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Mutui, 38 milioni di euro di risparmio sulla casa. Benefici già da fine anno

La Provincia ha rinegoziato i mutui casa agevolati per 4.400 contratti. Questa operazione prevede in 20 anni un risparmio di 28 milioni per l'amministrazione e 10 milioni per i mutuatari, che potranno surrogare il contratto a banche aderenti. Gli effetti si vedranno già dalla scadenza del 31 dicembre 2016. L'assessore Daldoss: "Le banche hanno dimostrato grande sensibilità"

Di Luca Andreazza - 29 dicembre 2016 - 16:40

TRENTO. La Provincia ha rinegoziato circa 4.400 mutui casa agevolata per un'operazione che porterà l'amministrazione e i mutuatari a risparmiare nei prossimi anni circa 28 milioni di euro la prima e 10 milioni di euro i secondi. 

 

"Si tratta di quei mutui - spiega l'assessore Carlo Daldoss - a tasso fisso e tasso variabile con rata semestrale finalizzati al finanziamento della costruzione, dell'acquisto e del risanamento di edifici destinati a prima casa in attuazione dei Piani provinciali di edilizia abitativa agevolata, dove la Provincia eroga dei contributi sugli interessi. E' la prima volta che la Provincia si muove per rinegoziare con approccio privatistico delle migliori condizioni per i propri cittadini. Una nostra iniziativa che può essere vista come regalo di Natale nel momento che gli effetti partiranno subito".

 

La Provincia ha avviato all'inizio di ottobre un’operazione straordinaria di rinegoziazione con le banche convenzionate di tutti i mutui agevolati con tassi d'interesse superiori ai valori indicati (sotto tabella) al fine di ridurli ai medesimi valori. La proposta di rinegoziazione dell'amministrazione prevede la riduzione dei tassi di interesse, l'eliminazione dei tassi floor e l’effetto della rinegoziazione a partire già dalla seconda semestralità 2016 (rata in pagamento il 31 dicembre 2016, ndr): "Un lavoro intenso - dice - e complicato. Le banche si sono mostrate molto sensibili e questo ci ha permesso di rivedere questi mutui sotto una duplice finalità: un vantaggio per le casse provinciale che reinvestirà nelle settore casa queste risorse e un risparmio per i mutuatari".

 

In Trentino sono 8.700 i mutui casa agevolati dalla Provincia, muovendosi attraverso le banche su circa 5.800 contratti e il risultato vede circa 4.400 mutui effettivamente rinegoziati.

Le banche che hanno accettato la rinegoziazione (intestatarie dei 4.400 contratti) sono le Casse Rurali di Trento, la Cassa di Risparmio di Bolzano, la Banca Popolare dell’Alto Adige, il Banco Popolare, la Banca Popolare dell’Emilia Romagna, la Banca Valsabbina, il Credito Valtellinese, la Banca Nazionale del Lavoro, la Banca Popolare di Sondrio e la Banca Popolare di Vicenza.

 

I gruppi nazionali Unicredit e Banca Intesa invece non hanno sottoscritto l'accordo e "Si evidenzia - prosegue l'assessore - che alcune banche hanno accettato di surrogare a costo zero i mutui degli istituti che non hanno accettato la rinegoziazione". In questo caso intervengono le Casse Rurali di Trento, Alto Garda, Valsugana e Tesino, Valle dei Laghi, Olle-Samone-Scurelle, Alta Valsugana, Roncegno e la Banca Valsabbina. I mutuatari (circa 1.400) delle banche che non hanno accettato la riduzione dei tassi di interesse proposta dalla Provincia hanno quindi l’opportunità di rivolgersi presso queste banche per eventualmente spostare il mutuo al fine di ottenere l’applicazione dei tassi ridotti in sede di rinegoziazione.

 

Il risparmio conseguito in riferimento ai prossimi 20 anni è di circa 28 milioni di euro garantiti (l'eventuale variazione del tasso non può incidere in questa operazione, ndr) per la Provincia e 10 milioni di euro per i mutuatari, mentre già la seconda rata semestrale in scadenza al 31 dicembre 2016 brinderà al risparmio rispettivamente di 1,4 milioni di euro e 500 mila euro. Nel 2017 saranno invece 2,6 i milioni di euro risparmiati per l'amministrazione e 900 mila euro per i mutuatari. "Il credito cooperativo - conclude Daldoss - ha fornito una grande possibilità di ampio spettro ai mutuatari trentini e il prossimo anno prevediamo di lavorare sul portare tutta la partita sui tassi fissi per avere maggiori sicurezze e certezze".

 

I tassi d'interesse

Mutui a tasso fisso 
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 uguale o inferiore a 15 anni2,14%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 superiore a 15 anni2,67%

 

Mutui a tasso variabile (senza Cap/limite massimo) 
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 uguale o inferiore a 15 anni e con parametro Euribor 6 mesi 3601,512%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 superiore a 15 anni e con parametro Euribor 6 mesi 3601,662%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 uguale o inferiore a 15 anni e con parametro Bce1,9%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 superiore a 15 anni e con parametro Bce2,05%

 

Mutui a tasso variabile (con Cap al 6%) 
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 uguale o inferiore a 15 anni e con parametro Euribor 6 mesi 3601,962%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 superiore a 15 anni e con parametro Euribor 6 mesi 3602,062%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 uguale o inferiore a 15 anni e con parametro Bce2,6%
per i mutui con durata residuale al 1° luglio 2016 superiore a 15 anni e con parametro Bce2,75%

 

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