''Un'altra piazza per l'Europa'', Fabio Pipinato e Paola Martinelli: "Trent'anni fa in Rwanda siamo stati salvati dai belgi perché cittadini europei"
La testimonianza di Fabio Pipinato e Paola Martinelli di essere europei e perché aderire a ''Un'altra piazza per l'Europa'' in piazza Lodron a Trento

TRENTO. "Abbiamo quindi sperimentato l’importanza di un’Europa politica e militare a salvaguardia dei propri cittadini", la testimonianza di Fabio Pipinato e Paola Martinelli di essere europei. "Eravamo 30 anni fa in Rwanda per un progetto di cooperazione internazionale quando scoppiò il genocidio con quasi un milione di morti. Fortunatamente il nostro passaporto già riportava la dicitura Comunità Europea e vennero a salvarci dei giovani militari belgi di cui non abbiamo mai conosciuto il nome e questo grazie alla mediazione del compianto ministro agli esteri Nino Andreatta".
Ecco un'altra importante adesione di "Sì Trento" alla manifestazione ''Un'altra piazza per l'Europa'' lanciata da il Dolomiti per il 15 marzo alle 15 in piazza Lodron a Trento.
La manifestazione segue il manifesto di EUcraina che è stato lanciato con le firme di esponenti di associazioni partigiane e di movimenti nonviolenti, scrittrici, artisti, giornaliste, docenti e ricercatori, un colonnello in congedo, funzionari pubblici e manager privati (Il manifesto si può leggere e firmare sul sito www.eucraina.eu).
IL CONTRIBUTO IN FORMA INTEGRALE
Egregio direttore,
mi permetta di portare un esempio vissuto di cosa significa essere “cittadini europei”.
Mia moglie Paola e io eravamo 30 anni fa in Rwanda per un progetto di cooperazione internazionale.
Il 6 aprile scoppiò il genocidio con quasi un milione di morti.
Fortunatamente il nostro passaporto già riportava la dicitura “Comunità Europea” e quindi eravamo già sia cittadini europei che italiani.
Vennero a salvarci dei giovani militari belgi di cui non abbiamo mai conosciuto il nome e questo grazie alla mediazione del compianto ministro agli esteri Nino Andreatta.
Oggi, purtroppo, i cooperanti e lavoratori inglesi che si trovano sparsi nel mondo, post brexit, possono confidare solo sull’efficienza della propria ambasciata e non hanno la solidarietà o il rifugio degli altri 27 Stati. Alcun giovane soldato belga andrà mai a salvarli.
Abbiamo quindi sperimentato l’importanza di un’Europa politica e militare a salvaguardia dei propri cittadini.
Oggi abbiamo tre figli spesso all’estero e ci conforta sapere che in caso di emergenza vi sarà qualcuno, dall’Unità di Crisi del Ministero Affari Esteri fino a Bruxelles che si preoccuperà di portarli a casa.
Saremo quindi anche noi in piazza Lodron sabato 15 marzo alle 15 per chiedere un’Europa ancora più forte e coesa e vi ringraziamo molto per l’iniziativa che avete promosso.
Fabio Pipinato e Paola Martinelli