Famiglie cooperative, muro contro muro: nessuna intesa sul contratto. I sindacati: "Da metà giugno 1900 dipendenti con una busta paga più leggera"
Al termine di tre ore di discussione si è concluso con un nulla di fatto il confronto di questa mattina tra Filcams, Fisascat e Uiltucs e la delegazione dei presidenti delle Famiglie cooperative
TRENTO. “Quel che appare certo, a questo punto, è che dal 14 giugno i 1900 dipendenti si troveranno con una busta paga più leggera: 170 euro in meno. Via anche tutta la parte normativa che era stata costruita negli ultimi 35 anni e che aveva contribuito a migliorare le condizioni di lavoro”. Al termine di tre ore di discussione si è concluso con un nulla di fatto il confronto di questa mattina tra Filcams, Fisascat e Uiltucs e la delegazione dei presidenti delle Famiglie cooperative.
I sindacati hanno posto sul tavolo la richiesta di una sospensione a tempo indeterminato della disdetta del contratto integrativo, al fine di affrontare in modo serio una trattativa cosi complessa, ma via Segantini si è detta disposta a concedere una sospensione di soli quattro mesi per riprendere il confronto a fronte di una rimodulazione, sempre su base variabile di tutti gli elementi previsti dal Contratto Integrativo Provinciale.
Le sigle sindacali hanno respinto queste richieste ritenendole provocatorie e lesive dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della Cooperazione. “L’atteggiamento della Federazione ha reso – spiegano i sindacati - impossibile l’auspicata ricomposizione del tavolo delle trattative Federazione che anche confermato il taglio immediato delle buste paga”.
Per questa ragione giovedì pomeriggio a partire dalle 14, in via Segantini a Trento, verrà organizzato un presidio di protesta con l’intento di sensibilizzare il mondo della cooperazione sulla vertenza. Giovedì 6 la famiglia cooperativa di Povo ha dichiarato una giornata di sciopero. La prossima settimana verranno inoltre annunciate ulteriori azioni di mobilitazione.
Sindacati e lavoratori continuano a non ritenere percorribile la via della retribuzione variabile legata ai risultati delle singole famiglie cooperative. “Non è accettabile che si scarichino sulle lavoratrici e i lavoratori le inefficienze del sistema e che la cooperazione non sia disposta a trovare una soluzione che garantisca efficienza ed equità anche nei confronti dei propri dipendenti”, fanno notare Carla Tatti, Fabio Bertolissi, Lamberto Avanzo, Valentino Bellin e Vassilios Bassios per Filcams, Fisascat e Uiltucs.
Resta il fatto che per le organizzazioni sindacali è inammissibile che la Cooperazione avanzi richieste finalizzate esclusivamente ad abbassare il salario dei lavoratori e delle lavoratrici del settore ponendo la variabilizzazione del valore economico del contratto integrativo come argomento non negoziabile.