche al 15esimo giorno dalla prima dose ma in questo caso vale solo per gli spostamenti in Italia), se si è guariti dalla malattia e pure se si è risultati negativi a un tampone molecolare o antigenico.
“Il settore dello spettacolo è stato uno dei più colpiti dalla crisi pandemica – ricorda il consigliere Paolo Zanella – dal primo maggio teatri e cinema sono stati riaperti con una capienza del 50%, l'obbligo di mascherina e di igiene delle mani. Questo ha dato una boccata d’ossigeno ad artisti e tecnici, fermi ormai da mesi e che hanno visto meno sussidi rispetto ad altri comparti”.
Ora però, con la nuova ordinanza firmata da Fugatti, per accedere a cinema e teatri è stato reso necessario il Green pass: “È vero – prosegue il consigliere di Futura – che l’Unione europea sta andando nella direzione di raccomandare l’uso del Green pass anche per ristoranti e teatri e che lo scopo può essere anche quello di migliorare l’adesione alla campagna vaccinale, ma il rischio è ancora una volta quello di penalizzare il lavoro del settore dello spettacolo. Molte persone in attesa di completare il ciclo vaccinale, infatti, potrebbero rinunciare ad andare al cinema o a teatro piuttosto che sottoporsi a un tampone. Il problema – prosegue – è che c’è estrema ambiguità tra regole del pass europeo e quello italiano, mentre l’articolo citato nell’ordinanza si parla di ciclo vaccinale non di dose singola”.
La proposta dunque è quella di imitare quanto avviene in Alto Adige, dove, il Green pass è obbligatorio solo per gli eventi più affollati, con un utilizzo di più del 50% dei posti disponibili. “Questa ordinanza va assolutamente modificata – afferma Zanella – in primis perché a parità di rischio discrimina tra esercenti di bar e ristoranti, non penalizzati, e operatori dello spettacolo, super-penalizzati, ma poi soprattutto perché alimenta insensatamente una crisi del settore artistico che con fatica sta cercando di rimettersi in piedi”.