Due capitreno aggrediti, la denuncia dei sindacati: "Basta, servono passi avanti concreti: va garantito il diritto di lavorare e viaggiare in sicurezza"
Anche in Trentino la campagna contro le aggressioni "La violenza non prende il treno". I sindacati: "Importante sensibilizzare l’opinione pubblica e spingere le istituzioni e l’azienda a fare di più"
TRENTO. Anche in Trentino ci si trova a fare i conti con un numero crescente di episodi di violenza a bordo dei mezzi pubblici e in particolare su pullman e treni.
E' questo il grido di allarme delle sigle sindacali del territorio: “Sì, il problema della aggressioni purtroppo ci riguarda da vicino. L’ultimo episodio di cui siamo a conoscenza è avvenuto poco più di una settimana fa sulla linea della Valsugana. Due capitreno sono stati aggrediti riportando una prognosi di 7-14 giorni a causa dei colpi ricevuti. E’ inconcepibile lavorare nella paura. Viaggiare e lavorare sicuri è un diritto che va garantito a tutte e tutti”.
In questi giorni si conclude anche in Trentino la campagna nazionale “La violenza non prende il treno”, promossa in tutta Italia dai sindacati Filt- Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl ferrovieri Fast Slm e Orsa ferrovie per sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema, sempre più grave, delle aggressioni contro il personale ferroviario.
E oggi, lunedì 3 febbraio, in stazione a Trento le sigle sindacali hanno organizzato un presidio e un volantinaggio, con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione perché la questione sia assunta come priorità su cui intervenire da parte di Trenitalia e istituzioni locali e nazionali.
I sindacati richiedono azioni concrete a Trenitalia, a cominciare dalla verifica del funzionamento delle telecamere presenti nelle stazioni, spesso fuori uso. È fondamentale potenziare il presidio della polizia ferroviaria nelle stazioni, al fine di garantire una presenza costante, soprattutto durante le ore serali, quando si registrano le maggiori criticità. "Vorremmo che questa problematica fosse affrontata anche nell’ambito del tavolo sulla sicurezza aperto presso il commissariato del governo. Al momento in quella sede si discute solo di trasporto locale, ma crediamo sia importante ampliare il coinvolgimento anche alle ferrovie con un confronto strutturato sulle tratte coperte da Trenitalia”.
Importante, invece, che dal mese prossimo alla stazione di Rovereto partirà il presidio FS Security. E’ un progetto sollecitato a Trenitalia supportato dal Gruppo FS che porta proprio personale aggiuntivo nelle stazioni per prevenire le aggressioni. “E’ un’iniziativa che va nella giusta direzione, ma crediamo che vada estesa e ampliata con il coinvolgimento anche dei sindacati. Possiamo fornire un supporto prezioso perché sulla nostra pelle sappiamo quali sono i treni più a rischio”, concludono le sigle sindacali.