La neve può ''salvare'' lo sci in val di Non. Fumata nera per la Panarotta tra assenza di personale e mancata revisione degli impianti
L'ultima nevica potrebbe salvare la stagione dello sci in val di Non, decisivi i prossimi giorni. Nulla cambia invece per la Panarotta, la stazione resta chiusa per questo inverno e si aprono i ragionamenti sul futuro della montagna in Valsugana
TRENTO. Si va verso il semaforo verde per la val di Non, resta rosso invece quello al cancelletto di partenza della Panarotta.
Il weekend dell'Immacolata è stato estremamente positivo per il turismo trentino, tutte le località operative tra sci e Mercatini ma impianti fermi in val di Non e sulla Panarotta. E l'intesa nevicata degli scorsi giorni è stata un toccasana per le destinazioni del Trentino che possono completare l'innevamento con vista, soprattutto, delle festività di Natale e Capodanno.
A tirare un sospiro di sollievo c'è anche la val di Non. Un'apertura a rischio tra rincari dell'energia e siccità con la poca acqua per produrre l'innevamento (Qui articolo), ma è decisiva questa settimana. L'ipotesi preliminare messa sul tavolo da Joy Alps, società che gestisce gli impianti tra Monte Roen, Skilift Predaia e Monte Nock, era quella di aprire solo i campi scuola dal 22 dicembre al 6 gennaio per accogliere oltre 300 giovanissimi alle prime esperienze sulla neve.
Il resto dell'apertura dell'area sciabile è stata fin da subito legata alle precipitazioni naturali. Perturbazione che è arrivata e questo potrebbe cambiare tutto. Le prime settimane sono andate perse ma la prospettiva è quella di guardare alla fine della stagione a pieno regime.
"E' arrivata la neve e l'intenzione sarebbe quella di aprire tutta la skiarea prima delle vacanze di Natale", spiega Marino Fanti, presidente della Joy Alps. "C'è un incontro molto importante con i sindaci mercoledì per capire quali possibilità ci sono in campo. Ma si può arrivare a fine stagione, meteo permettendo".
Nulla cambia invece per la Panarotta. La stazione resta chiusa, qualche possibilità di approfondimento sull'opportunità di avviare la stagione invernale è rimandata a lunedì 12 dicembre con la Conferenza dei sindaci in Comunità di valle ma i margini di azione sembrano particolarmente ridotti. Si va verso la definitiva fumata nera.
"C'è stato un incontro conoscitivo nelle scorse settimane e ci sono stati evidenziati alcuni problemi: siamo appena entrati in carica e dobbiamo analizzare la situazione nel rispetto delle parti", dice Andrea Bertoldi, assessore al turismo della Comunità di valle Valsugana e Bersntol, mentre Gianni Beretta, sindaco di Levico Terme, aggiunge: "A oggi la stazione sciistica resta chiusa, si è cercato di trovare una soluzione percorribile dalla società impianti tramite la Conferenza dei sindaci, la Provincia e il supporto di altre stazioni soprattutto per recuperare il personale ma la situazione è bloccata".
A fronte delle incertezze, la Panarotta ha alzato bandiera bianca (Qui articolo). Nonostante la nevicata ci sono, infatti, due criticità: non è stata eseguita la revisione di due impianti e il personale è stato lasciato libero, difficile richiamare gli addetti che magari si sono mossi per trovare altre occupazioni.
"E' quasi impossibile aprire - evidenzia Beretta - perché non ci sono i tempi per le revisioni e per sostenere i relativi costi, le attività restano comunque aperte a servizio dei fruitori della montagna come scialpinisti e ciaspolatori. Poi si ragiona anche per riuscire a completare l'offerta e comunque mantenere attrattiva la Panarotta".
L'appuntamento della prossima settimana sarà propedeutico più per tracciare una direzione sul futuro della montagna valsuganotta che per trovare una soluzione a brevissimo termine. "Le amministrazioni pubbliche - prosegue il sindaco di Levico Terme - possono avere delle idee per questo periodo ma rispettiamo la decisione della società impianti. E' opportuno poi delineare i possibili interventi per valorizzare l'area".
Tra i nodi l'assenza di un bacino per l'innevamento programmato, il piano è quello di creare un laghetto da circa 26 mila metri cubi. "Non solo a servizio delle piste - aggiunge Beretta - un'opera che possa essere attrattivo per l'estate e che possa avere funzioni di Protezione civile. La scorsa stagione estiva ci sono stati grandi problemi sul fronte del reperimento dell'acqua e questa struttura sarebbe importante anche in caso di emergenza".
Ragionamenti che puntano a potenziare soprattutto l'estate. "L'area ha una vocazione sportiva, per giovani e per famiglie. Penso alle bici ma anche a un acropark. Per quanto riguarda l'inverno l'orientamento è quello di mantenere una struttura leggera e sostenibile. La Panarotta deve continuare a creare turismo e avere ricadute sul territorio a livello sociale, i Comuni devono intervenire a sostegno dei servizi ma i costi devono essere sopportabili", conclude Beretta.