Calvin Klein, la trattativa è in corso, ma le parti sono ancora distanti
La trattativa si sviluppa su diversi canali tra i 10 posti di lavoro offerti a Milano, incentivi all'esodo, outplacement e la tempistica dei licenziamenti. I sindacati stanno approfondendo anche i percorsi per il ricollocamento tramite l'Agenzia del lavoro della Provincia
TRENTO. Il tempo stringe e la strada è sempre più in salita per i 52 dipendenti della Confezione Moda Italia di Mattarello. La procedura di mobilità attivata il 13 gennaio scorso sta volgendo verso il termine e tra fine marzo e inizio aprile l'azienda è intenzionata a procedere con i licenziamenti. "Indubbiamente le distanze tra le parti sono ancora ampie - ammette Mario Cerutti, segretario di Filctem Cgil - e cercheremo di portare Calvin Klein ad assumere un atteggiamento più coerente con la situazione creatasi a seguito della loro decisione di chiudere".
Le parti sociali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil hanno incontrato i dirigenti della azienda per approfondire le questioni sul tavolo, partendo dalla disponibilità dei dieci posti a Milano: "La gestione dell'offerta - continua - non sembra rappresentare un'opportunità: le condizioni proposte sono 'calmierate' rispetto al mercato del lavoro della metropoli e questa prospettiva rende ancora più difficile l'eventuale accettazione".
Confezione Moda Italia avrebbe inoltre manifestato una certa freddezza sulla disponibilità di diluire la tempistica dei licenziamenti: "Questa possibilità - prosegue - è inoltre legata al costi complessivi previsti per le operazioni di chiusura". I sindacati sono impegnati per predisporre un piano di 'outplacement' nella previsione di percorsi realizzati attraverso l'Agenzia del lavoro della Provincia per il ricollocamento occupazionale, ma "la disponibilità di massima esiste - dice Osvaldo Angiolini della Uiltec Uil - ma questa possibilità è vincolata alla necessità di non poter investire troppe risorse in quanto la coperta è corta. Il dialogo comunque è aperto e propositivo".
L'azienda ha presentato un incentivo all'esodo, ma le cifre messe sul piatto da riconoscere ai lavoratori licenziati non soddisfano le parti sociali: "Le risorse -commenta Cerutti - sono ancora insufficienti e non si avvicinano alla richiesta avanzata. Il quadro del mercato del lavoro presenta delle criticità: le preoccupazioni sono forti, rispetto anche all'incognita di ricollocamento".
La situazione sarà analizzata ancora più nel dettaglio durante il prossimo incontro del 22 marzo: "Abbiamo un mandato preciso dell'assemblea dei lavoratori - conclude Angelini -. Confezione Moda Italia sembra assumersi le sue responsabilità per questo cambio di strategia, ma la trattativa è ancora aperta e fluida".
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