“Monolocali a 800 euro al mese (e appena 58 appartamenti a disposizione a Trento): con gli affitti proibitivi nel 2025 si prevede ritorno alla prevalenza delle vendite”
I dati sono forniti dalla Fimaa, che ha presentato l'andamento del mercato immobiliare trentino: “Crescita positiva secondo le stime dell'associazione, dell'agenzia delle entrate e del collegio notarile”. Visti i prezzi sempre più proibitivi del mercato delle locazioni, si legge nel report: “Per il 2025 si prevede un incremento con la prospettiva di ritornare alla prevalenza delle vendite rispetto alla locazione”
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TRENTO. Prezzi proibitivi sul mercato degli affitti (con una domanda che supera ampiamente l'offerta in città) e crescita delle compravendite: ecco il punto sull'andamento del mercato immobiliare a Trento.
A fornire i dati la Fimaa Trentino, rappresentata dal presidente Severino Rigotti, che ha illustrato i dati del mercato provinciale relativi al quarto trimestre 2024. In generale il 2024, ha sottolineato lo stesso Rigotti, è stato un anno positivo dal punto di vista delle compravendite immobiliari, e le prospettive rimangono positive anche per il 2025: quest'anno in particolare, dice la Fimaa, la prospettiva degli addetti ai lavori è di vedere un ritorno della prevalenza delle vendite sulla locazione, dove i costi come detto sono sempre più proibitivi. Ma procediamo con ordine.
Rispetto al 2023, lo scorso anno l'incremento delle compravendite è stato dell'1,6% (4.630 nel 2023 contro 4706 nel 2024): “Questo incremento – dice la Fimaa – è estremamente positivo perché; soprattutto nella seconda metà del 2023, di fronte a una richiesta importante di locazioni il mercato delle compravendite si era bloccato. Si era assistito ad un aumento dei tassi di interesse che rendeva difficoltoso per gli acquirenti, ad esempio, ottenere il mutuo e quindi acquistare casa. Di conseguenza erano aumentate le richieste di locazione che non si riuscivano comunque a soddisfare stante la poca disponibilità di case in affitto. Mettendoci nell'ottica delle prospettive per il 2025, nel mese di maggio sarà possibile fornire un trend delle vendite che si preannuncia positivo se partiamo dal semplice dato di crescita dell'1,6%”.
Nonostante un dato complessivo in crescita, nell'ultimo trimestre del 2024 l'andamento del mercato è stato altalenante: +15,5% a ottobre, -5,8% a novembre e addirittura -10% a dicembre. “Questo ultimo dato tuttavia – dicono però gli esperti – è falsato dal fatto che il mese di dicembre rappresenta il momento in cui tutti vorrebbero chiudere le compravendite: dal punto di vista della vendita reale si tratta di vendite maturate tempo prima”. Come anticipato, per il 2025 si prevede invece “un incremento, con la prospettiva di ritornare alla prevalenza delle vendite rispetto alla locazione che sta diventando proibitiva dal punto di vista economico; basti pensare che ci sono monolocali che vengono affittati a 800 euro al mese”. Per capire come il mercato delle locazioni sia oneroso, continua la Fimaa: “Basti pensare che nel mese di gennaio 2025 c'erano a disposizione, per la città di Trento, solo 58 appartamenti contro una domanda di fatto incalcolabile”.
Secondo la Federazione italiana mediatori agenti affari: “Un dato positivo riferito alle vendite del 2024 è relativo al fatto che la quota di compravendita delle agenzie immobiliari è di oltre il 60% e questo fa ben sperare che gli acquirenti comprendano il valore effettivo del mediatore immobiliare, che non deve essere più visto come un costo ma come un valore aggiunto, un supporto a 360 gradi nell'iter delle compravendite. Si pensi, a titolo esemplificativo, alle valutazioni sulla conformità urbanistica di un immobile, la quale richiede l'attestato di prestazione energetica che ora è diventata fondamentale per effettuare un a valutazione importante da riconnettersi soprattutto alla classificazione e quindi al risparmio energetico. Si tenga presente che dal 2030 tutti gli immobili dovranno essere costruiti ad emissione zero e ciò inciderà naturalmente sia sulla costruzione dei nuovi immobili che sulle compravendite che, inevitabilmente, subiranno un aumento; ciò non fermerà le vendite in quanto chi compra è cosciente che sta facendo un investimento su immobili di maggior valore”.
“Chi offre sul mercato immobiliare i propri immobili – si legge nel report – dovrà fare i conti con l'esigenza di qualificarli nelle classi superiori, passando per esempio dalla classe G alla classe D. Non ci dobbiamo però stupire che i costi degli immobili aumentino perché la richiesta da parte dell'acquirente aumenta rispetto ai requisiti dell'immobile stesso (caldaia nuova, cappotto, etc.)”. A contribuire agli aumenti anche gli effetti dei conflitti, conclude la Fimaa, e il cambiamento nelle preferenze degli acquirenti dopo il Covid: “Chi acquista non è più disposto ad andare in un immobile che non ha almeno uno spazio esterno, che non ha almeno un balcone, con la consapevolezza che ciò che è accaduto potrebbe riaccadere e ciò ha portato al fenomeno della delocalizzazione nelle zone vicino a Trento, sia per una ragione di costi che per avere maggiori spazi”.
Presente all'incontro anche Silvia Mutschlechner, in rappresentanza del Consiglio notarile di Trento e Rovereto, che ha segnalato come il 2024 si sia chiuso con una percentuale positiva e soprattutto con un recupero rispetto al 2022 al 2023 grazie, in particolare, alla diminuzione dei tassi. La speranza è quindi di vedere una ripresa dei mutui, in attesa di capire dove si attesterà il tasso di interesse definito dalla Bce. Mutschlechner ha poi posto l'attenzione sull'aspetto demografico della nostra Provincia: “Che fa registrare un aumento della popolazione – scrive la Fimaa – rispetto invece ad altre aree demografiche dell'Italia, dove effettivamente c'è stata una leggera contrazione anche nei trasferimenti immobiliari”.