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Aquafil chiude la Borgolon? Duro attacco in Parlamento dei 5 stelle al presidente di Confindustria Trento: "Revocate il titolo di Cavaliere del lavoro"

La vicenda della chiusura dello stabilimento in provincia di Novara arriva alla Camera dei deputati. GUARDA IL VIDEO

Un fotogramma dell'intervento di Davide Crippa (Movimento 5 stelle) alla Camera
Di Luca Andreazza - 24 marzo 2017 - 08:31

ROMA. La vicenda Borgolon di Novara, acquisita da Aquafil nel 2007, approda alla Camera dei deputati in Parlamento e Giulio Bonazzi, consigliere delegato in carica di Borgolon, amministratore delegato di Aquafil e presidente di Confindustria Trento, subisce un duro attacco da parte dell'onorevole pentastellato Davide Crippa.

 

Un intervento breve, ma critico, nel quale l'esponente piemontese del Movimento 5 stelle chiede conto in prima battuta del 'finanziamento di circa 1,7 milioni di euro da parte di FINEST spa di Pordenone (Società Finanziaria di Promozione della Cooperazione Economica con i Paesi dell'Est Europeo, ai sensi della legge n. 19 del 1991 e società per azioni partecipata dalla Friulia S.p.A., società finanziaria della regione Friuli Venezia Giulia, dalla regione Veneto, dalla provincia autonoma di Trento, dalla Simest e da alcune banche del territorio friulano, oltre che essere referente del Ministero dello sviluppo economico) per investimenti in Croazia e in particolar modo in Aquafil.CRO, finanziamento grazie al quale al momento FINEST possiede quindi il 24,68 per cento di Aquafil.CRO". 

 

Quindi nel mirino finisce anche la nomina a Cavaliere del Lavoro conferita a Giulio Bonazzi nel 2013 dall'allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e chiede "se non si ritenga opportuno avviare le iniziative di competenza al fine della revoca del titolo di Cavaliere del Lavoro al dottor Giulio Bonazzi, in quanto a giudizio dell'interrogante direttamente responsabile delle delocalizzazioni della Borgolon a discapito della fetta di mercato italiana ad esse riferita oltre che degli stessi lavoratori dello stabilimento di Varallo Pombia".

 

Il polo nella provincia di Novara, ritenuto troppo piccolo per fronteggiare la competizione lanciata dai concorrenti stranieri e sotto pressione per i costi dell'energia, ha abbassato la serranda lunedì 15 marzo, lasciando a casa 42 lavoratori. La produzione di fili tessili poliammidici, la parte principale di questo stabilimento, viene delocalizzato in Slovenia, mentre in attesa di definire la questione sono stati sospesi le relazioni sindacali per approfondire i contratti di Aquafil e Tessil4. 

 

E l'ultima ferita per Borgolon, che già nel 2013 è stata ridimensionata, quando il reparto di testurizzo è stato chiuso, provocando la perdita del lavoro per 35 addetti (circa la metà dei dipendenti): allora i costi dell'energia erano sul banco dell'imputato. 

 

 

Pubblichiamo in forma integrale l'interrogazione di Davide Crippa (Movimento 5 stelle):

"ATTO CAMERA

Interrogazione a risposta in commissione 5-10881 presentato da CRIPPA Davide

testo di Lunedì 20 marzo 2017, seduta n. 762

 

CRIPPA - Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro del lavoro e delle politiche sociali . — Per sapere – premesso che: 

 

facendo riferimento a diverse fonti stampa, si apprende come la società Borgolon S.p.A., sita presso il Comune di Varallo Pombia (Novara) sia in fase di chiusura; 
il gruppo Aquafil S.p.A., proprietario di Borgolon, sarebbe infatti intenzionato a spostare la produzione presente sul territorio novarese in Slovenia; 
a fare le spese di tale scelta sarebbero i 42 lavoratori della Borgolon, e in particolare i 40 ben lontani dall'età pensionabile; 
lunedì 15 marzo, secondo fonti sindacali, sarebbero iniziate le procedure di licenziamento collettivo secondo la legge n. 223 del 1991, i quali sfortunatamente non avranno diritto ai sussidi di cassa integrazione; 
già nel 2013 parte della produzione sita a Varallo Pombia è stata dislocata presso nuovi stabilimenti in Croazia sotto il logo di Aquafil.CRO; 
nel 2013 si registra il finanziamento di circa 1,7 milioni di euro da parte di FINEST spa di Pordenone (Società Finanziaria di Promozione della Cooperazione Economica con i Paesi dell'Est Europeo, ai sensi della legge n. 19 del 1991 e società per azioni partecipata dalla Friulia S.p.A., società finanziaria della regione Friuli Venezia Giulia, dalla regione Veneto, dalla provincia autonoma di Trento, dalla Simest e da alcune banche del territorio friulano, oltre che essere referente del Ministero dello sviluppo economico) per investimenti in Croazia e in particolar modo in Aquafil.CRO, finanziamento grazie al quale al momento FINEST possiede quindi il 24,68 per cento di Aquafil.CRO; 
Società italiana per le imprese all'estero S.p.A. (SIMEST) detiene azioni attualmente pari a 5,4 milioni di euro di FINEST spa; 
in data 15 ottobre 2013 il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha insignito dell'onorificenza dell'Ordine al Merito del Lavoro ai Cavalieri del Lavoro il Dott. Giulio Bonazzi, consigliere delegato in carica di Borgolon S.p.A. e amministratore delegato di Aquafil S.p.A.; 
secondo l'elenco fornito da Confindustria Piemonte, la Borgolon S.p.A. risulta fra le aziende considerate «energivore», e quindi sarebbero previsti diversi sconti sulle bollette energetiche relative ai consumi dell'azienda; 
al momento le procedure di erogazione di tali scontistiche risultano ferme –: 
se siano al corrente di quanto in premessa; 
se non si ritenga opportuno avviare le iniziative di competenza al fine della revoca del titolo di Cavaliere del Lavoro al dottor Giulio Bonazzi, in quanto a giudizio dell'interrogante direttamente responsabile delle delocalizzazioni della Borgolon a discapito della fetta di mercato italiana ad esse riferita oltre che degli stessi lavoratori dello stabilimento di Varallo Pombia; 
se si ritenga di convocare quanto prima un tavolo istituzionale comprensivo anche delle parti sociali al fine di trovare una soluzione nel più breve tempo possibile; 
se si ritenga accettabile che una partecipata dello Stato, Simest, possa contribuire, per quanto indirettamente, alla delocalizzazione di un'eccellenza italiana e alla perdita del posto di lavoro di 42 lavoratori italiani; 
quali contributi siano stati erogati e quali sospesi alla Borgolon S.p.A. in quanto azienda energivora. (5-10881)"

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