M49-Papillon a Sagron Mis? Il ministro: ''Idea interessante''. Gadenz: ''Rapporto diretto Stato-Comune. Puntiamo sul crowdfunding per andare avanti''
Un'azione a 360 gradi tra sviluppo della comunità e benessere dell'orso stesso. Il primo cittadino non si scompone per l'eventuale impossibilità di poter contare sulle risorse statali. Gadenz: "I tempi sono cambiati non è facile ottenere fondi pubblici, compresi quelli provinciali, ma andremo avanti. Peccato che la Pat non si sia ancora fatta sentire"
SAGRON MIS. "Grazie per la lettera e per il contenuto propositivo che va nell'interesse di tutelare le rare specie faunistiche e creare quella possibile coesistenza tra uomo e natura in cui crediamo fortemente", così il ministro Sergio Costa risponde a Luca Gadenz, sindaco di Sagron Mis, che nei giorni scorsi ha lanciato la proposta di ospitare M49-Papillon, l'orso più ricercato del Trentino (Qui articolo).
Se la Provincia lamenta di aver scritto diverse volte al ministro, senza ricevere risposte (amministrazione provinciale comunque smentita proprio da Costa), il primo cittadino del comune di 185 abitanti e 11,2 chilometri quadrati è riuscito a fare centro al primo colpo: l'ipotesi di spostare il plantigrado in Primiero piace, c'è la disponibilità a valutare il progetto in quel di Roma. Il nodo eventualmente sono i fondi. "Nonostante l’interesse per la sua idea - prosegue la nota - non sarà facile reperire, al momento, risorse statali per un progetto così ambizioso".
Ma tanto basta per accendere ulteriormente l'entusiasmo del sindaco, convinto più che mai a proseguire su questa strada. "Ora possiamo valutare studi di fattibilità - evidenzia Gadenz - ma anche le risorse necessarie e tutti i requisiti richiesti da Ispra per poter ospitare il plantigrado. Purtroppo la Provincia non si è mai fatta sentire in questo periodo, ma l'orso è comunque patrimonio dello Stato e quindi mi sono rivolto direttamente al proprietario, ministro, ministero e uffici competenti. Ci attiveremo ulteriormente per ospitare l'animale".
L'idea è quella di prevedere un progetto strutturato e pluriennale con un rapporto diretto tra Stato e Comune. "Sagron Mis è un luogo perfetto - aggiunge il sindaco - una sorta di corridoio naturalistico tra i parchi naturali di Paneveggio Pale di San Martino e quello delle Dolomiti bellunesi. Il filo conduttore della nostra azione istituzionale è rappresentato dalle politiche ambientali e di conservazione dell'ambiente e della natura, declinate in chiave turistica: proponiamo un turismo green di livello internazionale".
Il primo cittadino non si scompone per l'eventuale impossibilità di poter contare sulle risorse statali. "I tempi sono cambiati - dice Gadenz - non è facile ottenere fondi pubblici, compresi quelli provinciali, ma andremo avanti e penso a un crowdfunding: puntare alla costituzione di una fondazione filantropica che abbia quale scopo quello di credere ancora nei piccolissimi Comuni d'Italia in un momento nel quale la collaborazione tra i comparti pubblico e privato è quanto mai opportuna per sopperire alla carenza delle risorse. E' un modo per preservare e mantenere popolata la montagna".
Sono, infatti, tante le possibili ricadute nell'adozione di M49, riassunti in tredici punti inviati al ministero. "Si può generare occupazione locale tra manutenzione del recinto e del camminamento - commenta Gadenz - info-point, alimentazione e cura dell'animale, guide esperte in materia di grandi carnivori e di scienze naturali per finalità di accompagnamento diurno e notturno con speciali visori. Un'attenta operazione può diventare mirata in chiave turistica e culturale, oltre alla possibilità di continuare e implementare la ricerca scientifica sui grandi carnivori, prevedere convegni e raduni di esperti e di studenti, così come un percorso didattico formativo per scuole e università. Dimostrare sensibilità verso la fauna selvatica è segno di grande civiltà e maturità di una Comunità".
Un'azione a 360 gradi tra sviluppo della comunità e benessere dell'orso stesso. "Vogliamo offrire un alto standard di vita all'animale - continua il sindaco - che andrebbe inserito in un areale ampio e sicuro. L'intenzione è inoltre quella di stringere accordi con i produttori locale per fornire parte dell'alimentazione dell'animale".
Tutto senza sottovalutare la sicurezza e la sostenibilità del progetto. "Al netto dell'investimento iniziale - conclude Gadenz - il piano dovrà essere autofinanziato e generare economie di scala finalizzate al co-sostentamento delle finanze di un piccolo Comune di montagna di 185 abitanti. L'aspetto della sicurezza delle persone e degli animali è indubbiamente al primo posto: il progetto verrà seguito direttamente da Ispra. L'inserimento dell'animale non comporterà alcun tipo di limitazione in termini di diritti di uso civico, diritti di caccia, assoggettamento del territorio a vincoli paesaggistico ambientali, assoggettamento del territorio a vincoli quali Parco o qualunque altro tipo di riserva. Il perimetro dell'areale sarà percorribile esclusivamente a piedi dai visitatori, che saranno contingentati attraverso la prenotazione obbligatoria per non antropizzare eccessivamente il territorio".