"Una stagione senza gravi disservizi sulle funivie", il settore degli impianti a fune guarda al futuro e all'automazione in Austria e Svizzera
Un appuntamento dedicato agli aspetti della prevenzione degli impianti a fune. Nella giornata di lavoro i tecnici responsabili e i caposervizio delle stazioni sciistiche hanno fatto il punto sul tema della sicurezza, analizzando i dati relativi agli incidenti e disservizi registrati in Trentino e in Alto Adige
TRENTO. Obiettivo massima sicurezza per il settore degli impianti a fune, una realtà da 228 opere per 500 chilometri di piste. Questo il messaggio nell'appuntamento dedicato agli aspetti della prevenzione ospitato da Trentino Sviluppo a Rovereto. Presenti anche gli operatori di Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Valle d’Aosta, e i professionisti delle aziende trentine del settore.
"Il dato importante e molto positivo emerso durante i lavori - spiega l'assessore Roberto Failoni - è che la stagione invernale 2023/2024 si è chiusa con nessuna grave segnalazione di disservizio sugli impianti trentini. Un elemento che dà particolare soddisfazione, ha aggiunto l’assessore, specie in periodo caratterizzato dalla crescita di presenze nelle località invernali, e che premia gli sforzi in sicurezza e gli investimenti in ammodernamento e manutenzione degli impianti messi in campo dall’Amministrazione e dall’intero sistema del turismo invernale trentino". A partecipare all'evento anche Albert Ballardini, vice presidente di Trentino Sviluppo, la presidente di Anef nazionale Valeria Ghezzi, il presidente provinciale Luca Guadagnini e il dirigente del Servizio impianti a fune e fondo comuni confinanti della Provincia Silvio Dalmaso.
Durante la giornata di lavoro con i tecnici responsabili e i caposervizio delle stazioni sciistiche si è fatto il punto sul tema della sicurezza, analizzando i dati relativi agli incidenti e disservizi registrati in Trentino e in Alto Adige. È seguito il resoconto delle prove di evacuazione dell’impianto Canazei-Pecol in val di Fassa e di quella dell’impianto “Madonna di Campeggio-Monte Spinale” in val Rendena e un approfondimento sui sistemi di monitoraggio per il settore degli impianti a fune.
Sul fronte della sicurezza degli impianti, inoltre, il Trentino può vantare il Latif - Laboratorio tecnologico impianti a fune, unica realtà a livello nazionale specializzata in tutte le tipologie di prova applicate sugli elementi funiviari, e che oltre a lavorare per i 228 impianti trentini offre i suoi servizi a tutti gli impianti delle altre regioni italiane.
Ma accanto ai temi strettamente connessi alla sicurezza e alla prevenzione, il convegno ha puntato i riflettori anche sulle sfide future che attendono il comparto, su tutte quella dell’automazione. Scenario che, sebbene ancora in Italia non sia presente un impianto di risalita completamente automatizzato che lavora correttamente senza la presenza di operatori, nelle vicine Svizzera e Austria è già una realtà da osservare attentamente perché costringerà l’intero settore a un adeguamento delle norme e della dotazione strutturale degli impianti, ha concluso Silvio Dalmaso.