Gruppo Poli, contratto confermato. I sindacati: "Soddisfatti, ma ci saremmo aspettati qualcosa in più da un leader di mercato"
Giovedì 9 Filcams Cgil e Uiltucs hanno trovato l'intesa con il gruppo Poli per confermare il contratto integrativo fino al 2019. I sindacati: "Abbiamo proposto diverse innovazioni, tutte bocciate. E' come non voler ammettere che i buoni risultati conseguiti dal Gruppo sono frutto anche dell'impegno di tutti i dipendenti"
TRENTO. Mesi di trattativa non sono serviti per definire un contratto integrativo migliorativo di quello attuale per gli 863 lavoratori del gruppo Poli. "Da un lato siamo soddisfatti - spiega Alessandro Stella della Filcams Cgil - in quanto siamo riusciti a mantenere un buon accordo: le situazioni di Sait e Coop Alto Garda ci spingono infatti alla cautela, dall'altro ovviamente ci aspettavamo molto di più dal gruppo Poli, sempre attento al benessere dei propri lavoratori e alle innovazioni".
L'accordo firmato giovedì 9 febbraio conferma le condizioni del precedente contratto di secondo livello fino al 2019. "Confermiamo per i lavoratori un contratto identico – ammettono Alessandro Stella della Filcams e Vassilios Bassios della Uiltucs - e non nascondiamo che dal nostro punto di vista si poteva fare di più, soprattutto sul piano del welfare aziendale. Abbiamo chiesto la sperimentazione su turno unico, la calendarizzazione delle domeniche e altre novità che avrebbero facilitato la conciliazione tra lavoro e famiglia. Le nostre istanze sono state accettate solo in modo marginale e da un'azienda che è leader di mercato, che è in salute e che si vanta di innovare non è un bel segnale".
Il Gruppo nel 2015 ha prodotto vendite per quasi 501 milioni di euro, facendo così registrare un incremento del 4,36% rispetto all'anno precedente: "Un risultato migliorato nel 2016 - dice Stella - e per questo ci saremmo aspettati la possibilità di applicare un contratto innovativo. E' come non voler ammettere che i buoni risultati conseguiti dal Gruppo sono frutto anche dell'impegno di tutti i dipendenti. Sul fronte del potere d'acquisto dei lavoratori, nei fatti, non si è fatto nessun passo in avanti. Non possiamo però non vedere la situazione generale del settore, con una riduzione di posti di lavoro, il peggioramento delle condizioni di lavoro e il succedersi delle disdette contrattuali".