Caso M49, barricate degli animalisti: ''Giù le mani dall'orso. Togliete la competenza al Trentino per incapacità''. Rizzi: ''Regime autoritario di Trento''
Le operazioni di captivazioni sono ufficialmente partite, le motivazioni spiegate nella giornata di giovedì 4 giugno tra intrusioni e tentativi in abitazioni e edifici produttivi nelle Giudicarie fino in val Rendena e val di Chiese, ma il mondo animalista continua a farsi sentire
TRENTO. E' sempre alta la tensione sulla cattura di M49. Le operazioni di captivazioni sono ufficialmente partite, le motivazioni spiegate nella giornata di giovedì 4 giugno tra intrusioni e tentativi in abitazioni e edifici produttivi nelle Giudicarie fino in val Rendena e val di Chiese (Qui articolo).
E se l'ordinanza di Fugatti viene considerata illegittima dal ministro Sergio Costa, che ha interessato il Consiglio di Stato (Qui articolo), arrivano le reazione del mondo animalista. "Il presidente della Provincia di Trento - commenta Enrico Rizzi, segretario del partito aimalista europeo - ribadisce che l’orso M49 è pericoloso perché diverse volte ha tentato di avvicinarsi a strutture produttive, come gli allevamenti. Che genio. Ma ci vuole molto a capire che l’orso fa semplicemente l’orso? Cosa ci trova di strano in tutto ciò questo personaggio che, lo voglio ricordare, fino a qualche anno fa banchettava con i suoi amici della lega con piatti a base di carne di orso?".
Il segretario del partito animalista europeo ha inoltre depositato nei giorni scorsi una richiesta di sequestro preventivo dell'animale (Qui articolo). "Ad oggi - prosegue Rizzi - non esiste alcun dato concreto che possa sostenere la pericolosità dell’orso M49, ma questo signore lo sta condannando all’ergastolo esclusivamente sulla base di sue assurde sensazioni, sostituendosi allo Stato. E' presidente di una piccola provincia, con un chiaro regime autoritario, decide e se ne frega di un divieto imposto da un ministro della Repubblica italiana che comunque dovrebbe, a mio avviso, farsi rispettare".
Anche la Lega nazionale per la difesa del cane scende in campo e annuncia di attivarsi nelle sedi opportune. "Ancora una volta - afferma Piera Rosati, presidente Lndc animal protection - la Provincia va contro il parere del ministero per emettere un’ordinanza per rimuovere un orso senza un vero motivo. Come nel caso dell’orsa Kj2, ricorriamo al Tar per cercare di fermare questo provvedimento ingiusto: abbiamo già affidato incarico agli avvocati Michele Pezone e Paolo Emilio Letrari".
La Lndc è fermamente intenzionata a portare la questione se necessario anche all’attenzione delle giurisdizioni superiori. "Vista la reiterazione di provvedimenti simili da parte della Provincia - dichiara l’avvocato Michele Pezone, legale e responsabile diritti animal Lndc - auspichiamo che il tribunale amministrativo di Trento possa riconsiderare il precedente orientamento e riconoscere l’illegittimità del ricorso reiterato al potere di ordinanza del presidente per intervenire in questa materia”.
Non c'è alcun dato concreto che possa sostenere la pericolosità dell'orso per la Lav. "Le motivazioni dell'ordinanza - dice Massimo Vitturi, responsabile dell'Area animali selvatici - sono dovute alla forte sensazione di insicurezza delle persone. Nessun riscontro scientifico, quindi, ma semplici sensazioni rilevate in una non meglio precisata parte della popolazione. Una giustificazione inaccettabile, viste le pesantissime ricadute che avrà sulla vita di un animale che, una volta catturato, sarà costretto a vivere in un recinto delle dimensioni inferiori al mezzo ettaro, quando nella sua vita in libertà è abituato a frequentare superfici pari a 6.500 ettari”.
La Lav chiede di rivedere il Pacobace e togliere all'amministrazione provinciale ogni possibilità di intervenire sugli orsi. "Che le persone percepiscano una forte sensazione di insicurezza - conclude l'associazione - è diretta conseguenza di precise scelte politiche che continuano ad alimentare le preoccupazioni dei cittadini per ottenere consenso. Una linea in piena continuità con la precedente giunta che il presidente Fugatti ricalca e rispetto alla quale rilancia, andando allo scontro diretto con il ministro, che ha espresso più volte la sua completa contrarietà a questo tipo di gestione. La questione di M49 dimostra che il Trentino è del tutto incapace di favorire la convivenza tra orsi e cittadini: chiediamo che Costa intervenga con urgenza per rivedere il Pacobace e togliere dalle mani dell’amministrazione ogni possibilità di intervenire sugli orsi, riportandone la competenza esclusivamente allo Stato”.