La gestione dei boschi e la crisi climatica a "Un'ora per acclimatarsi": "Dopo la tempesta Vaia ho deciso di cambiare vita e di diventare boscaiola"

TRENTO. Se i boschi sono ecosistemi naturali e umani fondamentali nella lotta alla crisi climatica, come dobbiamo gestirli affinché diventino veramente dei nostri alleati? E perché gestire le foreste è così importante ai tempi della crisi climatica? Queste alcune domande di Wood-Punk,  quarto appuntamento di "Un'ora per acclimatarsi", la rassegna inserita all'interno del Trento Film Festival.

Ospiti della rassegna targata L'AltraMontagna organizzata con Il Dolomiti, Ci sarà un bel clima, Alto Rilievo-voci di montagna e Protect our winters sono stati il dottore forestale e giornalista Luigi Torreggiani (autore con Pietro Lacasella di Sottocorteccia, edizioni People con L'AltraMontagna - qui articolo), il dottore forestale e content creator Riccardo Rizzetto e l'operatrice forestale Francesca Locatin.

"Siamo circondati dal legno, da alberi: tavoli e porte, strumenti musicali e libri, ma anche il sughero che chiude le bottiglie di vino, oggetti di uso comune", dice Torreggiani. Il legno è una straordinaria materia prima, rinnovabile. Una materia prima che potrebbe aiutarci davvero tanto nella transizione ecologica”.

Si è parlato del lariceto abbattuto per far spazio alla pista da bob e del tabù nel tagliare gli alberi, così come della contrapposizione con una . "La differenza è nella pianificazione e nel progetto alla base di un intervento perché il legno poi alimenta una filiera", prosegue Rizzetto. "In quel caso specifico forse però può distrarre rispetto all'opportunità di costruire quell'opera". Un'opera che viene affrontata in Scivolone olimpico (edizioni People con L'AltraMontagna), un instant book attraverso dieci punti di vista, dieci approfondimenti, per esaminare com’è evoluto finora un caso che ha assunto un respiro mediatico nazionale (Qui articolo).

Dall'impegno nelle scuole alla necessità di fare cultura, dai rischi alle politiche ambientale. Tanti i temi trattati nella serata. I boschi sono parte di un paesaggio culturale di grande valore. Le loro forme e la loro composizione specifica derivano dall’interazione millenaria uomo-bosco. Le nostre foreste sono state da sempre utilizzate per soddisfare i bisogni e le esigenze della società, produttive ovviamente, ma anche, per esempio, di protezione dei versanti. 

"Oggi abbiamo normative, sensibilità, tecnologie e conoscenze tecnico-scientifiche che possono permetterci di mettere in pratica una vera gestione sostenibile, in grado di fornire servizi fondamentali per tutti noi, ancora più importanti lungo il cammino della transizione ecologica", aggiunge Torreggiani mentre  Rizzetto prosegue: "La pianificazione è fondamentale, il bosco va gestito e la comunicazione oggi riveste un ruolo strategico".

Una maggiore attenzione nella gestione del bosco che è emersa dopo la tempesta Vaia. Un paesaggio ferito che ha portato Locatin a cambiare vita e diventare operatrice forestale "perché dovevo fare qualcosa".

Dopo aver seguito i corsi e conseguito i patentini si mette subito al lavoro. "Il bosco è come un giardino: va curato per lasciare il posto alle piante nuove. In questo modo si favorisce anche l'ecologia". Una carriera che l'ha portata a diventare protagonista anche di Undercut, la serie televisiva sul mestiere di boscaiolo. "Un'opportunità per avvicinare le persone".

La rassegna torna dalle 19 in piazza Battisti questa sera (martedì 30 aprile) con "Pedalare nella crisi climatica" con Lorenzo Barone, Eline Le Menestrel, Eleonora Delnevo, Emanuele Rippa e Elisa Bessega. Lo sport può essere un atto politico: dall’uso della bicicletta per raggiungere la Patagonia o il Polo Nord, agli Eco-Point di Lena Müller. La bicicletta è un mezzo formidabile per frequentare le montagne prestando attenzione alle esigenze ambientali del presente.