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Verdetto ribaltato, fallimento della Tassullo Materiali revocato

La Corte d'appello ha accolto il ricorso dell'azienda contro la curatela fallimentare: cade la presunte frode verso i creditori. L'obiettivo era la continuità operativa e della conservazione aziendale 

Di Luca Andreazza - 20 aprile 2017 - 11:08

TASSULLO. E' stato revocato il fallimento della Tassullo Materiali. La Corte d'appello di Trento ha accolto il ricorso presentato dall'azienda stessa, difesa dagli avvocati Patrizia Corona e Giacomo Merlo di revocare il fallimento della società dichiarato con sentenza del Tribunale di Trento n. 65/116 del 21 luglio 2016 rimettendo gli atti al tribunale per la prosecuzione della procedura di concordato preventivo già attivata e pendente. 

 

Il punto più alto della crisi della Tassullo Materiali risale proprio a quel periodo, quando l'azienda venne dichiarata fallita su richiesta della Procura e dei creditori Sts Polistiroli, Edonet Buzzi Unicem. Una richiesta che aggravava la precaria situazione: già tra il 2015 e il 2016 l'azienda perdeva i pezzi, la realtà nonesa prima è passata da 125 a 75 dipendenti per far fronte alla contrazione del fatturato, quindi l'ulteriore licenziamento di un'ulteriore quarantina di unità.

 

Questa sentenza dell'11 aprile scorso ribalta il verdetto del tribunale e afferma quindi che i presunti atti di frode a danno dei creditori che avevano motivato la revoca e del fallimento vengono riproposti come necessari per proseguire nella gestione provvisoria dell'attività produttiva. Questa sentenza però non ha effetto immediato. In attesa del giudicato la procedura fallimentare e le aste proseguono. 

 

"La Tassullo è un'eccellenza del Trentino - dice l'avvocata Patrizia Corona - una punta di prestigio del nostro territorio. Questa realtà è un patrimonio provinciale e soprattutto delle genti delle valli di Non e Sole. Questa azienda, nonostante le difficoltà, è riuscita a rinnovarsi: le celle ipogee sono un esempio dello spirito innovativo. La revoca del fallimento probabilmente non cambierà nella pratica il quadro complessivo, ma rende giustizia circa il comportamento degli amministratori in una vicenda dove non è mancato il sospetto dell’esistenza di interessi da parte di terzi".

 

La sentenza ripercorre le principali tappe che avevano portato alla richiesto di fallimento. Tassullo materiali aveva chiesto il concordato preventivo con riserva il 15 aprile 15 aprile 2015, mentre a novembre era stato presentato il piano concordatario in continuità aziendale prima e in liquidatorio poi. Un impianto che prevedeva comunque una gestione provvisoria dell'attività. Alberto Bombardelli, il curatore fallimentare, e alcuni creditori avevano segnalato al Tribunale presunti atti di frode. Una segnalazione che aveva portato alla revoca del concordato. 

 

Nel mirino in particolare la prosecuzione delle forniture di prodotti alle società controllate Tassullo Beton e Hd System, ma i giudici d'appello spiegano che gli atti contestati non hanno provocato danni ai creditori, assicurando la continuità operativa. 

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