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Si attende la valutazione sul mega-impianto verso Malcesine, intanto via libera ai lavori per migliorare l'innevamento delle piste da sci a 1.300 metri ma serve l'ok del Comune

L'ipotesi del mega- collegamento tra la Polsa e Malcesine non è tramontata e nei prossimi mesi è attesa la conclusione della Valutazione ambientale strategica. Semaforo verde della Provincia ai lavori da 1,4 milioni per migliorare l'innevamento delle piste. L'assessore Failoni: "Dopo il rilascio della deroga urbanistica si darà subito il via all’intervento"

Di Luca Andreazza - 06 settembre 2024 - 20:15

TRENTO. Via libera ai lavori per migliorare l'offerta sciistica sull'Altopiano di Brentonico e qualcosa si muove sull'ipotesi di un mega-collegamento tra la Polsa e i "Zochi Alti" di Malcesine.

 

L'iter è in corso ma Trentino Sviluppo ha assegnato i lavori previsti in località Costapelada, nella stazione sciistica di Polsa-San Valentino. I lavori, circa 1,4 milioni di euro sul tavolo, riguardano la realizzazione della nuova linea di innevamento lungo le piste "Panoramica" e "Variante campeggio" nel comprensorio BrentonicoSki Polsa-San Valentino, circa 26 chilometri di tracciati che si sviluppano tra i 1.300 e i 1.500 metri di quota.

 

"Una risposta importante - le parole dell'assessore Roberto Failoni - per qualificare ulteriormente l’offerta turistica invernale di questo territorio". Ora, però, il Comune è chiamato a chiudere l'iter.

 

L'assegnazione, infatti, è provvisoria e può essere perfezionata alla conclusione della procedura sulla compatibilità urbanistica, un passaggio sul quale è chiamato a pronunciarsi il Consiglio comunale di Brentonico.

 

"Appena ci sarà il rilascio della deroga urbanistica verrà dato immediatamente il via all’intervento", evidenzia Failoni. "L’obiettivo è avere i lavori terminati prima dell’inverno, così da permettere all’altopiano di Brentonico di migliorare la propria offerta agli amanti degli sport invernali già dalla prossima stagione".

 

C'è poi un vecchio pallino, il collegamento tra il cuore della skiarea e Malcesine. La Giunta precedente aveva lasciato in eredità un accordo quadro con Trentino Sviluppo per redigere uno studio di fattibilità per affrontare le questioni tecniche dell'opera (l'area di intervento è di pregio e si colloca in una zona delicata dal punto di vista ambientale) e di valutare benefici, ricadute e prospettive di un impianto di questo tipo.

 

E proprio in questa ottica il coinvolgimento è stato allargato a Malcesine e Avio. Dopo un lungo periodo di tentennamento proprio a Brentonico, le procedure si sarebbero sbloccate sul fronte delle procedure di Vas e di V.Inc.A, documenti propedeutici a valutare la sostenibilità e la fattibilità del progetto che collegherebbe in maniera più strutturale il Monte Baldo e il lago di Garda.

 

Un intervento indicativamente stimato in 30 milioni con un progetto che prevede due tronconi (da Malcesine alla Polsa e da lì a Brentonico). "Questo studio è lungo e complicato, alcuni metri del tracciato escono dal Trentino", spiega Failoni. "Questo iter è necessario per poi avviare un ragionamento con il Comune e siamo in attesa del lavoro che permette di capire quali possano essere le soluzioni ottimale".

 

I tempi per la Vas? "Circa 8 mesi. In base ai risultati si decide con le amministrazioni la strada più corretta". Ma la Provincia è ottimista. "Un impianto può essere una grande opportunità per collegare alla zona di Brentonico al versante veronese del lago di Garda. L'interesse è generale per la Vallagarina", conclude Failoni.

 

Il maxi-impianto è un argomento tanto decennale e quanto dibattuto. Un'ipotesi che torna ciclicamente in auge. Un piano era stato già delineato tra il 2008 e il 2009, mentre nel 2014 una mozione era stata votata all'unanimità in Consiglio comunale (con in maggioranza diversi esponenti attualmente in carica) per approfondire la questione. Un'opera all'epoca che avrebbe avuto ricadute esclusivamente su Brentonico e che sarebbe stato molto più impattante. Un'idea poi finita, per un po' di tempo, nel cassetto per qualche indecisione e la possibilità di utilizzare i Fondi europei per i progetti interregionali sfumata e risorse dirottate per finanziare altre iniziative.

 

Successivamente l'opera è stata valutata, in linea di massima, all'interno di uno studio di fattibilità nel corso della Giunta Rossi: troppe criticità da superare e nessuna risorsa da poter investire nel progetto. Il tutto è stato accantonato. Più recentemente la Provincia guidata dal centrodestra si è dimostrata disponibile a riprendere in considerazione l'opera. Si è arrivati all'accordo quadro nel 2021 ma, più per le decisioni dell'amministrazione di Brentonico, le pratiche sono rimaste ferme e la possibilità di inserirsi nelle risorse del Recovery Plan è passata. Tre anni dopo qualcosa ritorna a muoversi. La strada è ancora lunga ma le idee potrebbero diventare più chiare con la Vas da poter valutare nel dettaglio.

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