Criptovalute e Bitcoin? L’ex ministro Savona: “Una bomba atomica nel mercato monetario, vanno regolamentate”
Al Festival dell’economia di Trento il presidente della Consob, Paolo Savona, ha paragonato le criptovalute a una vera e propria “bomba atomica nel mercato monetario – aggiungendo – siamo in un mondo virtuale che non riusciamo più a controllare, dobbiamo solo avvalercene e riprendere il controllo della situazione”
TRENTO. “Le criptovalute vanno regolamentate”, è questo l’auspicio di Paolo Savona, oggi alla guida della Consob (la Commissione nazionale per le società e la Borsa), ma anche ex ministro “della discordia” durante il primo Governo Conte che mancò il dicastero dell’Economia per via delle sue posizioni considerate “anti-euro” ripiegando agli Affari europei. Savona è intervenuto al Festival dell’economia di Trento in un incontro dal titolo “Criptovalute, monete tradizionali e autorità di controllo: regole esistenti, realtà del mercato e regole auspicabili”.
Secondo il presidente della Consob le leggi attualmente in vigore non sono sufficienti: “Con il valore volatile delle criptovalute non c’è alcun tipo di garanzia dei depositi”. Inoltre Savona, riferendosi alle monete digitali, ha parlato di una vera e propria “bomba atomica nel mercato monetario. Siamo in un mondo virtuale che non riusciamo più a controllare, dobbiamo solo avvalercene e riprendere il controllo della situazione”.
D’altra parte le criptovalute hanno dimostrato tutta la loro flessibilità portando alla luce i limiti del sistema bancario “ufficiale” che vorrebbe ingabbiarle. Per esempio nella guerra in Ucraina, per aggirare le sanzioni, il Cremlino ha pensato di ricorrere alle monete digitali per farsi pagare petrolio e gas dai Paesi amici, ma Kyiv con lo stesso sistema ha acquistato armamenti militari.
Per far fronte a una nuova attività che potrebbe portare alla “rottura del mercato monetario e bancario internazionale” Savona ha evocato dei nuovi accordi in stile Bretton Woods, per fissare delle regole chiare sulle cripto-attività, come quando nel 1944 i principali Paesi industrializzati del mondo occidentale stabilirono un insieme di norme sulle relazioni commerciali e finanziarie.
“Queste nuove piattaforme tecnologiche sono già autonomamente organizzate e sono riuscite a privatizzare anche la magistratura. La rivoluzione che sta arrivando dal punto di vista dell’informatica – ha aggiunto – tocca tutte le istituzioni ma non riusciamo a sederci intorno a un tavolo per meteci d’accordo, eppure sarà inevitabile. Serve una conferenza internazionale almeno fra le principali economie di mercato”. Per il presidente della Consob quest’ultimo passaggio dovrebbe essere attuato immediatamente “anche se per ora non vedo un’iniziativa di questa natura”.
Durante l’incontro è stato affrontato anche il tema della digitalizzazione dell’euro. “Se fai un vero e proprio euro digitale togli ai depositi bancari la natura di moneta – ha sottolineato Savona – se i depositi escono dal circuito monetario a questo punto le banche usciranno a loro volta dal circuito monetario per entrare in quello finanziario, tutto ciò provocherà una rivoluzione istituzionale per le attività di vigilanza – in altre parole – non basterà sapere che l’euro sarà digitalizzato, bisogna capire come lo sarà”.