Contenuto sponsorizzato

Censurato l'evento sulle foibe con Eric Gobetti e la destra esulta, lo storico: "Uso politico della vicenda monopolizzata dai partiti con un passato fascista"

Il motivo del dietrofront della scuola? Evitare ulteriori strumentalizzazioni politiche, dopo le polemiche dell'ultima settimana. Lo storico Eric Gobetti: "L’obiettivo di certa politica è quello di raccontare la vicenda delle foibe partendo dal 1943, ignorando il contesto: il clima di violenza esistente da vent’anni, i crimini di guerra commessi dall’esercito italiano e le responsabilità fasciste”

Di Luca Andreazza - 12 marzo 2025 - 20:16

TRENTO. "C'è la ricerca storica e poi c'è un uso politico della vicenda che viene monopolizzata dai partiti, in particolare quelli dal passato fascista". A dirlo Eric Gobetti. Un evento dello storico, studioso del fascismo, della seconda guerra mondiale, della Resistenza e della storia della Jugoslavia nel Novecento è stato censurato. “L’obiettivo di certa politica è quello di raccontare la vicenda delle foibe partendo dal 1943, ignorando il contesto: il clima di violenza esistente da vent’anni, i crimini di guerra commessi dall’esercito italiano e le responsabilità fasciste”.

 

C'è stato un dietrofront dell'Istituto scolastico Aldo Moro di Rivarolo Canavese, una conferenza sulle foibe programmata per martedì 11 marzo è stata "spostata a data da destinarsi, cioè annullata". Il motivo? Evitare ulteriori strumentalizzazioni politiche, dopo le polemiche dell'ultima settimana. La notizia è stata comunicata da Roberto Ravello, consigliere regionale di Fratelli d'Italia, che si è compiaciuto della decisione assunta dalla direzione della scuola. 

 

"L'iniziativa è stata contestata dall'estrema destra, in particolare Fratelli d'Italia, che ha dato l’annuncio domenica, quindi a scuola chiusa. Non posso conoscere le dinamiche ma certamente c'è stata una grande pressione politica sull'istituto. Questo evidenzia la volontà di censura di una parte politica, quella che purtroppo oggi governa il Paese".

 

Non è il primo caso di annullamento di un evento sulle foibe, anche in università o in sale comunali, e purtroppo probabilmente non sarà l'ultimo. "Spero sempre che sia l'ultima volta ma ci sono stati già tanti tentativi di censura e sono in buona compagnia", dice Gobetti. "Tanti colleghi si confrontano con questa situazione: naturalmente è inaccettabile che venga proibito proprio agli storici di parlare su un tema storico". 

 

Spesso i partiti di destra intervengono a gamba tesa in caso di appuntamenti considerati sgraditi, e quindi ledono l'autonomia scolastica. "Si cerca di evitare di dare spazio agli storici che raccontano le vicende in modo oggettivo", evidenzia Gobetti. "L'anno scorso è stata approvata la modifica della legge che istituisce il giorno del ricordo. E' stato stanziato 1 milione di euro all’anno per fare attività nelle scuole, ma possono partecipare ai bandi solo le associazioni degli esuli, tutte purtroppo monopolizzate dall’estrema destra. E' legittimo che essi possano presentare le proprie attività ma è una memoria soggettiva, che andrebbe integrata con una visione storica oggettiva. Invece si finanzia la propaganda di parte mentre si impedisce un racconto storico degli eventi".

 

Una distanza di prospettiva tra ricerca e uso politico della storia. "La censura che ho subito ne è un esempio eclatante”.

 

C'è un equivoco sui confini della democrazia. "Un problema insito nella struttura stessa di questa forma di governo che può dare spazio anche a posizioni anti-democratiche", continua Gobetti. "Un partito con un passato fascista mai ripudiato oppure un golpista come Trump possono vincere le elezioni. Questi sono esempi a livello macro, mentre nel micro anche formazioni esplicitamente fasciste come Casa Pound possono organizzare eventi nelle sale pubbliche".

 

Come superare questa situazione? "La mia opinione personale è che chiunque può esprimere il proprio punto di vista ma chi assume un incarico istituzionale o interviene in una sala pubblica deve dimostrare di rispettare la Costituzione e la democrazia. In alcune città c'è il discrimine sull'anti-fascismo e bisogna firmare una dichiarazione nella quale si riconoscono i valori costituzionali e democratici: questa è una strada che andrebbe sviluppata e rafforzata", conclude Gobetti.

Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
In evidenza
Cronaca
12 marzo - 19:51
La settimana scorsa la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza e la provvisionale di 1 milione, Giovanni Battista Maestri lancia [...]
Politica
12 marzo - 18:18
Le motivazioni di questa decisione, spiega l'ex consigliere provinciale, “sono da ascriversi alla situazione generale venutasi a creare con [...]
Montagna
12 marzo - 17:39
Il 6 marzo si è svolta davanti al Tar del Veneto l'udienza durante la quale è stato discusso il ricorso presentato dalle associazioni [...]
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato
Contenuto sponsorizzato