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Turismo, Failoni: "Moderatamente soddisfatti per l'estate, perso il 30% nella prima parte" ma per gli hotel e l'extralberghiero i conti non tornano e le perdite sono più alte

E' complicato raffrontare un'estate a pieno regime e quella atipica ai tempi del Covid-19. Non è scontato che ai numeri corrisponda un determinato fatturato. Ma questi numeri aiutano a fotografare una situazione difficilissima. E per la prima parte della stagione è il calo è purtroppo più vicino a -40% che -30% per quanto riguarda giugno e luglio. Dallapiccola: "E non si conosce ancora nulla per l'inverno alle porte''

Di Luca Andreazza - 08 ottobre 2020 - 05:01

TRENTO. "Il settore del turismo è in sofferenza e c'è tanta preoccupazione tra gli imprenditori". Queste le parole dell'ex assessore Michele Dallapiccola, che aggiunge: "La Provincia invece di prendersela sempre con qualcun'altro e annunciare sempre qualcosa, forse dovrebbe concentrarsi a cambiare passo il più velocemente e seriamente possibile".

 

L'intervento prende le mosse dalla risposta dell'assessore Roberto Failoni all'interrogazione di Luca Guglielmi, consigliere provinciale in quota Fassa, per sapere con certezza l'andamento della stagione estiva per effettuare valutazioni con gli operatori sul territorio.

 

"Non ci sono dati ufficiali - spiega l'assessore - ma per la prima parte della stagione il calo stimato rispetto all’anno precedente è stato del 30% e nel mese di agosto la flessione appare limitata al 10%. Le Cassandre qualche mese fa parlavano di un meno 70% e quindi possiamo dichiararci moderatamente soddisfatti".

 

C'è però qualche dato ufficiale, limitatamente a giugno e luglio, per quanto riguarda il comparto alberghiero e quello extralberghiero (agritur, b&b, campeggi e così via). Mancano i numeri per gli alloggi privati e le seconde case, quasi sempre però sono una stima. Ancora assenti in generale sul portale della Provincia gli arrivi e i pernottamenti di agosto.

 

E' complicato raffrontare un'estate a pieno regime e quella atipica ai tempi del Covid-19. Non è scontato che ai numeri corrisponda un determinato fatturato. Ma questi numeri aiutano a fotografare una situazione difficilissima. E per la prima parte della stagione (convenzionalmente un periodo che va da giugno a settembre) è il calo è purtroppo più vicino a -40% che -30% per quanto riguarda giugno e luglio.

 

"A luglio - dice Failoni in Aula - la partenza è stata a rilento mentre agosto è stato straordinario". L’assessore ha attribuito il risultato alla campagna promozionale messa in campo dalla Provincia, "con visualizzazioni del sito Visittrentino superiore al 50-60% rispetto all’anno scorso. Indovinato è stato anche il simbolo 'Respira' che molti hanno copiato dal Trentino". Tutti i meriti a quanto pare sono di piazza Dante, nonostante la querelle delle immagini della Serbia per promuovere il territorio (Qui articolo). 

 

A giugno si oscilla tra un -79,5% per gli alberghi e un -70% per l'extralberghiero (totale a -76%), quindi a luglio si viaggia tra un -36,6% per gli hotel e un -38,7% per l'extra (totale -37,4%). Il dato aggregato di questi due mesi si attesta a -49,6% (hotel a -49,9% e extra -49,2%). A soffrire, tantissimo, le località legate a laghi e terme: gli hotel di Riva del Garda segnano un -71,6% nelle presenze per il periodo gennaio-luglio 2020 (giugno a -80,8%, luglio a -43,2%, bimestre a -60,1%)  rispetto a 12 mesi fa; Valsugana a -63% (giugno a -84,1%, luglio a -47,5%, bimestre a -62,1%) e Comano a -62,6% (giugno a -87,1%, luglio a -33,4%, bimestre a -54,1%).

 

A Pinè/Cembra, sempre gli alberghi, si arriva a -54,1% (giugno a -74,7%, luglio a -82,7%, bimestre a -51,8%), val di Non a -44,2% (giugno a -64,5%, luglio a -29,3%, bimestre a -40,7%). La doppia stagionalità delle località di montagna ha permesso, se così si può dire, di limitare i danni sull'annualità per ora: Paganella a -27,7% (giugno a -81,7%, luglio a -52,5%, bimestre a -42,7%); Fiemme a 32,8% (giugno a -39,2%, luglio a -31,6%, bimestre a -46,2%); Fassa a 24,6% (giugno a -76,5%, luglio a -28,1%, bimestre a -39,3%); San Martino di Castrozza a -22,1% (giugno a -71,3%, luglio a -28,9%, bimestre a -38,7%); Alpe Cimbra a 29,4% (giugno a -81,3%, luglio a -40,5%, bimestre a -51,2%); Campiglio a -26,2% (giugno a -83,1%, luglio a -36,3%, bimestre a -44,6%), val di Sole a -30,3% (giugno a -81,7%, luglio a -46,2%, bimestre a -52,9%).

 

Gli ambiti di Trento, Monte Bondone, Valle dei Laghi (giugno a -81%, luglio a -52,5%, bimestre a -64,6%) e quello di Rovereto e Vallagarina (giugno a -74,7%, luglio a -67,8%, bimestre a -70,2%) in flessione rispettivamente del -50% e del -48,7% sull'anno. Il dato provinciale per gli hotel tra gennaio e luglio è del -36,9% di presenze e ci si attesta a poco oltre 5 milioni, mentre per giugno-luglio a -49,9%.

 

Chiaro, difficile fare paragoni ma sono indicativi sul momento complicato e agosto un po' dovrebbe riuscire a mitigare il saldo negativo. Evidenzia un settore che necessita di sostegni e non solo annunci: l'anno scorso sono stati toccati i 32 milioni di pernottamenti e l'alberghiero raggiunge da solo quasi il 50% delle presenze, cioè 13 milioni (si aggiungono i 5 milioni per l'extralberghiero, 5 milioni gli alloggi privati e 9 milioni le seconde case), e quindi rappresenta l'azionista di maggioranza di un comparto che  pesa per il 15% sul Pil provinciale con punte fino al 20% con l'indotto. 

 

"Le situazioni sono variegate - aggiunge Dallapiccola - ci sono strutture che sono riuscite a reggere meglio in quanto sono riusciti a riconvertire la propria clientela e attrarre più italiani. Dura essere contenti davanti a questi numeri, posso poi comprendere ma non giustificare la volontà di tenere alto il morale del settore da parte dell'assessore. Ora si deve capire quanti hanno la forza, non solo economica, di aprire per l'inverno. Una stagione che è alle porte e ancora senza indicazioni chiare" (Qui articolo).

 

Il comparto turistico si trova, come purtroppo tanti settori, a dover fare i conti con la crisi causata dall'emergenza Covid-19 e una situazione piombata nuovamente nella profonda incertezza. Una primavera cancellata dal lockdown e poi una ripartenza giocoforza macchinosa. Solo agosto si è mantenuto sui livelli delle passate stagioni capaci di toccare quasi sempre nuovi record di presenze. Ora si avvicina l'inverno ma le prenotazioni stentano a decollare e anche Asat si è soffermata sulle difficoltà di previsione e di programmazione: "L'estate è andata meglio delle aspettative - aveva spiegato a Il Dolomiti il presidente Gianni Battaiola - ma è difficile essere contenti quando il segno è meno'' (Qui articolo).

 

Intanto si pensa alle soluzioni "A" e "B". "Una grande sfida – conclude Failoni – ci attende ora nel prossimo inverno. E' importante il tavolo di confronto con la sanità, senza il quale il settore del turismo non potrà fare nulla. Questo tavolo aperto tra i settori permetterà di preparare una soluzione "A" se la situazione sarà la migliore auspicabile, e una soluzione "B" se i contagi dovessero invece peggiorare in modo significativo. Non voglio neanche prendere in considerazione un’eventuale soluzione "C". Quest’estate i turisti sono tornati a casa contenti di essere stati in Trentino. E negli ambiti in cui funzionavano anche gli impianti a fune il gradimento è stato ancor maggiore”.

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