Coronavirus, l'Alpe Cimbra pronta alla sfida: ''Steward e presidi. Sicurezza, negozi a cielo aperto e capacità di reazione. Scelte coraggiose e innovative''
L’Alpe Cimbra alla prova dell'imminente stagione estiva, non si vuole mancare l'appuntamento con la fase 3. E allora sono già pianificate le operazioni per garantire una sanificazione puntuale, così come pulizia degli spazi pubblici. Già pronti piani e rendering del volto di Folgaria nell'era di Covid-19. Rech: ''Non saremo impreparati. L'organizzazione è fondamentale e il confronto è continuo"
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FOLGARIA. "La comunità reagisce con professionalità alle sfide imposte dall'emergenza coronavirus", queste le parole di Micheal Rech, sindaco di Folgaria, che aggiunge: "Gli alberghi il commercio, i bar e la ristorazione ma anche artigiani e agricoltori lavorano insieme per garantire sicurezza, proposte moderne e la consueta ospitalità di alto livello".
L’Alpe Cimbra si organizza per l'imminente stagione estiva, non si vuole mancare l'appuntamento con la fase 3. E allora sono già pianificate le operazioni per garantire una sanificazione puntuale, così come pulizia degli spazi pubblici. Già pronti piani e rendering del volto di Folgaria nell'era di Covid-19.
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"La parola d'ordine è sicurezza per residenti e turisti. E' fondamentale - prosegue il primo cittadino - far percepire a tutti il senso di organizzazione, che però non deve essere un annuncio, quanto un fatto. La speranza naturalmente è quella che tutto proceda nel migliore dei modi, ma è bene tenere l'attenzione alta e la fiducia reciproca tra le parti nei diversi ruoli. Gli spostamenti e l'apertura dei confini interregionali e internazionali possono far circolare Covid-19, il virus non è ancora eliminabile ma contenibile: abbiamo pensato a tutta una serie di misure per fronteggiare qualunque situazione".
Si pensano a nuove opportunità e si prendono decisioni innovative per un'emergenza che richiede capacità di interpretazione. Nel frattempo l'Alpe Cimbra è entrata a far parte di Alpine Pearls. l'associazione con sede in Austria e località associate in Germania, Svizzera e Slovenia, promuove un turismo all'insegna della sostenibilità e oggi accoglie 21 paesi, 10 in Italia per un turismo slow e un abbinamento tra storia e cultura, tradizioni e paesaggio.
"Portiamo avanti scelte che avrebbero richiesto tempo in altri periodi. Questa stagione estiva è atipica - aggiunge Rech - serve anche coraggio per sperimentare nuovi modi per vivere il centro storico: più spazio a pedoni e biciclette. Prevediamo una pedonalizzazione praticamente integrale ma senza rinunciare alla sicurezza: un servizio potenziato della polizia locale e di steward a servizio di residenti e ospiti. Un altro progetto è quello di posizionare un presidio fisso da parte della Croce rossa per qualunque necessità o informazione. La rapidità di gestione è un aspetto fondamentale".
Gli spazi pubblici cambiano volto per favorire il ricorso a plateatici e negozi (quasi) a cielo aperto. Il tutto però all'insegna del verde e del floreale con nuove aiuole, piante e installazioni di design. "Gli spazi vengono declinati per garantire il distanziamento. Le aree pubbliche sono destinate a essere attrezzate tra cartellonistica informativa e indicazioni puntuali, compreso le strade forestali, i rifugi e il giardino botanico. Non si può e non si deve lasciare nulla al caso".
C'è attesa per il turismo, un comparto particolarmente pesante in Trentino. "C'è una prudente fiducia. C'è entusiasmo di poter ripartire e anche molta preoccupazione - dice il sindaco di Folgaria - ma il raccordo tra l'Azienda per il turismo e il tessuto imprenditoriale, le amministrazioni di Folgaria, Lavarone e Luserna è costante. Si fa squadra tutti insieme per gestire questa emergenza nel migliore dei modi, si va avanti tutti insieme. Tutto è legato alla curva epidemiologica, ma siamo pronti e le aspettative restano piuttosto buone".
La data che viene cerchiata in rosso è quella del 3 giugno, quando confini e frontiere riapriranno dopo circa tre mesi, una stagione che dovrebbe poi entrare nel vivo a metà mese. "Il 90% della movimentazione estiva è legata al mercato italiano e noi siamo particolarmente forti sulle seconde case, una tipologia di ospitalità che riproduce l'ambiente familiare e quindi viene percepito come sicuro. Le strutture ricettive invece investono per garantire il massimo standard in termini di qualità e sicurezza: il fermento non manca, ognuno fa la sua parte".
Insomma, molto si gioca sul mercato nazionale, ma anche quello di prossimità può avere un ruolo importante, un ritorno al turismo degli anni '70. "Sono due canali che presidiamo storicamente molto bene, in particolare proprio sull'estate. Dobbiamo chiaramente far i conti con un po' di paura a spostarsi - continua il sindaco - le incertezze sulla capacità di spesa e la possibilità di poter prendere ferie, ma la domanda potenziale è interessante. Il pendolarismo dai territori vicini potrebbe garantire una boccata d'ossigeno ai nostri esercenti".