M49 - Papillon, feroce predatore? A percentuali sì ma diamo i numeri: in 5 mesi danni per 7.000 euro (1 bovino, 2 equini e 3 ovini su oltre 100.000 capi in Trentino)
La Pat in numerose occasioni ha ripetuto che l'orso è stato protagonista dell'80% delle predazioni totali da parte degli orsi e del 50% dei danni. Dati corretti ma che oggi (che siamo entrati in possesso dei Rapporti specifici che riguardano il plantigrado) possiamo tradurre in numeri: nel 2018, per esempio, ha ucciso 11 dei 13 bovini predati in totale da tutti i plantigradi a fronte di oltre 46.000 capi in provincia. Curiosità: il 26 settembre è stato investito da un furgone ma ha riportato pochissimi danni
TRENTO. I danni causati da M49 (oggi Papillon come ha suggerito di chiamarlo il ministro Costa)? Quelli accertati al 29 maggio 2019, dall'inizio dell'anno, si aggiravano sui 7.000 euro. Il Presidente della Provincia Fugatti, ancora il 3 maggio, spiegava in conferenza stampa che la Provincia aveva chiesto l'autorizzazione per la cattura di M49 al ministero all'Ispra (QUI ARTICOLO) e oggi, entrati in possesso di tre ''Rapporto tecnico sulle situazioni problematiche determinate dall'orso denominato M49'', possiamo riflettere su qual'era la vera entità dei danni causati dal plantigrado. La Giunta infatti, per mesi, ha parlato di percentuali. Ricorderete tutti i titoli: ''M49 ha causato il 50% dei danni provocati dagli orsi trentini'' e negli ultimi tempi ''M49 protagonista dell'80% delle predazioni di tutti gli orsi''.
Percentuali certamente molto efficaci per degli slogan ma a numeri di cosa stavamo parlando?
Partiamo dai dati più recenti. Il Rapporto tecnico sulle situazioni problematiche determinate dall'orso denominato M49-II aggiornamento anno 2019 (al 29 maggio) spiega che: ''Nel 2019 (fino al 29/05) sono stati registrati 30 eventi di danno/tentativi di intrusione riconducibili, con vario grado di certezza (18 certi - 8 probabili - 4 possibili), a M49''. Che rappresentano ''il 46% dei danni complessivi da orso denunciati (65) nel 2019 in Trentino (60-80 plantigradi presenti) e il 100% dei danni a carico di animali domestici difficilmente difendibili come equini e bovini''. Che, a livello di predazioni si trasformava in un 100% messe a segno da M49-Papillon. E 100% cosa vuol dire? ''6 predazione di animali domestici di cui 1 su bovini, 1 equini, 2 su ovini, 1 su avicoli e 1 su cunicoli''.
Insomma il ''terribile'' M49, che a chiacchiere sembrava aver messo a ferro e fuoco le nostre montagne e aver stravolto allevamento e pastorizia, nei primi 5 mesi del 2019 ha ucciso 1 bovino, 2 equini e 3 ovini a fronte di 46.000 bovini, 5.000 equini e 61.000 ovini/caprini presenti in Trentino (fonte Ispat 2018). Insomma 6 animali su ben oltre 100.000 allevati. Eppure l'attenzione della politica trentina in questi ultimi mesi si è tutta concentrata su M49 e il problema orsi (e prima ancora sul problema lupi). Si è sfidato il ministro dell'ambiente, il presidente della Pat Fugatti è sceso in Piazza Dante con 1.500 allevatori di Coldiretti per dire ''basta'' e ha esposto il Trentino all'incredibile figuraccia internazionale arrivata dopo che l'orso è riuscito a scappare dal recinto di ''massima sicurezza'' del Casteller.
E se sembrano pochissimi i danni provocati fino al 29 maggio essi, come abbiamo detto, rappresentano il 100% delle predazioni di tutti i 60-80 orsi del Trentino avvenute nei primi 5 mesi dell'anno. Eppure questi sono stati gli ultimi elementi che hanno spinto la Provincia ad agire e a mettere in discussione l'intero progetto di ripopolamento dei Grandi Carnivori. Che M49 sia il recordbear tra gli orsi del Trentino in quanto a danni è indubbio, ma il tema fondamentale su cui riflettere è di che danni stiamo parlando? Qual è l'entità delle predazioni che ha scatenato la psicosi e che ha spinto tanti a concentrare tutte le loro paure sui grandi carnivori e a trasformarlo in un tema prioritario?
Arriviamo all'altro titolo, ancora più forte: ''M49 ha causato da solo l'80% delle predazioni''. Nel 2018 l'orso oggi in fuga tra i boschi della Marzola, infatti, ha realizzato da solo il 77% delle predazioni di bovini avvenute in Trentino ad opera di plantigradi, una percentuale molto alta che, però, tradotta in numeri fa 11. Infatti in totale i 60-80 orsi del Trentino, nel 2018, hanno ucciso 13 bovini su 46.352 presenti sul territorio. Gli 11 capi uccisi da M49, sono stati predati in 10 eventi di danno (in un caso ne ha uccisi due) e il ''Rapporto tecnico sulle situazioni problematiche determinate dall'orso denominato M49 del 2018'' ammette che di questi 10 di certamente riconducibili a lui sono stati 2 mentre 8 lo sono solo probabilmente e 1 in via di possibilità.
Insomma se anche il problema c'è (meglio sarebbe ridurre a zero i disagi) sembra incredibile come sia stato trasformato nel problema più grande in assoluto del nostro territorio (per il quale scendono in piazza 1.500 persone con il presidente della Provincia a guidarli). Come mai? Molto, come dicevamo, si deve alla narrazione che la giunta ha incentrato sulle percentuali; percentuali che fanno presto a cambiare quando si ha a che fare con numeri molto bassi come in questi casi. Per esempio sarebbe facile fare un titolo su M49 protagonista di tutte le uccisioni di maiali in Trentino. L'orso in fuga, infatti, nel 2018 ha provocato il 100% dei danni collegabili alle predazioni di suini (per un totale di circa 1.200 euro di risarcimenti) riconducibili agli orsi della provincia. Ma quanti sono a livello numerico questo 100%? Ce lo dice il ''Rapporto tecnico'': sono 4 maiali su 6.300 capi censiti in Trentino nel 2018.
E' per questo che da mesi (se non anni ormai) come il Dolomiti parliamo di ''cifre ridicole'' per quanto riguarda i danni complessivi causati da lupi e orsi che, tutti insieme, nella nostra Provincia, hanno provocato 170.000 euro di danni da suddividere su un totale complessivo di 130-160 esemplari. Il che, tradotto, si aggira intorno a qualcosa come 1.500 euro di danni in media all'anno causato da ciascun grande carnivoro. Senza dubbio se si catturassero questi animali e li si rinchiudesse in un recinto costerebbero molto di più alla comunità, solo per nutrirli.
Il documento ufficiale della Pat spiega poi che per M49 nel 2018 sono stati ''indennizzati € 31.285,29, di cui € 13.832,07 per danni certi, € 13.822,40 per danni probabili e € 3.630,82 per danni possibili. Essi rappresentano il 33% della somma complessiva, € 94.977,52, indennizzata nel 2018 per danni da orso in tutta la provincia''.
Curiosità. Che M49-Papillon fosse un orso tosto (ha tre anni ed è in piena salute) lo si era capito ancor prima della Grande Fuga dal Casteller: il Rapporto tecnico sulle situazioni problematiche determinate dall'orso denominato M49 del 2018, infatti, spiega che in data 26 settembre 2018 verso mezzanotte, M49 è stato investito da un furgone sulla SS 239, nei pressi del Comune di Spiazzo Rendena (strada di fondovalle Tione - Madonna di Campiglio). ''In base ai primi elementi raccolti - vi si legge - è stato da subito ipotizzato che l’animale investito non avesse subito danni gravi e il conducente del veicolo ha confermato che l’orso, dopo l’urto, è fuggito a monte della strada. Il plantigrado, nel corso della notte stessa e della prima mattina, ha risalito il versante in sx orografica della val di Borzago, fino ad una quota di circa 1200 m, della val di Borzago, fino ad una quota di circa 1200 m, dove è rimasto sostanzialmente fermo per 24 ore. Dal giorno successivo ha gradualmente ricominciato a muoversi. In data 30 settembre 2018, l’animale è stato avvistato a breve distanza da un cacciatore, che riferisce di averlo visto zoppicare su una zampa anteriore. In data 29 dicembre 2018, M49 è stato nuovamente avvistato da personale forestale, che ha potuto costatarne la normale deambulazione, confermando che l’orso non ha subito danni permanenti nell’investimento''.