"Un'associazione di consumatori per mettere in guardia sui rischi: i soldi per salvare gli altri bambini", il progetto del padre del bimbo in coma dopo aver mangiato formaggio a latte crudo contaminato
La settimana scorsa la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza e la provvisionale di 1 milione, Giovanni Battista Maestri lancia un'associazione di consumatori: "Ci metto la faccia, ci battiamo per i bambini e gli anziani. Il consumo di questi prodotti deve essere vietato negli ospedali, nelle scuole e negli asili, come così nelle case di riposo"

TRENTO. Un'associazione di consumatori per mettere in guardia sui rischi connessi ai prodotti alimentari intrinsecamente pericolosi. E' questo il progetto di Giovanni Battista Maestri, il papà di Mattia, il bimbo da 8 anni in stato vegetativo dopo aver mangiato un formaggio a latte crudo contaminato dal batterio dell'escherichia coli prodotto dal Caseificio sociale di Coredo.
La settimana scorsa la Corte di Cassazione ha confermato la sentenza del giudice di pace. La provvisione è di un milione di euro per lesioni personali gravissime (Qui articolo). E che potrebbe non essere finita qui, con l'apertura del processo per omicidio colposo alla morte del piccolo. Nel frattempo a favore del bambino sono andati 600 mila euro mentre ai genitori Giovanni Battista Maestri e alla moglie Ivana rispettivamente 200 mila euro. "Risorse che intendiamo usare per aiutare gli altri bambini". (Qui articolo).
"E' una sentenza storica e che fa scuola, un dispositivo che crea un precedente fondamentale in materia di tutela della salute pubblica", queste le parole degli avvocati Paolo Chiariello e Monica Cappello, che assistono il padre e la madre di Mattia, il piccolo in stato vegetativo da quando aveva 4 anni. "I genitori hanno condotto una battaglia giudiziaria lunga, coraggiosa e difficile, ma soprattutto generosa perché si sono messi a disposizione per un unico obiettivo: un caso di questo tipo non può e non deve accadere a qualche altro bambino".
Ora l'idea è di creare un'associazione, "gratuita e ci metto la faccia assistito e aiutato da altri consulenti. Entreremo in tutti i procedimenti simili", evidenzia Maestri. "Ci batteremo per gli altri bambini o anziani che dovessero essere uccisi dal formaggio a latte crudo. I soldi della provvisionale li utilizzerò tutti in questo modo".
Si è tornati poi sull'assegnazione del certificato al Caseificio sociale di Coredo: "Il marchio dell'Apt va ritirato immediatamente". Fondamentale, per Maestri, "un'etichettatura seria e non una barzelletta come adesso. Non basta indicare che un formaggio è prodotto a latte crudo ma è necessario indicare i rischi e i pericoli, in particolare per i bimbi sotto i 10 anni, le donne in gravidanza e gli anziani".
Il consumo di questi prodotti "deve essere vietato negli ospedali, nelle scuole e negli asili, come così nelle case di riposo", conclude Maestri.