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La ripartenza del Trentino con le immagini della Serbia, Ghezzi e Manica: ''La Pat e Trentino Marketing minano credibilità e serietà del territorio. Da unici a dozzinali''

Nei giorni scorsi la Marketing ha avviato i motori della promozione, una campagna per cercare di far ripartire il turismo. Nella release di 8 immagini promozionali, la società è finita sotto i riflettori per il ricorso a due foto che sono state scattate in Serbia, così succede che Oblacinsko jezero diventa Levico/Caldonazzo. Sfondo serbo anche per le Dolomiti di Brenta

Di Luca Andreazza - 08 giugno 2020 - 12:58

TRENTO. Tredici domande. Una serie di richieste di Paolo Ghezzi, consigliere provinciale in quota Futura, per chiarire il ricorso alle immagini dei Balcani per promuovere e lanciare la ripresa del turismo in Trentino ai tempi del coronavirus. Anche Alessio Manica, consigliere provinciale del Partito democratico interviene sulla vicenda. "Non è piccola cosa in quanto mina la nostra affidabilità come territorio, la nostra serietà. Con il copia e incolla invece di unici diventiamo dozzinali. Perché se i messaggi non trasmettono verità e non sono coerenti quei tre milioni di investimento promozionale annunciati partono proprio male". 

 

E' un periodo non facile per Trentino Marketing, la società è chiamata a delineare le direttrici per salvare una stagione estiva atipica tra eventi di richiamo come I Suoni delle Dolomiti annullati e ritiri calcistici saltati. "Il settore turistico - spiega Ghezzi - è stato letteralmente sconvolto dalla pandemia Covid-19 con forti perdite di clientela italiana e estera, così come cali verticali di fatturato che mettono a rischio la sopravvivenza di non poche aziende". 

 

Un momento già delicato e intanto l'ente del turismo si trova a dover fare i conti con l'utilizzo di immagini non locali per promuovere il Trentino. A questo si aggiunge la presa di distanza dal video spot boomerang della Valsugana finito anche su La Stampa e La Repubblica (che ha comunicato anche la posizione di Trentino Marketing che ha preso le distanze dal prodotto) e ancora su il Fatto Quotidiano scatenando lo sdegno di molti potenziali turisti (Qui articolo), ma anche la risposta della pagina Facebook "Nato a Milano" (Qui articolo).

 

Nei giorni scorsi la Marketing ha avviato i motori della promozione, una campagna per cercare di far ripartire il turismo (Qui articolo). Sembra che tutto sia scaturito da una consulenza affidata a una società di Milano per almeno 50 mila euro

 

E dopo la dura presa di posizione di Walter Alotti (Qui articolo), ecco quelle di Ghezzi e Manica. "Il 29 maggio l'assessore Roberto Failoni e la società hanno presentato la nuova campagna per ridare 'respiro' al turismo trentino. Tra le immagini chiave - dice il consigliere provinciale di Futura - c'è una bella foto di un giovane papà con zainetto e figlio su un molo di lago, acqua e cielo e monti vaghi all'orizzonte, e lo slogan 'Respira - La gioia ha un profumo'. E' stata presentata dal titolare al turismo alle Apt come un'importante campagna che è scaturita da una forte sinergia con tutti i territori". 
 

Nella release di 8 immagini promozionali, la società è finita sotto i riflettori per il ricorso a due foto che sono state scattate in Serbia, così succede che Oblacinsko jezero diventa Levico/Caldonazzo. Sfondo serbo anche per le Dolomiti di Brenta. Notizie arrivate a livello nazionale con effetto boomerang servito.


Insomma, si è preferito il carrello online e un po' di post produzione per armonizzare al nostro territorio la foto che rivolgersi a qualche service locale e valorizzare fino in fondo il Trentino. Si è puntato su Getty Images per un costo tra i 50 e i 475 euro. "Il lago serbo è bello - aggiunge Ghezzi - ma sarebbe stata sufficiente la normale diligenza dell'assessore, dei suoi collaboratori, di Trentino Marketing per verificare che l'immagine è un 'déjà vu' seriale".

 

L'immagine scattata dall'autore Aleksandar Nakic è stata utilizzata nei mesi scorsi da parecchie altre società: Toyota Cile per raccontare la sicurezza delle sue auto, il gruppo bancario Ing Direct, Nexi per le carte di credito, Iveco per i camper, l'Automobile club tedesco. "Una catena di negozi in California, Chico Mall, l'ha usata per la festa del papà. Le spiegazioni di Trentino Marketing - continua Ghezzi - sono goffe e insostenibili: alla stampa non si presentano bozze, quando si tratta di campagne ufficiali e costose, in cui si investono i soldi della Provincia. Inoltre in quel pacchetto è stata utilizzata un'altra foto scattata in Serbia e spacciata per la val di Brenta e le Dolomiti".

 

Insomma, gli slogan della Lega sono sempre accattivanti, soprattutto quando si invita a comprare e scegliere trentino, salvo poi acquistare immagini standard dall'estero. Dimenticando i fotografi locali e che in Trentino ci sono circa 300 laghi e le montagne non mancano. Anche affidare l'eventuale concept a Milano non sembra particolarmente edificante in quanto andrebbe a svilire la professionalità e il capitale all'interno della Marketing. In tutti gli uffici non sarebbe possibile trovare le persone per delineare la ripresa del territorio?  

 

"Dopo il Covid-19 che ha tenuto tutti in casa e che ci ha obbligati a temere le cose più naturali come incontrare gli altri, sentirci liberi di andare dove vogliamo e persino di respirare, così riporta il sito di Trentino Marketing, 'La nuova campagna invita (quindi) ad un respiro più evocativo, coinvolgente e contestualizzato all’interno di immagini che comunicano gioia e voglia di vivere, andando oltre l’atto fisico del respirare per recuperare il proprio tempo, allentare la tensione, ritrovare sé stessi e riacquisire un nuovo equilibrio, in armonia con il verde dei boschi e l’azzurro dei laghi'. Ora, a parte il discutibile riferimento alle difficoltà respiratorie, purtroppo tra le manifestazioni cliniche più frequenti del coronavirus, colpisce che per promuovere il verde dei boschi e l’azzurro dei laghi del Trentino si sia ricorso a immagini provenienti dal altri luoghi". 

 

La speranza è che il turismo in Trentino possa ripartire, ma la vicenda richiede diversi approfondimenti. "E’ evidente che non è da alcune fotografie improprie o dal velato riferimento a sintomi della Covid-19, sperando che i pubblicitari sappiano quello che stanno facendo, che può essere giudicata una campagna promozionale - commenta Manica - ma in un momento in cui tutti, anche i fotografi, hanno subito l’impatto della pandemia, mentre anche la Giunta provinciale invita a consumare trentino, l’utilizzo di materiale proveniente da fuori provincia per promuovere il Trentino non può che far sorgere qualche domanda".

 

Qui le 13 domande di Paolo Ghezzi rivolte al presidente Maurizio Fugatti e all'assessore Roberto Failoni:

1) se erano al corrente che Trentino Marketing avrebbe usato immagini provenienti dalla Serbia per rilanciare il turismo trentino post pandemia da Covid-19;
2) se non lo erano, qual è stata la loro reazione quando l'hanno scoperto;
3) a quale agenzia si è rivolta Trentino marketing per la campagna di rilancio;
4) con quali costi;
5) se la scelta delle fotografie è stata dell'agenzia esterna o di Trentino marketing;
6) se prima di scegliere una foto da cataloghi stock internazionali sia stata valutata la disponibilità dei fotografi trentini a partecipare a questa campagna, che avrebbe dato un tocco di maggiore autenticità e di coinvolgimento in una fase storica di rilancio del territorio trentino nel suo insieme;
7) se sia stata valutata la possibilità di affidare la realizzazione delle immagini a un fotografo o a un'agenzia fotografa di prestigio internazionale, come già è avvenuto in passato, visti gli ingenti investimenti che giustamente la Provincia di Trento ha deciso di dedicare al rilancio del turismo;
8) da chi è stato deciso il fotoritocco delle fotografie di origine serba;
9) se Trentino Marketing era a conoscenza che la fotografia del lago era già stata utilizzata in svariate campagne pubblicitarie, di ogni genere;
10) se sia stata valutata la possibilità di predisporre la campagna di rilancio con le risorse umane (una ventina di persone) presenti nell'organico di Trentino Marketing nelle area comunicazione, digital e image;
11) in che modo il presidente e l'assessore hanno intenzione di gestire questo clamoroso infortunio di comunicazione, proprio nel momento di massimo sforzo per riconquistare i mercati turistici del Trentino;
12) se l'assessore Failoni - il cui profilo biografico (dal sito del Consiglio provinciale) è il seguente: "Residente a Pinzolo. Sono un imprenditore turistico e albergatore, impegnato inoltre da più di vent’anni come amministratore pubblico nella mia comunità. Vivo ed opero a Pinzolo in Val Rendena, terra delle Giudicarie dove sono nato il 16 giugno 1968 a Tione di Trento, da una famiglia storica di albergatori" - conosce e frequenta - quando i suoi impegni istituzionali glielo permettono - la Val Brenta;
13) che cosa abbiano detto all'assessore rendenero al turismo i suoi convalligiani dopo aver scoperto che, per Trentino Marketing, non c'erano foto della bella valle trentina che potessero reggere il confronto con il paesaggio montano serbo, una sorta di "resa" delle Dolomiti di Brenta ai Balcani.

 

E le domande di Manica, sempre rivolte a presidente e assessore

1) come valutano la campagna di Trentino Marketing “Respira, sei in Trentino” con particolare riferimento alle due osservazioni fatte in premessa, ovvero alla possibile, forse involontaria, allusione alle difficoltà respiratorie e l’utilizzo di immagini fissate fuori dal Trentino;

2) se, nel rispetto di un generico programma di valorizzazione e promozione delle risorse locali spesso annunciato anche dalla maggioranza, non ritengano opportuno dare delle direttive a Trentino Marketing affinché in futuro non ricorra a materiale esterno per promuovere il turismo provinciale;

3) quali costi ha comportato l’acquisto e il lavoro di post-produzione delle immagini non provenienti dal Trentino utilizzate per la campagna “Respira, sei in Trentino” e se tale costo è stato confrontato con il costo che avrebbe comportato utilizzare immagini di professionisti locali.

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