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"E' falso e di cattivo gusto", il sindaco sui manifesti "La fabbrica dell'adolescente transgender. Che scuola è questa?" comparsi in città: "Non li censuro ma fanno schifo"

In questo ore i manifesti sono comparsi in diversi punti del capoluogo. Un appuntamento che tira in ballo la fantomatica teoria gender, ancora una volta associata alla scuola. Il sindaco di Trento, Franco Ianeselli: "Voler suggerire che esista una normalità e che questa venga manomessa da una istituzione, la nostra scuola, che produce persone transgender come fossero frankenstein in una catena di montaggio, non è solo di cattivo gusto, è falso"

Di Luca Andreazza - 11 marzo 2025 - 21:22

TRENTO. "La fabbrica dell'adolescente transgender. Che scuola è questa?". Questo il titolo di un evento che viene organizzato a Trento e i manifesti sono comparsi in città.

 

"E' falso e di cattivo gusto", dice Franco Ianeselli, sindaco di Trento. "Ho una forte remora a non censurare un manifesto ma non ne sento poi alcuna nell'esprimere fino in fondo quanto faccia schifo".

 

In questo ore i manifesti che promuovono l'evento sono comparsi in diversi punti del capoluogo. Un appuntamento che tira in ballo la fantomatica teoria gender, ancora una volta associata alla scuola.  

"Ai cittadini, alle cittadine, alle associazioni che ci hanno scritto chiedendo una presa di posizione, voglio rispondere su due punti", aggiunge il sindaco. "Non credo nella censura e ritengo che chi, pro tempore, abbia responsabilità pubbliche, debba pensarci cento e mille volte prima di negare la possibilità di espressione. Con la stessa chiarezza, è necessario però prendere posizione sul valore e sull’appropriatezza del contenuto che veicola".

 

Un'iniziativa che viene bocciata dal primo cittadino. "Voler suggerire che esista una normalità e che questa venga manomessa da una istituzione, la nostra scuola, che produce persone transgender come fossero frankenstein in una catena di montaggio, non è solo di cattivo gusto, è falso. Falso in ogni passaggio che descrive, fasullo in quell’unica normalità dalla quale pretende di partire, insinuante per il ruolo importante e per il lavoro complicatissimo che insegnanti e dirigenti scolastici svolgono ogni giorno, irrispettoso del delicato quanto legittimo percorso di affermazione di genere che possono affrontare gli e le adolescenti. C’è forse un aspetto positivo nel sentire questa forte remora a non censurare un manifesto: non ne sento poi alcuna nell’esprimere fino in fondo quanto faccia schifo", conclude Ianeselli.

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