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Ombrelli in piazza per dire no alla cementificazione: “Non vogliamo l’ennesimo centro commerciale”

Il 17 giugno la Variante 15 arriverà in Consiglio per l’approvazione definitiva, il comitato Olivaia: “Questa operazione costerà alla collettività migliaia di metri cubi in più di cemento”. Ulivieri (Abc-Futura) avverte la maggioranza: “Se dalla variante non verrà rimossa la perequazione dell’area Sant’Andrea voterò contro”

Di Tiziano Grottolo - 14 giugno 2020 - 16:27

ARCO. Una protesta colorata contro la variante 15 che mercoledì prossimo (17 giugno) approderà nell’aula del consiglio comunale di Arco per l’eventuale approvazione: “Con questa manifestazione – fa sapere il Comitato Salvaguardia Olivaia che ha lanciato l’evento – vogliamo chiedere ai consiglieri di votare con coscienza in vista della seconda, e definitiva adozione, del provvedimento”. All’appello del Comitato hanno aderito oltre un centinaio di persone “armate” di ombrello “per proteggersi da questa variante che fa acqua da tutte le parti”.

 

Le Variante 15 ha già fatto molto discutere (articoli QUI e QUI) e non sono mancate perplessità anche all’interno della stessa maggioranza. Il provvedimento fa un largo utilizzo dello strumento delle perequazioni (a concessione di diritti edilizi al privato in cambio di opere o pubbliche o la cessione di terreni e immobili) che gli ambientalisti hanno definito “irragionevoli” perché, spiegano, “non si fa altro che trasformare aree a destinazione pubblica, aree agricole e aree a destinazione verde pubblico, in aree residenziali a favore dei privati e parcheggi pubblici, erroneamente insistendo sulla gratuità delle operazioni quando invece tali accordi costeranno alla collettività migliaia di metri cubi in più di cemento”.

In particolare, una delle perequazioni che ha ricevuto le maggiori critiche riguarda l’area che sorge su via Sant’Andrea: “È palese – sostengo gli ambientalisti – che la zona in questione debba rimanere agricola, perché rappresenta uno degli ultimi lembi di suolo non aggredito dal cemento in una zona già super-edificata e davvero non c’è ragione di costruire l’ennesimo centro commerciale”.

 

 

Gli attriti fra amministrazione comunale e gli ambientalisti del Coordinamento ambientalista dell’Alto Garda (che comprende anche il Comitato Salvaguardia Olivaia) non sono mancati, basti citare le vicende dell’Ex Argentina, di Villa Angerer, di Villa San Pietro, edifici storici sacrificati (o minacciati) da operazioni edilizie che ne hanno stravolto funzione e aspetto. Ad ogni modo la manifestazione non può non inserirsi all’interno delle manovre in vista della campagna elettorale per le comunali 2020 (QUI approfondimento).

 

Non è un mistero che la “Civica Olivaia”, che sostiene la candidatura dell’ambientalista Chiara Parisi, sia un’emanazione diretta del Comitato, d’altra parte la manifestazione è stata sostenuta dalla stessa Parisi che ha consegnato ai social una sua riflessione: “C’è un pochino di confusione in merito alla Variante 15, sembra che una fazione ritenga essere la panacea per tutti i mali, la soluzione ideale per il bene della comunità che però si vedrà calare dall’alto parcheggi e poi un centro commerciale. Sfruttando lo strumento perequativo si baratta suolo agricolo che diventerà di fatto edificabile. Suolo che prima fungeva da importante cornice verde delle nostre frazioni. Ogni Amministrazione – punta il dito la candidata – per una scusa o per un’altra, nel tempo è andata erodendo questo prezioso patrimonio di paesaggio, di suolo, di economia”.

 

Nel frattempo l’approvazione della Variante 15 resta appesa a un filo, visto che il consigliere comunale di Arco Bene Comune-Futura, Tommaso Ulivieri, ha già fatto sapere che voterà contro, dichiarandosi disposto ad uscire dall’aula per far mancare il numero legale. Questo a meno che il punto riguardante l’area Sant’Andrea non dovesse essere stralciato dal provvedimento: “Considero questo passaggio una forzatura perequativa non necessaria e anzi dannosa, spuria dentro un lavoro urbanistico tutto sommato accettabile di servizio alle frazioni, benché discutibile”. Un modo questo per uscire allo scoperto e lanciare un segnale verso la maggioranza e la coalizione che guarda alle comunali 2020: “Il tema urbanistico-ambientale è quello di maggior contrasto, tuttavia siamo fiduciosi nell'evoluzione delle idee. Daremo il nostro contributo – ha concluso Ulivieri – se si andrà in questa direzione, con una visione chiara e con forze diverse ma oneste, non certo con la ricerca di sommatorie e il ritorno di politici inaffidabili”.

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