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La lungimiranza del filosofo dei diritti

Venerdì 12 al Teatro di Pergine la rassegna "Scena Trentina" riporta sul palco "La conquista della Felicità", lo spettacolo che vede Stefano Pietro Detassis interpretare il pensiero di Betrand Russel per la regia di Maura Pettorruso. Dal pacifismo alla difesa delle donne e di ogni diversità per la scoperta di un filosofo che ha la forza dell'attualità

Pubblicato il - 10 ottobre 2018 - 19:04

PERGINE. La rassegna Scena Trentina, ideata e organizzata dai teatri di Pergine, Villazzano e Meano assieme al Portland approda venerdì sera a Pergine per portare in replica uno degli spettacoli più intensi ed attuali prodotti in Trentino nella passata stagione. Si tratta de "La conquista della Felicità", protagonista un credibilissimo Stefano Pietro Detassis per la regia di Maura Pettorruso e la produzione di Trento Spettacoli. La felicità è quella invocata per una vita dal filosofo Bertrand Russel,  paladino dei diritti, pacifista, lucido e lungimirante come pochi altri.

 

"La conquista della felicità. Dialogo tra Bertrand Russell e Cassiopea" ebbe un grande e meritato successo in un mese di repliche al piccolo ma vitale Spazio Off di Trento prima di avviare il suo tour anche fuori provincia.La conquista della felicità è il resoconto della vita di Bertrand, il suo ultimo viaggio, e lo fa dialogando, in maniera immaginaria, con Cassiopea, la costellazione della dea africana.

 Da sempre le stelle sono state spettatrici e interlocutrici per il grande pensatore, e anche ora, in questo delicato passaggio, sono loro ad accompagnarlo e a sostenerlo. Seduto su un sasso bianco e luminoso, Russell ci racconta la sua vita rivivendola passo a passo: la solitudine, i diritti delle donne, l'opposizione alla guerra, la prigione, i viaggi nel mondo, l'educazione dei bambini, l'incontro con Einstein, l'amore libero, i diritti delle minoranze.

 In un piccolo frammento di terra brulla e secca, mentre il tempo e lo spazio si dilatano intorno a lui, Bertrand si toglie i vestiti da filosofo e indossa quelli da contadino e inizia a coltivare: crea un germe di vita, un fiore, simbolo di rinascita, bellezza e speranza.

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