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La neve può ''salvare'' lo sci in val di Non. Fumata nera per la Panarotta tra assenza di personale e mancata revisione degli impianti

L'ultima nevica potrebbe salvare la stagione dello sci in val di Non, decisivi i prossimi giorni. Nulla cambia invece per la Panarotta, la stazione resta chiusa per questo inverno e si aprono i ragionamenti sul futuro della montagna in Valsugana

Di Luca Andreazza - 11 dicembre 2022 - 22:43

TRENTO. Si va verso il semaforo verde per la val di Non, resta rosso invece quello al cancelletto di partenza della Panarotta.

 

Il weekend dell'Immacolata è stato estremamente positivo per il turismo trentino, tutte le località operative tra sci e Mercatini ma impianti fermi in val di Non e sulla Panarotta. E l'intesa nevicata degli scorsi giorni è stata un toccasana per le destinazioni del Trentino che possono completare l'innevamento con vista, soprattutto, delle festività di Natale e Capodanno.

 

A tirare un sospiro di sollievo c'è anche la val di Non. Un'apertura a rischio tra rincari dell'energia e siccità con la poca acqua per produrre l'innevamento (Qui articolo), ma è decisiva questa settimana. L'ipotesi preliminare messa sul tavolo da Joy Alps, società che gestisce gli impianti tra Monte Roen, Skilift Predaia e Monte Nock, era quella di aprire solo i campi scuola dal 22 dicembre al 6 gennaio per accogliere oltre 300 giovanissimi alle prime esperienze sulla neve.

 

Il resto dell'apertura dell'area sciabile è stata fin da subito legata alle precipitazioni naturali. Perturbazione che è arrivata e questo potrebbe cambiare tutto. Le prime settimane sono andate perse ma la prospettiva è quella di guardare alla fine della stagione a pieno regime.

 

"E' arrivata la neve e l'intenzione sarebbe quella di aprire tutta la skiarea prima delle vacanze di Natale", spiega Marino Fanti, presidente della Joy Alps. "C'è un incontro molto importante con i sindaci mercoledì per capire quali possibilità ci sono in campo. Ma si può arrivare a fine stagione, meteo permettendo".

 

Nulla cambia invece per la Panarotta. La stazione resta chiusa, qualche possibilità di approfondimento sull'opportunità di avviare la stagione invernale è rimandata a lunedì 12 dicembre con la Conferenza dei sindaci in Comunità di valle ma i margini di azione sembrano particolarmente ridotti. Si va verso la definitiva fumata nera.

 

"C'è stato un incontro conoscitivo nelle scorse settimane e ci sono stati evidenziati alcuni problemi: siamo appena entrati in carica e dobbiamo analizzare la situazione nel rispetto delle parti", dice Andrea Bertoldi, assessore al turismo della Comunità di valle Valsugana e Bersntol, mentre Gianni Beretta, sindaco di Levico Terme, aggiunge: "A oggi la stazione sciistica resta chiusa, si è cercato di trovare una soluzione percorribile dalla società impianti tramite la Conferenza dei sindaci, la Provincia e il supporto di altre stazioni soprattutto per recuperare il personale ma la situazione è bloccata".

 

A fronte delle incertezze, la Panarotta ha alzato bandiera bianca (Qui articolo). Nonostante la nevicata ci sono, infatti, due criticità: non è stata eseguita la revisione di due impianti e il personale è stato lasciato libero, difficile richiamare gli addetti che magari si sono mossi per trovare altre occupazioni.

 

"E' quasi impossibile aprire - evidenzia Beretta - perché non ci sono i tempi per le revisioni e per sostenere i relativi costi, le attività restano comunque aperte a servizio dei fruitori della montagna come scialpinisti e ciaspolatori. Poi si ragiona anche per riuscire a completare l'offerta e comunque mantenere attrattiva la Panarotta". 

 

L'appuntamento della prossima settimana sarà propedeutico più per tracciare una direzione sul futuro della montagna valsuganotta che per trovare una soluzione a brevissimo termine. "Le amministrazioni pubbliche - prosegue il sindaco di Levico Terme - possono avere delle idee per questo periodo ma rispettiamo la decisione della società impianti. E' opportuno poi delineare i possibili interventi per valorizzare l'area".

 

Tra i nodi l'assenza di un bacino per l'innevamento programmato, il piano è quello di creare un laghetto da circa 26 mila metri cubi. "Non solo a servizio delle piste - aggiunge Beretta - un'opera che possa essere attrattivo per l'estate e che possa avere funzioni di Protezione civile. La scorsa stagione estiva ci sono stati grandi problemi sul fronte del reperimento dell'acqua e questa struttura sarebbe importante anche in caso di emergenza".

 

Ragionamenti che puntano a potenziare soprattutto l'estate. "L'area ha una vocazione sportiva, per giovani e per famiglie. Penso alle bici ma anche a un acropark. Per quanto riguarda l'inverno l'orientamento è quello di mantenere una struttura leggera e sostenibile. La Panarotta deve continuare a creare turismo e avere ricadute sul territorio a livello sociale, i Comuni devono intervenire a sostegno dei servizi ma i costi devono essere sopportabili", conclude Beretta.

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