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Hoodo Workers, l'inguaribile passione per la parte sporca (ma più vera) della musica

Venerdì14  all'area musica di Appm in via Manzoni c'è l'occasione per tuffarsi nella genuinità del rock, del blues e del punk magari meno diretto e crudo ma ad alto tasso di energia e passione. Musicisti avanti con gli anni che dimostrano come l'anima non c'entra con l'anagrafe

Di c.r. - 12 marzo 2025 - 17:52

Non sono certo di primo pelo. Musicisti, cioè, che hanno archiviato da tempo la cosiddetta età dell'innocenza. Avanti con gli anni sì, ma solo per l'anagrafe perché tutto il resto - e si parla naturalmente del resto sonoro - è vitalità da ragazzini. L'anima, infatti, se ne frega della carta d'identità. Eccoli gli Hoodo Workers, una local-band che pare disconoscere con orgoglio e convinzione ogni accenno di musica artefatta (che non vuol dire fatta male ma spesso nemmeno fatta ad arte). Vade retro, per gli Hoodo, alla musica che ognuno può realizzare senza granché di fatica gigioneggiando con i campionamenti, l'auto tune (l'auto intonatore) e quant'altro riesce a supplire con un tasto alla carenza di idee. Gli Hoodo Workers percorrono un'altra strada: antica, sicura, magari a volte ostica ma segnata da indubitabile passione per la genuinità.

 

 Distaccati - così si potrebbero definire - da ogni sicurezza musicale grazie ad un progetto che non si vergogna - anzi ci gode - delle note sporche, meno dirette e "facili" anche se si tratta pur sempre di rock e di blues. Note crude quelle degli Hoodo Workers ma note "piene", a tratti travolgenti, nella ricerca e nella riproposizione (rivisitata o no conta poco) di brani ed autori che non lasciano quasi mai tregua sia nella musica che nei testi. Ma le definizioni contano poco, così come poco provare ad inquadrare il gruppo in questione in un genere preciso vista l'attitudine divertita a sconvolgere sè stessi attraverso la musica. Conta invece buttare l'occhio, anzi l'orecchio, ai loro concerti ad altissimo tasso di energia. Il prossimo, consigliato, è previsto venerdì 14 marzo, alle 20.30, all'area musica di Appm (associazione provinciale dei minori), luogo di aggregazione in crescita che si trova in via Manzoni 6 a Trento. Un'energia, quella degli Hoodo  mai venuta meno fin dall'esordio, non molti anni fa, di una formazione che recentemente è stata mutilata della presenza discreta eppure carismatica di Marcello Savino, grande persona prima che inguaribile cultore della chitarra. Marcello se n'è andato da poco, strappato al mondo dopo un calvario sanitario. Anche per Marcello Savino gli Hoodo Workers continuano il loro percorso, sicuri che l'assenza è sempre presenza nell'amicizia e nella stima.

 

 La formazione attuale degli Hoodo Workers vede Giorgio Valentini al dobrfo, Bruno Biagioni alla voce (anzi al vocione), Manuel Preti alla batteria, Mauro Bertoluzza al basso elettrico e Italo Arcidiacono alla chitarra. Repertorio di cover ma nulla a che vedere con le "copie". Cè personalizzazione, pathos, "tiro" e tutto quel che può rendere il folk blues, le divagazioni nel vecchio e volendo sempre giovane punk, il rock di peso ed il blues immortale qualcosa per cui non si potrà dire "già sentito". 

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