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Ottobre: ''Kaswalder, sbagli a licenziare Pruner perché era al congresso del Patt, stai facendo gli stessi errori di Rossi''

La lettera di licenziamento del segretario particolare del presidente del consiglio sarebbe in via di predisposizione. Kaswalder: ''Io fino ora non ho licenziato nessuno''

Pubblicato il - 17 aprile 2019 - 06:01

TRENTO. Terremoto negli uffici del consiglio provinciale: il presidente Walter Kaswalder avrebbe licenziato il suo segretario particolare, l'autonomista Walter Pruner. Il motivo? Avrebbe partecipato al congresso del Patt lo scorso mese, domenica 24 marzo. Una vicenda che assume tratti enigmatici, visto che lo stesso presidente Kaswalder dice: "Finora non ho licenziato nessuno".

 

Ma andiamo con ordine. Secondo fonti vicine agli uffici del consiglio provinciale, risulterebbe in fase di predisposizione una lettera di licenziamento diretta nei confronti di Walter Pruner. Assunto come segretario particolare del presidente di Palazzo Trentini lo scorso dicembre, Pruner (figlio di Enrico, ricordato come uno dei fondatori del Patt) da anni lavora seguendo diversi rappresentanti delle istituzioni.

 

E da oltre quarant'anni è un autonomista. Un percorso condiviso per anni con Walter Kaswalder che lo aveva appunto nominato suo segretario particolare. Un rapporto che ora si sarebbe interrotto bruscamente.

 

A non andare giù al presidente del consiglio, secondo voci di corridoio, sarebbe stata la partecipazione di Pruner al congresso del Patt che ha visto l'elezione di Simone Marchiori. I ben informati parlano di un licenziamento con "pochi giorni di preavviso", che diverrebbe effettivo, pare, dall'inizio di maggio. La motivazione? Sarebbe, sempre secondo fonti vicine agli ambiti interessati, l'incrinarsi del rapporto di fiducia tra presidente e segretario.

 

Ma, raggiunto al telefono, Kaswalder smentisce tutto: "Sono tutte balle, non è quello il problema" risponde a chi gli chiede conferma di un presunto licenziamento avvenuto dopo la partecipazione di Pruner al congresso del Partito autonomista.

 

Un partito dal quale Kaswalder (eletto con gli Autonomisti popolari) era stato espulso nella scorsa legislatura (qui articolo), e al cui congresso Pruner sarebbe andato (pare) senza avvisare, per seguire una passione personale.

 

"Non entro nel merito e non commento" prosegue sempre Kaswalder. "Io fino a ora non ho licenziato nessuno - aggiunge - lui (Pruner, ndr) è ancor qui. In quanto mio segretario particolare ha un compito...". Ma la frase rimane tronca e il presidente sceglie ancora il "no comment".

 

Sulla vicenda interviene intanto Mauro Ottobre (ex deputato e candidato alle provinciali con Autonomia dinamica, partito di cui è fondatore): "Caro Presidente Kaswalder - scrive rivolgendosi al presidente del consiglio - "Te hai fat 'na monada". Hai licenziato Walter Pruner, colpevole di essersi recato al congresso del Patt".

 

E prosegue: "Credo che tu stia commettendo gli stessi errori fatti da Rossi con le famose "epurazioni" di cui tu sei stato vittima. Io me ne sono andato sbattendo la porta, tu sei stato cacciato. A quel congresso, l'unica persona che poteva andare era Pruner, per il semplice fatto che suo padre è stato un pioniere delle stelle alpine".

 

"Certo - dice Ottobre - nell'ABC della politica un partito avrebbe dovuto invitare i rappresentanti degli altri partiti, come si usa fare in democrazia. Ma non credo che io e te, o Caterina Dominici, o le tante persone che sono uscite da quel partito, sarebbero andati ad assistere a quello che non è più un congresso ma un'associazione privata di Rossi e Panizza".

 

Ancora Ottobre: "Avresti dovuto chiedere un resoconto a Pruner di quel congresso e lui, ne sono certo, ti avrebbe risposto che le stelle alpine, quelle che conosciamo noi, non esistono più. Quindi, un mio consiglio: non commettere gli stessi errori di Rossi, ripensaci. Quando ti ho conosciuto, nel 2005, sostenevi che Pruner (padre), fu per te un maestro di vita. Pensa a cosa stai facendo a suo figlio, una persona perbene e che ha famiglia, e che non va trattata così. Caro Walter, non fare sciocchezze, se sei ancora un autonomista".

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