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Chi cerca il bis, chi resta, chi va, chi cambia casacca. E chi, ancora, non sa o non ha trovato "casa". I 40 consiglieri di Trento si ripresenteranno? Il dettaglio e i "movimenti"

Della maggioranza saranno in pochi a non ripresentarsi, decisamente più sono i consiglieri d'opposizione che, a distanza di quattro anni e mezzo dal voto del 2020, hanno scelto di non partecipare alla nuova tornata elettorale. E, ovviamente, come accade ad ogni elezione, c'è chi ha "cambiato" casacca e chi, da avversario, è diventato alleato

Di Daniele Loss - 12 marzo 2025 - 20:42

TRENTO. C'è chi resta (o, almeno, ci proverà, chi va, chi ancora non sa perché deve sciogliere le riserve oppure perché non ha trovato collocazione. Tra sei giorni - martedì 18 marzo - scadrà il termine per la presentazione delle liste in vista delle elezioni amministrative del prossimo 4 maggio.

 

A Trento la nutritissima pattuglia di consiglieri (39, più il sindaco Franco Ianeselli per un totale di 40 effettivi) è pronta per il "bis"? Non tutti: c'è già chi ha deciso che "basta" così dopo diversi mandati o anche solamente uno e chi, invece, si prenderà sino all'ultimissimo secondo per decidere. O, forse, l'ha già fatto ma non ha ancora sciolto le riserve.

 

Il caso certamente più "strano" è quello dell'assessore uscente Salvatore Panetta, entrato in consiglio con un gran bottino di voti (525) che però non ha ancora trovato collocazione, pur avendo intenzione di ricandidarsi. Della maggioranza saranno in pochi a non ripresentarsi, decisamente più sono i consiglieri d'opposizione che, a distanza di quattro anni e mezzo dal voto del 2020, hanno scelto di non partecipare alla nuova tornata elettorale.

 

E, ovviamente, come accade ad ogni elezione, c'è chi ha "cambiato" casacca e chi, da avversario, è diventato alleato.

 

La maggioranza.

 

Nel 2020 il Partito Democratico (con il Psi)  risultò il partito più votato, con 9.627 voti, pari al 18,16%. "Regina" delle preferenze (802) risultò Mariachiara Franzoia, passata nel 2023 in Provincia e sostituita da Silvia Franceschini. Poi la vice sindaca Elisabetta Bozzarelli (628), Italo Gilmozzi (497), Michele Brugnara (487), Luca Filosi (370), Filomena Chilà (368), Walter Lenzi (354), Stefano Bosetti (338) e Alessandro Dal Rì (308).

 

Ebbene a ripresentarsi saranno in sette, Bozzarelli, Brugnara, Filosi, Chilà, Bosetti, Dal Rì e Franceschini: Gilmozzi, reduce da un quinquennio da assessore, si è chiamato "fuori" (anche se, nel partito, c'è chi lo vorrebbe, scavalcando il limite dei tre mandati), così come Lenzi, che certamente non ricandiderà.

 

Il Pd ha poi "acquistato" tre consiglieri eletti cinque anni or sono con "Trento - Futura", il movimento fondato da Cattani e Ghezzi, che oggi non ha più rappresentanza né il Comune né in Provincia. Nicola Serra, subentrato a Paolo Zanella, passato dall'assessorato in via Belenzani a piazza Dante (dove prese il posto del dimissionario Paolo Ghezzi), tra mille polemiche, l'assessora Giulia Casonato (subentrata al compianto Stefano Bertoldi, giudicato ineleggibile, all'indomani dell'elezione) e Federico Zappini, entrato al posto del dimissionario (a luglio 2021) Corrado Bungaro, candideranno con il partito di Elly Schlein.

 

La civica "del sindaco" "Insieme per Trento" cinque anni fa elesse, invece, quattro consiglieri. Un risultato lusinghiero, frutto di 4.192 voti di lista, pari al 7.91%. Approdarono in consiglio Paolo Piccoli (521 voti), che andò a ricoprire il ruolo di Presidente dell'Aula, Monica Baggia, nominata assessora, Anna Raffaelli e Francesca Fiori. 

 

Raffaelli si dimise nel 2022 per motivi professionali (si è trasferita all'esterno) e il suo posto venne preso da Assou El Barji, che non si ricandiderà. Piccoli, invece, sarà ancora al via della contesa elettorale ma sotto la "bandiera" di Campobase, mentre Baggia e Fiori sono ancora elementi cardine della civica direttamente collegata al primo cittadino.

 

Due a testa furono i consiglieri eletti da "+ Trento Viva - Ianeselli Sindaco" e "Azione - Unione", che stavolta hanno unito le forze, assieme a Casa Autononia, dando vista alla lista "Sì Trento". "+ Trento Viva" portò in via Belenzani Salvatore Panetta (525 preferenze), nominato poi assessore e Andrea Robol (250), mentre "Azione - Unione" potè contare sull'exploit di Chiara Maule (655 voti), anch'essa assessora sino al passaggio in Provincia (al suo posto subentrò Giovanna Flor) e Renato Tomasi (326).

 

Dunque Panetta è attualmente "fermo ai box", visto che non ha trovato alcuna collocazione (Sì Trento ha chiuso le porte e la civica "del sindaco" è al completo) e mancano pochissimi giorni alla presentazione ufficiale delle liste, Robol si ricandiderà ma con la civica che fa capo a Silvia Zanetti, "Intesa per Ianeselli Sindaco", Tomasi sarà ancora della partita, ma con Campobase, mentre Giovanna Flor non si ripresenterà. 

 

Nel 2020 nella coalizione di centro sinistra c'era anche il Patt: nel momento in cui le Stelle Alpine (che presero 4.187 voti, pari al 7,80%) sono passate al centro destra, tutti i consiglieri eletti - tre - salutarono, trasferendosi altrove. Il posto dell'ex vice sindaco Roberto Stanchina, passato nel 2023 in Provincia, venne preso da Alberto Pattini, passato al Gruppo Misto, Alberto Pedrotti, nominato assessore un anno e mezzo fa, confluì subito in Campobase e Tiziano Uez si trasferì anch'esso nel "Misto".

 

Quest'ultimo non candiderà, mentre Pedrotti sarà una delle "punte" proprio di Campobase e Pattini è uno dei "papabili" di elezione tra le fila della civica "Insieme per Trento - Ianeselli Sindaco".

 

Un consigliere venne eletto tra le fila di Europa Verde Trento (2.058 voti, parsi al 3.88%): si tratta di Andreas Fernandez, che sarà nuovamente capolista dell'Alleanza Verdi Sinistra,  con l'obiettivo di confermare il seggio e, se possibile, migliorare il risultato di cinque anni fa.

 

Candidati a supporto del sindaco Franco Ianeselli saranno anche due suoi avversari nel 2020. Silvia Zanetti, che con "Si può fare" conquistò il 3,56% (2.075 voti) appoggerà il primo cittadino con una sua civica "Intesa per Ianeselli Sindaco" (nella quale, per l'appunto, è confluito Robol), mentre Marcello Carli, che entrò in consiglio come candidato sindaco del gruppo di civiche composto da "Rinascimento Trento - Carli Sindaco", "Agire" (di Claudio Cia) e Udc, sarà tra le fila di Campobase.

 

L'opposizione.

 

Cinque furono i consiglieri eletti dalla Lega, che fu il partito più votato della coalizione (e il secondo in assoluto della città, dietro solamente al Pd) che sosteneva il candidato sindaco Andrea Merler con 7.289 voti, pari al 13,75%. Devid Moranduzzo rinunciò al seggio, restò in Provincia (dove era stato eletto nel 2018) e al suo posto subentrò Bruna Giuliani, la prima dei non eletti, mentre Daniele Demattè passò, in corso d'opera, a Fratelli d'Italia e Vittorio Bridi confluì nel Gruppo Misto. Legislatura intera, invece, tra le fila del Carroccio per Giuseppe Filippini e Alessandro Saltori.

 

Ebbene, Moranduzzo, segretario cittadino della Lega, guiderà la "pattuglia" (questa volta con propositi di restare in Consiglio, ovviamente), Demattè si ripresenterà ma con il partito di Giorgia Meloni e Vittorio Bridi sarà nuovamente della "partita", ma correrà con Forza Italia. Saltori, Filippin (anche se su quest'ultimo il partito sta facendo "pressing") e Giuliani, invece, saluteranno e non si ricandideranno sicuramente.

 

Fratelli d'Italia, invece, nel 2020 portò in via Belenzani Giuseppe "Pino" Urbani e Cristian Zanetti. Urbani ci sarà ancora, mentre Zanetti deve ancora sciogliere le riserve, ma l'intenzione è quella di chiamarsi "fuori". In Fdi entrò anche Andrea Merler, ormai ai margini della vita politica e non più in lista.

 

La civica che sostenne il candidato sindaco "Trento Unita - Merler Sindaco" elesse, invece, Eleonora Angeli, Piergiorgio Franchetti e Fabrizio Guastamacchia. Angeli restò in Comune sino ad ottobre 2023, quando si trasferì in Provincia: il suo posto venne preso da Antonio De Leo, il primo dei non eletti.

 

De Leo ci sarà ancora, ma sarà capolista di Forza Italia, Guastamacchia ha deciso di chiudere la propria esperienza politica e non si ricandiderà, mentre Frachetti non ha ancora sciolto le riserve e qualche "voce" lo porta addirittura in una delle liste civiche a supporto dell'altro candidato sindaco di centro destra Andrea Demarchi.

 

Di Carli e Zanetti abbiamo già scritto, mentre Dario Maestranzi, eletto con "Rinascimento Trento" (a supporto proprio di Carli) grazie ad un ottimo risultato personale, non sembra intenzionato a candidare, ma lavorerà con Forza Italia con un ruolo di coordinamento all'interno del partito che Flavio Tosi sta cercando di rilanciare anche in Trentino. 

 

Andrea Maschio, infine, eletto con Onda Civica Trentino (fu il più votato della lista con 156 preferenze), prendendo il posto del candidato sindaco Filippo Degasperi, che decise di restare in Provincia, dove era stato eletto per la seconda volta nel 2018, saluta la politica. Sembrava in procinto di far parte della squadra di Claudio Geat, poi ha preferito chiamarsi definitivamente "fuori".

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