Cacciatore si autodenuncia ai forestali dopo aver ucciso per errore un gallo forcello, la vicenda finisce in tribunale
La vicenda che vede protagonista un cacciatore della Valle dei Laghi, doveva approdare in tribunale la scorsa settimana ma è stata rinviata ad aprile. L'uomo dopo essersi accorto dell'errore si è subito rivolto ai forestali
TRENTO. Si autodenuncia dopo aver sparato per errore a una femmina di gallo forcello e finisce nei guai: scatta una denuncia penale e gli viene sospeso il permesso di soggiorno. È l'episodio che vede protagonista un cacciatore della Valle dei Laghi, che è finito in tribunale.
“Si tratta di un uomo – spiega la legale Erica Vicentini – che fa il cacciatore da tantissimi anni, ha un permesso da circa 60 anni e ha quindi una certa esperienza. Un errore, non c'è stata alcuna malafede.”
L'uomo era uscito per una battuta di caccia quando è stato ingannato dal piumaggio dell'esemplare femmina di gallo forcello (protetta dalla legge), complice la luce presente, la posizione poco visibile in cui si trovava l'animale che non ha permesso di far capire al cacciatore se si trattasse di un esemplare femmina e quindi con un piumaggio più chiaro.
Poco dopo aver sparato e ucciso l'animale, però, si è subito accorto di quello che era successo. “La caccia dell'esemplare femmina non è consentita – spiega l'avvocata – a differenza di quella del maschio. Per questo, di sua spontanea volontà, ha deciso di rivolgersi direttamente ai forestali, ammettendo quello che era successo e raccontando l'errore.”
L'uomo si è quindi autodenunciato e ora si trova ad affrontare non pochi problemi legali, nonostante la sua 'buona fede'. Immediatamente è partito il procedimento penale e, in parallelo, il permesso di caccia che aveva da circa 60 anni gli è stato ritirato.
“Il procedimento penale confidiamo venga archiviato”, spiega a Il Dolomiti l'avvocata Erica Vicentini, ma rimane il ritiro del permesso per la caccia, a cui l'uomo tiene, essendo un'attività che porta avanti da oltre 60 anni. Sulla vicenda occorrerà ora attendere la decisione, che arriverà non prima di aprile.