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Franco Bruno sfida tutti per le comunali: ''Chiudere piazza Dante con un cancello e le Case Itea alle nostre donne che fanno figli''

Ritroviamo l'aspirante sindaco in piazza Dante, mentre l'ultima volta era rimasto escluso dalla corsa per la Provincia in quanto non aveva raggiunto le firme sufficienti a presentare la propria lista. L'artigiano edile appare fiducioso: "Sono il cambiamento e servono persone come me per migliorare le situazioni"

Di Luca Andreazza - 27 luglio 2020 - 05:01

TRENTO. "Gli spacciatori? La colpa è della politica che non interviene per fermare questo sistema. Parlano di sicurezza e poi quando vengono eletti non portano avanti nulla". Così Franco Bruno, 40enne e leader del movimento La Catena, che è intento a raccogliere le firme necessarie per poter presentare una lista alle prossime elezioni amministrative a Trento

 

L'obiettivo è quasi raggiunto, mancherebbero 15 firme e in questi prossimi giorni intende portare il gazebo a Ravina e Mattarello, ma anche in via Belenzani nel capoluogo. Poi è pronto per essere della partita come candidato sindaco e sfidare Franco Ianeselli (centrosinistra, Patt e Italia Viva), Andrea Merler (destra a trazione Lega) e Filippo Degasperi (Onda Civica), Marcello Carli (Agire e Dc), Silvia Zanetti (Si può fare), Carmen Martin (Movimento 5 stelle) e Giuliano Pantano (Rifondazione comunista).

 

Ritroviamo l'aspirante sindaco in piazza Dante, mentre l'ultima volta era rimasto escluso dalla corsa per la Provincia in quanto non aveva raggiunto le firme sufficienti a presentare la propria lista (Qui articolo). Questa volta invece è più fiducioso di poter competere per la massima carica di palazzo Thun.

 

La sicurezza è la priorità del suo movimento. "Tutti i parchi cittadini sono invasi dagli spacciatori - prosegue Bruno - ma queste situazioni non possono accadere, la politica deve intervenire e invece chiacchiera. Piazza Dante è la piazza della vergogna. Si deve agire invece di parlare. Il primo provvedimento? Recintare e chiudere alle 18 tutte le aree verdi per salvaguardare le famiglie".

 

Non solo. "Se vinco a settembre mando via tutti i profughi che sono legati a questa situazione di degrado. E voglio punire il reato di vagabondaggio. Tre o quattro anni fa abbiamo protestato insieme - dice La Catena - ma ora la Lega non fa niente per sistemare tutto. I criminali spacciano sotto il loro naso in piazza Dante e in 2 anni non sono riusciti a prendere provvedimenti: sono peggiori di tutti gli altri messi insieme".

 

Si preannuncerebbero tempi duri poi per il Centro sociale. "Va chiuso. Sono stato accusato di abuso edilizio perché non ho rispettato la tutela del paesaggio - prosegue il leader de La Catena - ma il Bruno non rispetta le regole. Solo una facciata è pitturata e non hanno alcun permesso. Non può restare aperto".

 

Qualche cambiamento anche in materia Case Itea. "Non è giusto - evidenzia Bruno - che ci siano persone da 30 anni che usufruiscono di queste agevolazioni e intanto acquistano le auto di lusso. Gli alloggi devono essere assegnati alle nostre donne che partoriscono e se non fanno figli, via pure loro. Solo italiani e gli altri tutti a casa. Meglio lasciarli sfitti che male utilizzati".

 

Originario di Bolzano, Bruno è un artigiano edile e si trova a Trento da circa 30 anni e cerca di lanciare la propria corsa alle comunali di Trento. "La mia intenzione è quella di mettere il bastone tra le ruote a tutti. Basta con le stesse facce, simboli e idee da decenni. Questi sono i punti principali: sono il cambiamento e ci vogliono persone come me per migliorare le situazioni", conclude il leader de La Catena.

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