Ricambio generazionale, la Provincia assume 57 giovani funzionari e dà il via libera a 16 bandi per giovani dirigenti
Misure occupazionali rivolte ai giovani nell'ultima riunione di Giunta: "Un investimento nella nuova classe dirigente del futuro"
TRENTO. La classe dirigente della Provincia di Trento si svecchia e punta sui giovani. In due distinte delibere trattate nell'ultima riunione di giunta di questo 2016 si interviene sulle assunzione di funzionari e dirigenti.
Prima delibera: sedici bandi per l'accesso a posizioni dirigenziali. Ai concorsi potranno accedere anche i giovani che, valutati da un'apposita commissione, abbiamo dimostrato potenzialità per il ruolo. Si accelera così la possibilità di accesso al ruolo dirigenziale con un requisito che da cinque anni di funzionariato passa a due se si viene valutati positivamente nella procedura per l’accertamento del potenziale.
La classe dirigente provinciale, sia per stipendi che per numerosità, si colloca ampiamente nei benchmark nazionali. L'incidenza di personale dirigenziale è attualmente del 2.12% contro valori ben più elevati di altre realtà regionali (Piemonte 5,51%, Lombardia 6,93%, Veneto 7,09%, Emilia Romagna 4,53%, Toscana 4,82%, Calabria 7,06%, Lazio 6,90%, Bolzano 5,52%, Friuli 2,65%, Sardegna 3,10%, Sicilia 10,05%). Gli stipendi della dirigenza trentina, sia per i dirigenti generali che per i dirigenti, sono a loro volta mediamente più bassi di quelli medi delle altre regioni (131.234,46 contro 158.439,00 nel primo caso e 94.458,45 contro 99.104,00 nel secondo).
“Si tratta - afferma il presidente Ugo Rossi - di un nuovo investimento sulla nostra classe dirigente che possiamo affrontare dopo anni nei quali abbiamo lavorato sulla razionalizzazione della struttura organizzativa.
“Vogliamo una dirigenza oltre che preparata dal punto di vista tecnico anche più pronta sui temi della risoluzione dei problemi – spiega il governatore – anche quelli più minuti e quindi sul 'saper fare concreto' oltre che più attrezzata sul saper essere guida per i collaboratori e attenta all’uso delle risorse affidate".
Seconda delibera: l'assunzione tra Pat e Apss di 57 giovani funzionari - sotto i 31 anni - con il contratto di formazione-lavoro, in deroga al cosiddetto blocco del turn-over. "Con questo intervento - sottolinea il presidente Ugo Rossi - il settore pubblico vuole dare il suo contributo diretto alle politiche complessive di promozione del lavoro giovanile, con un ampio ventaglio di misure, come dimostrato anche recentemente con l'approvazione degli incentivi per i datori di lavoro privati che assumono giovani fino a 35 anni”.
“Ma l'assunzione di giovani porterà dei vantaggi in sé – continua Rossi – sia per l'apparato amministrativo sia per i cittadini e le imprese che ad essa si rivolgono quotidianamente. Dai giovani neo-assunti ci aspettiamo energia, uno sguardo innovativo sul futuro e la volontà di far parte di una realtà che è impegnata a ripensarsi allineandosi ai mutati bisogni della collettività".
Il Piano strategico per la pianificazione e lo sviluppo del capitale umano della Provincia autonoma di Trento prevede anche il ricambio generazionale presso le strutture provinciali. “Attualmente nelle organizzazioni convivono 3 generazioni di lavoratori: i cosiddetti Boomers (1946-1964), la X generation (1965-1979) e la Y generation (1980-1999), con capacità, competenze, bisogni, aspettative e attitudini diverse”.
Per quanto riguarda nello specifico il tema del ricambio generazionale, attualmente presso l'Amministrazione provinciale, l'età media è di 50 anni. Per questo motivo, la Giunta, al fine di investire sul proprio futuro, ha pensato di introdurre un allentamento al cosiddetto "blocco delle assunzioni", fissato nella misura di un assunto ogni dieci cessati, per assumere giovani.