Zanotelli: ''M49 è entrato più volte nella trappola tubo in Vanoi'', Degasperi: ''L'assessora si dimetta e intervenga direttamente il ministero'
E' arrivata la risposta dell'assessora Giulia Zanotelli all'interrogazione di Filippo Degasperi. Quelle che erano solo indiscrezioni, ora trovano conferma: "Le attività proseguono non appena si verificheranno le condizioni per poter procedere in tal senso". Il consigliere provinciale incalza: "Cercano pure un colpo a effetto in piena campagna elettorale per le amministrative"
TRENTO. "Si conferma che l'orso M49 lo scorso mese di ottobre è entrato più volte nella trappola tubo posizionata per la sua cattura nell'alta valle del Vanoi. L'animale non ha però fatto scattare il meccanismo che innesca la chiusura della porta". Questa la risposta dell'assessora Giulia Zanotelli all'interrogazione del consigliere provinciale Filippo Degasperi (Qui articolo), che attacca: "Prova di totale inadeguatezza, l'assessora si dimetta e intervenga il ministero".
E' arrivata quindi la conferma, il plantigrado è entrato e uscito dalla trappola tubo più volte da quando è scappato nel Lagorai dopo la fuga dal Casteller, ma non sarebbe scattato il meccanismo per la (ri)cattura. "Questo costituisce un evento non raro - aggiunge Zanotelli - nella casistica relativa a tale delicata attività". Questo, però, sancisce che la Provincia è sulle tracce di M49, conosce gli spostamenti, il raggio d'azione e le abitudini, ma non è riuscita a prenderlo e quindi Papillon oltre ad essergli sfuggito una volta con la spettacolare ''evasione'' dal Casteller ora avrebbe anche fatto avanti e indietro dentro le trappole tubo senza farle scattare.
Le operazioni dovrebbero, quindi, riprendere terminato il periodo del letargo. "Si conferma altresì (non potrebbe essere diversamente) - continua Zanotelli - che le attività di ricerca e di cattura dell'esemplare proseguiranno non appena si verificheranno le condizioni per poter procedere in tal senso".
Si potrebbe rivivere una primavera ad alta tensione. "E' evidente che cercano un colpo a effetto in piena campagna elettorale per le prossime amministrative in Trentino", dice Degasperi. Insomma, il tema grandi carnivori verrebbe utilizzato in chiave elettorale, la presenza di orsi e lupi strumentalizzata esclusivamente a fini politici.
"La risposta a questa interrogazione - prosegue Degasperi - sarà molto utile al medico denunciato dalla Giunta perché nei fatti supporta la sua tesi (Qui articolo). Una risposta disarmante perché in poche parole rende certa la pochezza che ormai ha invaso da oltre un anno il palazzo della Provincia". Un atteggiamento che sarebbe sintomatico della gestione leghista della cosa pubblica.
Un primo anno di governo boccheggiante tra tagli (cooperazione e accoglienza), una manovra di bilancio scolastica e poco coraggiosa che sposta i problemi al prossimo assestamento, provvedimenti al limite dell'incostituzionalità (come quello sulle case Itea) e figuracce palesi (proprio la fuga di M49 e l'essere stato l'unico territorio italiano a non essere stato in grado di intercettare i finanziamenti per il dissesto idrogeologico) e gli scontri con tutti (con l'Università, il mondo della medicina e della ricerca su tutti).
"La risposta dell'assessora è grave - prosegue Degasperi - perché viste le competenze, si aggiunge a tutte quelle dichiarazioni dello stesso tenore in ogni ambito della vita dei cittadini: scuola, salute, diritti e ambiente. Una risposta gravissima perché mette un’altra volta alla berlina il Trentino, finito nelle mani di chi dimostra giorno dopo giorno totale inadeguatezza".
Una politica, e questo è un altro fatto, che da quando si è insediata la giunta leghista in Trentino, non ha certo brillato per trasparenza e informazione sul tema. Praticamente azzerati gli incontri sui territori per spiegare come gestire il fenomeno e come ridurre al minimo i contrasti tra uomini e grandi carnivori, praticamente azzerata la politica di gestione del fenomeno per affidarsi a incontri spot con il commissario del governo, parlare di pericolosità pubblica e di ronde di poliziotti anti lupo che avrebbero dovuto controllare che questi animali non si avvicinassero ai paesi (salvo poi accantonare il progetto, tempo poche settimane, perché totalmente inutile e superfluo).
Una vicenda quella di M49-Papillon, che aveva alzato anche la tensione tra Provincia leghista e il ministero guidato da Sergio Costa. Nonostante il presidente Maurizio Fugatti dicesse il contrario, non si è mai visto un ministro così apertamente contrario e duro sulle azioni del Trentino. "Questo è un ulteriore tassello per aiutare i trentini ad aprire gli occhi. A questo punto però, ci aspettiamo un intervento deciso e sostitutivo del ministro: non bastano i selfie e le magliette, servono carabinieri forestali e tecnici dell'Ispra per togliere dall’imbarazzo i trentini e ci evitino ulteriori figuracce mentre la responsabile del disastro prepara le valige".