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Il consiglio dei ministri impugna la legge Failoni, Fugatti: ''Ce lo aspettavamo''. Ghezzi: ''E' più un prestigiatore che un governatore''

Era previsto da tutti: la norma sulle chiusure domenicali è incostituzionale perché la Provincia non ha competenza in materia, ma la maggioranza leghista è andata avanti lo stesso. Ora si lamentano che da Roma molto spesso impugnano le loro norme. Ghezzi: ''Ora potrà dire: Roma calpesta l'autonomia. E continuare il suo gioco demagogico. Ma i trentini, anche quelli che l'hanno votato, cominciano a rendersi conto''

Di Luca Pianesi - 08 agosto 2020 - 17:25

TRENTO. ''È il capo dell'esecutivo provinciale che tuttavia fa notare come, con il governo in carica, le impugnative contro le nostre leggi provinciali siano purtroppo sempre più frequenti e avvengano con una solerzia che non sembra quella abituale''. Questo un passaggio del comunicato stampa della Provincia di Trento su quanto accaduto in queste ore, con il consiglio dei ministri che ha impugnato la norma sulle chiusure domenicali (e nei giorni festivi) di supermercati e negozi provinciali voluta dall'assessore Failoni e dal presidente Fugatti.

 

Una norma palesemente incostituzionale (visto che sul commercio la competenza è esclusiva dello Stato) ma che la maggioranza leghista ha comunque voluto portare avanti (con i ricorsi che già incombono da parte di commercianti e grande catene). Un legiferare troppo spesso sul filo della legalità che, come giustamente fa notare il comunicato stampa, si traduce, poi, in ovvi ricorsi e impugnazioni da parte dello Stato. Perché se anche si crede fermamente che sia giusto chiudere le città nei giorni di festa, si dovrebbe cercare di porte avanti le proprie istanze politicamente e seguendo le vie previste dalle leggi dello Stato democratico in cui viviamo (con contrattazioni, incontri con il Governo, facendo pesare le proprie competenze e qualità amministrative) e non si dovrebbe cercare di ''forzare'' sempre e solo la mano

 

E invece il Trentino pare essere talmente regredito dal punto di vista amministrativo da utilizzare questo modus operandi in maniera quasi strutturale quando c'è qualche questione spinosa che meriterebbe attenzione e contrattazione. Il presidente della Provincia Fugatti, comunque, prende atto della decisione del Consiglio dei Ministri, di impugnare la legge provinciale sul commercio, in merito alla disciplina delle aperture dei negozi nei giorni festivi. ''Una mossa - questo il commento - che l'Amministrazione provinciale si aspettava''.

 

''Ma tanto il presidente quanto l'assessore Failoni - si legge nel comunicato stampa della Pat - confermano in ogni caso la necessità di dimostrare coraggio per continuare a rendere il Trentino una terra dinamica, in cui le prerogative dell'autonomia vengono messe a frutto per il bene della comunità locale e per essere sempre all'avanguardia su vari fronti''. Poi un riferimento alla Provincia autonoma di Bolzano che nel comunicato stampa viene descritta così: ''Ha peraltro già intrapreso un percorso parallelo attraverso una norma di attuazione che, negli scorsi giorni, ha ricevuto il voto favorevole della Commissione dei Dodici''. Peccato che a Bolzano siano in attesa proprio di questo tipo di contrattazione politica (stanno facendo quello che va fatto per arrivare al provvedimento) prima di chiudere i negozi i festivi e le domeniche.

 

''Come era ampiamente prevedibile - commenta Paolo Ghezzi di Futura al riguardo - e come le minoranze avevano facilmente profetizzato, il governo ha bocciato la leggina Fugatti sulle aperture degli esercizi commerciali nei giorni festivi, in quanto "viola la competenza esclusiva dello Stato in materia di concorrenza (art. 117 Costituzione)". Al di là del merito, penso che un'attenzione ai diritti dei lavoratori nei giorni festivi sia doverosa, e al di là della bizzarra classificazione dei Comuni turistici, Trento non lo è, per dire, il presidente della Provincia ha fatto la sua ennesima forzatura, sapendo benissimo quale sarebbe stato l'esito, sempre con il suo stesso intento: fare propaganda. Ora potrà dire: Roma calpesta l'autonomia. E continuare il suo gioco demagogico. Ma i trentini, anche quelli che l'hanno votato, cominciano a rendersi conto che Fugatti è più un prestigiatore che un governatore''.

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