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"I residenti sono stanchi e i contadini non sanno se lavorare i campi", la storia infinita della circonvallazione di Cles fra incertezza, ritardi e costi in aumento 

In molti stanno attendendo di sapere tempistiche certe sull'inizio dei lavori e soprattutto i contadini si trovano in difficoltà sulla possibilità di coltivare i propri campi visto il rischio di espropri imminenti e dell'arrivo dei macchinari con conseguente spreco di risorse 

Di Giuseppe Fin - 03 febbraio 2025 - 12:05

TRENTO. Un cantiere mai avviato, una tempistica indefinita che la Provincia non è riuscita a chiarire, e un cartello giallo che segnala l’inizio dei lavori, ma che è rimasto lì, inutilizzato, per oltre un anno. In questo lungo periodo, l’unica cosa che sembra crescere è il costo dell’opera. Stiamo parlando della circonvallazione di Cles in Val di Non, una grande infrastruttura partita da un investimento iniziale di circa 56 milioni di euro ma che ha visto i suoi costi lievitare nel 2024 tanto da raddoppiarne quasi l'importo come ha spiegato il sindaco di Cles durante una seduta del consiglio comunale.

 

Nel 2025, nonostante siano passati ormai tantissimi anni dall'annuncio del progetto, i lavori non sono ancora iniziati. Gli annunci del governatore Fugatti sono rimasti solo promesse vuote. L’ultimo comunicato della Provincia risale all'inizio dello scorso anno e riguardava gli incontri con i proprietari dei terreni coinvolti dal progetto. Tuttavia, non si sa ancora nulla riguardo la data di inizio dei lavori. I residenti, in particolare quelli di Maiano e Dres – i due poli principali dell’intervento – sono esausti di aspettare e di vivere nell’incertezza. I contadini, in particolare, chiedono chiarimenti: possono continuare a coltivare i loro terreni senza il rischio che i mezzi d’opera invadano i campi, distruggendo risorse preziose da un giorno all'altro?

 

A cercare di capire le ragioni di un ritardo così prolungato è stata la consigliera provinciale Paola Demagri, che lo scorso novembre ha presentato un'interrogazione per chiedere al governatore Fugatti di chiarire le tempistiche e lo stato di avanzamento dei lavori.

 

“La variante di Cles – spiega Demagri – è un’opera che le valli delle noce aspettano da anni. Ma la popolazione locale non ha ancora chiara la data di avvio dei lavori. I clesiani, ormai, sono rassegnati. Le promesse fatte fin risalgono a un tempo lontano, e la partenza dell’opera è stata annunciata più volte, senza che se ne vedessero i risultati. Così, sono nate delle recinzioni, ma i cittadini hanno visto più fumo che fatti concreti, mentre i macchinari sono ancora assenti”.

 

Dal cartello giallo apposto nel 2023 (QUI L'ARTICOLO), le modifiche al tracciato stradale sono state molteplici, ma nessuna di queste sarebbe stata chiaramente spiegata al pubblico. La confusione ha alimentato la nascita di comitati e discussioni tra i residenti, preoccupati da notizie frammentarie provenienti dai rumor locali.

 

“Le risposte ricevute fino a oggi – continua Demagri – sono state deludenti e lacunose. Nonostante la Provincia, sotto la guida di Fugatti, abbia organizzato molte conferenze stampa e comunicati, l’unica cosa che emerge è un preoccupante silenzio. Soprattutto per quanto riguarda la disponibilità a fornire informazioni precise sulle tempistiche e sulle modifiche del progetto”.

 

Recentemente, dalla Provincia è arrivata la risposta all'interrogazione della consigliera che, purtroppo, non ha chiarito ancora una volta le tempistiche, lasciando i residenti e i contadini nell’incertezza. Il presidente Maurizio Fugatti ha dichiarato che la ditta aggiudicataria del progetto ha già elaborato e depositato il progetto esecutivo nel corso del 2023. Questo è stato oggetto di incontri con i proprietari delle aree interessate, durante i quali sono state illustrate le fasi di attuazione del progetto e le eventuali interferenze con le proprietà, sia durante i lavori che nella fase successiva.

 

A seguito di questi incontri, sono state apportate delle migliorie al progetto esecutivo. “Nel 2024, oltre agli aggiornamenti tecnici sul progetto, sono state avviate attività operative per preparare l'area, con particolare attenzione alla gestione delle interferenze con i sottoservizi. Per avviare i lavori, però, è necessaria l’approvazione del progetto esecutivo, che è attualmente in fase di 'verifica'. Tale procedura è stata affidata recentemente, con l’obiettivo di concluderla nei primi mesi del 2025, per poter procedere con l’approvazione definitiva e la consegna dei lavori nella primavera del 2025”.

 

I cambiamenti apportati dovranno essere comunicati di nuovo ai proprietari dei terreni, con indicazioni precise su chi dovrà subire espropri definitivi e chi invece vedrà l’occupazione dei terreni posticipata alla raccolta dell’autunno 2025.

 

“Ancora una volta – conclude Paola Demagri – non abbiamo informazioni chiare su chi farà i lavori, sulle tempistiche certe del progetto e su chi subirà espropri definitivi e chi temporanei, né tanto meno su quando effettivamente inizieranno i lavori”. L’attesa, purtroppo, sembra destinata a continuare. Intanto nei prossimi giorni è previsto l'incontro promosso dalla Provincia dove i cittadini si attendono di avere informazioni chiare e certe sui lavori e sui terreni coinvolti.

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