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L'ex questore Massimo D'Ambrosio: ''Sono esperto in sicurezza, pronto a portare il mio contributo''

Montagna, infrastrutture e sicurezza, l'intervista al capolista di Fratelli d'Italia: "Alcune situazioni sono inaccettabili. Il centrosinistra ha tagliato e poi non ha saputo alzare la voce: non ci sono volanti di notte a Riva e Rovereto. Ci ho sempre messo la faccia e voglio migliorare la sicurezza" 

Di Luca Andreazza - 11 ottobre 2018 - 06:01

TRENTO. "In qualità di questore ho fatto quanto possibile come servitore delle istituzioni, ma certo non sono rimasto soddisfatto, si sarebbe potuto fare molto di più", queste le parole di Massimo D'Ambrosio, capolista per Fratelli d'Italia, che aggiunge: "Mi metto in gioco per portare la mia esperienza e cercare di migliorare la sicurezza in Provincia".

 

Il candidato ha ricoperto il ruolo di questore di Trento per circa tre anni fino alla pensione, una lunga carriera tra le forze di polizia che gli hanno portato anche diversi riconoscimenti, quali la medaglia di benemerenza in occasione del sisma del 23 novembre 1980 e le medaglie d’oro per anzianità e al merito di servizio, ma anche l’onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana.

 

Archiviato l'impegno in polizia, l'ex questore veste ora i panni del politico. "Vivo il Trentino da 45 anni e conoscono molto bene la realtà la provinciale. Fratelli d'Italia - dice D'Ambrosio - mi ha chiesto la disponibilità a correre per le prossime elezioni e penso di poter dare qualcosa. Un partito che è garanzia di onestà, pulizia e scelta di rinnovamento".

 

Ben 45 anni di polizia fatta ai massimi livelli che ora l'ex questore cerca di portare in politica, il tema di punta è, ovviamente, quella della sicurezza "ma - prosegue - se dovessi diventare consigliere le mie competenze non si esauriscono certamente qui. Ma se in caso di elezione dovessi disattendere il programma in questa materia sono pronto a farmi da parte, non ho bisogno di visibilità".

 

Partiamo dal cavallo di battaglia, forte anche della carriera in polizia appena conclusala sicurezza. Alla guida della questura ha sempre mostrato i dati in calo di furti e reati, ma spesso si è trovato a "scontrarsi" con la percezione dei cittadini. Si poteva fare di più?

Si sarebbe potuto fare molto di più se avessi avuto più unità a disposizione. E' stato fatto il massimo nei limiti dei mezzi che la questura di Trento può mettere in campo. Personalmente non posso che ringraziare gli agenti per gli sforzi profusi, i turni massacranti, la dedizione e la professionalità. Un ringraziamento che estendo ai colleghi dei carabinieri e della guardia di finanza. Mi creda, non è stato facile. Più volte ho chiesto agli organi della politica locale di fare la voce grossa e chiedere aiuto al governo, in quel momento di centrosinistra, ma tutti sono rimasti passivi. Mi sono adattato e ho cercato di svolgere al meglio il compito. Si deve ridare dignità alla polizia.  

 

Non sono mancate le critiche per il suo operato, spesso anche da destra e centrodestra, ora si trova tra le loro fila

Non mi sono mai nascosto, ci ho sempre messo la faccia in qualità di figura istituzionale. Mi sono sempre confrontato con tutti per raggiungere e migliorare gli obiettivi. L'importante è non mancare mai di rispetto, poi è giusto saper dialogare per trovare le giuste soluzioni alle criticità. Ho cercato di chiarire tutti gli aspetti.

 

Cambia il governo e il decreto Salvini porta in dote 19 nuovi agenti di polizia a Trento.

Il ministro ha semplicemente avuto la sensibilità di sbloccare la richiesta fatta al governo circa sei mesi fa. Ma per coprire i pensionamenti nel triennio 2017-2019 servirebbero almeno 40 unità. Uomini e mezzi significa tutelare l'agente e infondere sicurezza tramite la prevenzione sul territorio. In questo momento molti poliziotti si trovano a doversi comprare l'equipaggiamento perché le questure non hanno i soldi. Le precedenti amministrazioni si sono preoccupate di tagliare le risorse e questo è il risultato. Oggi a Riva, tra le principali località turistiche, così come a Rovereto, la seconda città per grandezza, non ci sono le volanti di notte. Provo molta vergogna per questo.

 

Ma cosa si può fare per migliorare la sicurezza? Aveva proposto convintamente la recinzione in piazza Dante, poi la decisione politica fu un'altra

In alcune zone serve un potenziamento o la messa in posa dell'illuminazione pubblica. Anche le telecamere possono essere un deterrente e sono convinto che una recinzione, bella esteticamente, possa aiutare. Un dispositivo usato in molte altre città. Tra le critiche quella che i cittadini non possono così accedere agli spazi verdi: chiaro che la chiusura deve seguire orari prestabiliti, ma in determinate fasce orarie notturne quale famiglia va al parco? Forse il figlio dello spacciatore per vedere il posto di lavoro del papà. 

 

Un altro provvedimento deve essere quello di coordinare la polizia locale, serve ripartire dalle basi e prevedere un percorso: rafforzare le assunzioni, prevedere corsi di addestramento e aggiornamenti.

 

Ha detto di essere un amante della montagna, quali provvedimenti per scongiurare il rischio spopolamento?

Si deve rivalutare l'agricoltura di montagna e prevedere dei fondi di garanzia come avviene in Svizzera. L'agricoltura è fondamentale per la tenuta del territorio e delle comunità. Bisogna rispettare la tradizione e la cultura di montagna del Trentino. L'agricoltura permette inoltre la manutenzione del territorio, questo può evitare smottamenti e altri problemi.

 

E' inoltre necessario garantire l'accesso al credito alle piccole e medie imprese, oltre alle cooperative. E l'autonomia non è un fenomeno per accontentare le solite persone, non è un fatto acquisito. Il centrosinistra ha perso consenso per il clientelismo e perché si è chiusa negli uffici provinciali. Si vedono solo alle elezioni per la campagna elettorale. Se dovessi essere eletto non intendo sottovalutare questo aspetto, ma continuare il confronto con i territori.

 

Tema infrastrutture.

Il Trentino ha bisogno di investimenti, difendere l'autonomia significa sapersi calare nelle diverse realtà. E' evidente che la strada statale della Valsugana necessiti di interventi per la sicurezza. Si deve dare dignità alle Autonomie locali perché progetti di viabilità virtuosi possono portare vantaggi generali. Queste però non devono essere scelte politiche, ma trasversali e condivise.

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