M49-Papillon, Fugatti spiega il giorno della fuga: ''C'erano due guardie armate ma sono scappate'' e intanto firma la nuova ordinanza con possibilità di abbatterlo
Un presidente molto prudente nel rispondere alle opposizioni su quanto avvenuto nella notte tra domenica 14 e lunedì 15 luglio, quando l'orso è stato catturato ma è scappato. Fugatti ammette di aver esagerato quando si era spinto a chiedere le dimissioni di Ugo Rossi per incapacità gestionale
TRENTO. La Provincia richiama e conferma l'ordinanza del 1 luglio e ordina: "Al medesimo personale, ad integrazione della citata ordinanza n. 415057, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare ulteriore pericolo grave ed imminente per l'incolumità di terzi o degli operatori del corpo forestale trentino, di procedere all'abbattimento dell'orso".
Ora è nero su bianco, una nuova taglia su M49 (Qui i numeri dell'orso), il presidente Maurizio Fugatti ha firmato oggi, lunedì 22 luglio, una nuova ordinanza di cattura per il plantigrado più famoso ormai a livello internazionale dopo la fuga dal Casteller. In apertura di assestamento di bilancio il governatore è stato chiamato dalle opposizioni a riferire dell'accaduto, mentre i forestali sono ancora sulle tracce dell'orso, fototrappolato in un paio di occasioni nei boschi della Marzola.
La sensazione è quella che si apre una nuova stagione, il presidente è ritornato a battere sul fatto che orsi (60-80 plantigradi) e lupi, (una settantina di esemplari) in totale 222 episodi e 170 mila euro di danni, sono troppi e la convivenza grandi carnivori-uomo è difficile e complicata, per questo fa squadra con altre regioni del nord. Un presidente estremamente prudente, aderente alla lettura della relazione e che ammette di aver esagerato quando si era spinto a chiedere le dimissioni di Ugo Rossi (Qui video) per incapacità gestionale.
Il presidente ripercorre, nuovamente, quelle ore iniziate con la cattura in val San Valentino a Porte di Rendena e il viaggio verso Trento, destinazione Casteller. Tre le fermate di controllo in val San Valentino, in val Rendena e quindi a Tione prima dell'arrivo nel capoluogo.
Lì è stato liberato in zona 1 e l'orso esce dalla trappola tubo (Qui video). Una novità, riferita in aula, è che ci sarebbero stati due agenti presenti e armati, ma sono scappati alle prime avvisaglie della fuga dell'orso (Qui articolo). Ritornati una decina di minuti dopo, M49 era ormai evaso. "E' stato cercato la mattina - dice Fugatti - con i cani di ricerca e con un drone dei vigili del fuoco di Trento".
Niente sedazione (Qui articolo). "Considerando che l'animale - si legge nell'ordinanza - a seguito della cattura non era stato anestetizzato, allo scopo di non arrecare alcun pregiudizio al suo stato di salute, secondo quanto deciso, come risulta dalla relazione del servizio foreste e fauna, dai medici veterinari dell'Apss che erano intervenuti nei momento immediatamente successivi alla cattura tramite trappola tubo e quindi erano presenti al trasporto e alla liberazione dell'orso all'interno del recinto del Casteller".
Tolto anche il radio-collare: "Necessario, avremmo dovuto farlo entro l'estate perché l'orso è cresciuto", dice in aula, mentre nell'ordinanza c'è la conferma. "Al momento del rilascio - c'è scritto - all'interno del recinto il radiocollare che gli era stato applicato nel 2018 è stato fatto sganciare, tramite sistema di sbloccaggio da remoto, e che quindi al momento attuale l'orso non è radiocollarato e quindi non è possibile conoscerne la posizione tramite questo ausilio".
Un orso che però è ancora riconoscibile in quanto riporta una marca auricolare rossa sull'orecchio destro con il numero 314. Il presidente nell'ordinanza punta, tantissimo, sulla pericolosità di questo esemplare, si parla sicurezza e ordine pubblico, si riprendere il percorso al tavolo di ordine pubblico e per la sicurezza: M49 è confidente, ma non ha mai aggredito l'uomo, quindi non è una novità del centrodestra: è più o meno la stessa procedura utilizzata per Dj3 e Jurka.
E ora che si fa? "L'intervento di cattura appare particolarmente complesso, di difficile realizzazione, con tempi non prevedibili - si legge - ma comunque significativamente lunghi ed in ogni caso potenzialmente pericoloso per gli operatori incaricati. E in caso di nuova cattura, non potrebbe essere captivato al Casteller, in quanto la struttura, pur verificata e considerata adeguata dallo stesso Ispra, anche a seguito del sopralluogo del 17 luglio 2019, sia dal punto di vista strutturale, sia sotto il profilo gestionale e manutentivo, è già stata forzata dall'esemplare M49 nella notte tra il 14 e 15 luglio".
Sembra tramontare anche l'ipotesi di trovare un nuovo posto per ospitare l'orso in Trentino, una possibilità verificata con il ministero, ma c'è "la necessità di integrare il dispositivo dell'ordinanza [...] al fine di tenere conto degli avvenimenti del 14-15 luglio 2019, che hanno modificato sostanzialmente il contesto nel quale operare la rimozione di M49".
Si esercitano poteri contingibili e urgenti. Quindi: "Si richiama e conferma l'ordinanza n. 415057 del giorno 1 luglio, onde evitare il ripetersi di situazioni di pericolo per l'incolumità e la sicurezza pubblica". E ordina: "Al medesimo personale, ad integrazione della citata ordinanza n. 415057, qualora si verifichino situazioni che, in relazione al comportamento assunto da M49, possano determinare ulteriore pericolo grave ed imminente per l'incolumità di terzi o degli operatori del corpo forestale trentino, di procedere all'abbattimento dell'orso". E nonostante le rassicurazioni di buoni rapporti a livello ministeriali, Sergio Costa resta apertamente contrario alla soluzione più estrema (Qui articolo).