Coronavirus, Confcommercio: “È in arrivo una nuova ordinanza di Fugatti, abbiamo chiesto di allentare la morsa sulle attività commerciali”
Confcommercio chiede alla Giunta di fare marcia indietro sulle chiusure del sabato: “È necessario allentare la morsa sulle attività commerciali, queste regole disorientano la clientela e penalizzano le medie e grandi strutture di vendita”. Piffer: “Abbiamo chiesto di intervenire con una nuova ordinanza”
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TRENTO. “Rallentare l’epidemia salvando l’economia” si potrebbe riassumere così l’obiettivo della Confcommercio del Trentino che stamane ha presentato la sua campagna per spingere i consumatori ad acquistare locale. Per farlo però, sostiene Massimo Piffer vicepresidente vicario dell’associazione di categoria, “è necessario allentare la morsa sulle attività commerciali”.
Nel mirino di Confcommercio c’è una delle disposizioni contenute nell’ordinanza firmata recentemente dal presidente della Pat Maurizio Fugatti laddove, durante i cosiddetti giorni prefestivi (come il sabato), è stata disposta la chiusura al pubblico delle grandi e medie strutture di vendita (compresi i centri commerciali) a eccezione di farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, tabaccherie, edicole e alimentari. “Con queste regole facciamo fatica a sostenere le medie e grandi strutture di vendita – osserva Piffer – siamo pronti a sacrificare tutti la domenica ma almeno al sabato ci deve essere concesso di restare aperti”. La regola infatti, per com’è formulata, danneggia doppiamente le grandi strutture che sono costrette a sobbarcarsi i costi vivi per tenere aperti i centri commerciali, luce e riscaldamento giusto per citarne un paio, ma nel concreto possono rimanere aperte solo una manciata di attività.
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Nonostante le oggettive difficoltà del momento però, Confcommercio lancia un messaggio di unità: “Abbiamo riscoperto il valore di essere parte di un’associazione di categoria – sottolinea Piffer – noi siamo le persone che fanno impresa e possiamo dare il nostro contributo su Dpcm e ordinanze”. È stato lo stesso vicepresidente a far sapere di essere in contatto con l’assessore al commercio Roberto Failoni, anticipando che in giornata dovrebbe essere varata una nuova ordinanza: “Abbiamo chiesto di venire incontro ad alcune nostre indicazioni, su tutte la possibilità, anche per i grandi centri commerciali, di rimanere aperti al sabato”. Fra le altre richieste c’è anche quella di tagliare i costi delle bollette ma anche una semplificazione delle regole che non vadano a disorientare una clientela già scoraggiata a uscire di casa per fare gli acquisti.
Carlo Casari, storico negoziante del Bren Center, si è fatto portavoce dei centri commerciali: “Giustamente il principio ispiratore di tutti i decreti e delle ordinanze è quello della sanità pubblica eppure ad oggi tutti gli assembramenti si sono realizzati su aree pubbliche. Nelle nostre strutture possiamo garantire la sicurezza controllando gli accessi, quindi non si capisce perché i centri commerciali, dove non è mai successo nulla, debbano essere penalizzati”. Nell’attesa di conoscere il reale contenuto dell’ordinanza, Piffer si dice ottimista: “Confcommercio ha presentato delle richieste puntuali e dall’assessore abbiamo avuto delle rassicurazioni sul fatto che si cercherà di venirci incontro”.