Bisesti annuncia ''approfondimenti'' per il video l'Altalena. Manica e Degasperi: ''Grave intromissione. Adesso è lui che decide cosa è giusto o sbagliato?''
L'assessore annuncia un'indagine sul video realizzato dall'Istituto comprensivo Trento 6 che parla di rispetto, diritti, eguaglianza, insomma di principi base che andrebbero insegnati ogni giorno in ogni contesto sociale ai bambini. Ma oggi per qualcuno sono cose da ''buonisti''. Degasperi: ''Inaccettabile un assessore che, dimentico del suo ruolo, si improvvisa ispettore per mettere le pezze agli scivoloni dei componenti della sua maggioranza''
TRENTO. Se la parola d'ordine di questa nuova amministrazione provinciale è ''più vigilantes per tutti'', da piazzare in piazze, strade, bar, chiese per garantire sicurezza e debellare il degrado perché non creare un corpo speciale al soldo della Pat che venga sguinzagliato nelle scuole per gli ''approfondimenti'' ritenuti necessari dall'assessore all'istruzione? Lo si potrebbe dedicare a Guy Montag milite modello di Fahrenheit 451 che andava a caccia di libri nel futuro distopico creato da Ray Bradbury per debellare cultura e spirito critico.
Qui la missione è dissuadere pericolosi ''buonisti'' dal trasmettere alle future generazioni principi quali quelli dell'accoglienza, della solidarietà, del rispetto dell'altro, della fraternità e dell'uguaglianza. Insomma quei principi che in uno stato democratico dovrebbero essere insegnati non solo a scuola ma anche a casa, al pomeriggio quando i bambini e le bambine fanno sport o imparano a suonare, a lezione di danza o di lingue e ogni contesto sociale che si rispetti. Oggi, invece, questi principi, che fondano l'idea stessa di democrazia, e servono a creare cittadini liberi, con spirito critico, capaci di scegliere e di essere curiosi vengono considerati argomenti politici divisivi. E così chi per chi li mette in pratica a livello scolastico ecco pronto ''l'approfondimento''.
Lo ha annunciato l'assessore all'istruzione Mirko Bisesti in merito al bellissimo video realizzato dall'Istituto comprensivo Trento 6, intitolato l'Altalena, nato dopo che la consigliera provinciale Rossato ha dichiarato che i bambini italiani oggi non troverebbero spazio al parco perché ci sono quegli stranieri che li occupano. Un video bellissimo, che parla proprio di quei principi basilari che dicevamo qui sopra, che è stato applaudito da tutti e ha fatto il giro d'Italia proprio perché realizzato in maniera egregia.
Non per l'assessore Mirko Bisesti che invece ha stigmatizzato la cosa con questo post su Facebook: ''Già nella mattinata di sabato mi sono attivato per fare chiarezza sulla canzone Altalena, canzone che pare di chiaro contenuto politico e che ha visto coinvolti alcuni bambini delle elementari. Voglio rassicurare i genitori sul mio impegno costante affinchè ci sia un’istruzione che possa formare cittadini liberi e coscienti nel pensare. Ritengo infatti inaccettabile e privo di giustificazioni il comportamento attuato da chi utilizza i bambini per scopi politici, arrivando persino al punto di usare il figlio dello stesso Consigliere per scopi non certamente pedagogici''.
E all'Adige l'assessore ha aggiunto che ''ci sono persone che si vantano di essere buoniste ma non si sono poste il problema di eventuali riflessi sul bambino della consigliera. I piccoli sono stati usati per contestare un politico e questo è grave''. Insomma invece che stigmatizzare le dichiarazioni della consigliera Rossato (suvvia si può anche dire ''ha sbagliato, era la sua prima e le è uscita male'') l'assessore alla cultura e all'istruzione preferisce ''cercare'' ipotetici colpevoli all'interno del sistema scolastico senza capire che l'Altalena è un grande esempio di cultura trasmessa dai più piccoli ai più piccoli. Una canzone, un video, parole semplici e sentimenti non sono ''polemiche politiche'' sono principi basilari e chi si sente offeso da ciò non può che essere dalla parte del torto, indifendibile.
L'intromissione di Bisesti rispetto all'autonomia scolastica, questa sì, invece, è tutta politica. E il tema è arrivato anche in consiglio provinciale. Filippo Degasperi (5 Stelle) in aula ha rilevato l’eccezionalità di questa presunta indagine che sarà avviata dall’assessore all’istruzione e su Facebook ha parlato di ''una minacciosa strigliata agli insegnanti in accordo con la dirigente citata per nome e cognome che si sono permessi di dimostrare sul campo all'inconsapevole assessore cosa significhino autonomia e creatività, parole che evidentemente in campagna elettorale servivano come la melodia del noto pifferaio della Bassa Sassonia. Posto che nella vicenda per chi la scuola la vive non esiste alcuna strumentalizzazione, è invece inaccettabile un Assessore che, dimentico del suo ruolo, si improvvisa ispettore per mettere le pezze agli scivoloni dei componenti della sua maggioranza''.
E a lui si è agganciato Alessio Manica (Pd), che ha definito quello di Bisesti un "messaggio oscurantista". ''Nel momento in cui una scuola si attiva - ha detto Manica - ecco che interviene un organismo che si arroga il diritto di dire quel che è giusto o sbagliato: questo è un atto molto grave e preoccupante''. E chissà che in un futuro distopico il corpo Guy Montag non entri nelle classe alla ricerca di insegnanti e dirigenti scolastici buonisti che spiegano che la cosa giusta da fare è rispettare gli altri, avere cura dei più deboli e che la ricchezza sta proprio nelle diversità o magari che conoscenza si scrive senza ''i''.