Fuga di M49, tra complotti e cospirazioni la verità è che non si poteva fare una figura peggiore
Proviamo a smontare un po' di dubbi e perplessità sull'incredibile vicenda che riguarda la fuga dell'orso scappato nella notte tra domenica e lunedì dal recinto del Casteller superando recinti elettrificati e dandosi alla macchia senza radiocollare. Ieri, poi, è spuntata una foto di lui in Marzola dove non ci sono mai stati né orsi né lupi ma la realtà è spesso più incredibile della fantasia soprattutto se alla base c'è una figuraccia tanto grande
TRENTO. Lo hanno fatto scappare apposta per poterlo uccidere? Come ha fatto a resistere alle scosse dei recinti elettrificati forse era saltata la corrente? Se non era stato anestetizzato come hanno fatto a togliergli il radiocollare? Guarda caso spunta una foto dell'orso scattata da una fototrappola sulla Marzola dove non ci sono mai stati né orsi né lupi com'è possibile? Sono tante le domande che si rincorrono intorno all'incredibile vicenda della fuga dell'orso M49 dal centro di ''massima sicurezza'' del Casteller. Domande che alimentano complotti e teorie cospirazioniste tutte tese a ribadire che la Provincia, in un modo o nell'altro, avrebbe inscenato tutto o almeno qualcosa.
La vicenda ha i contorni dell'assurdo, lo ammettiamo. Anche noi siamo rimasti sbalorditi per quanto accaduto. Nessuno avrebbe mai potuto neanche solo immaginare uno scenario del genere: Fugatti e la sua giunta per mesi martellano l'opinione pubblica spiegando che il vero problema sono i grandi carnivori, gridano ''al lupo al lupo'' e ''prenderemo M49'' (il tutto a fronte di danni risarcibili in 170.000 euro nel 2018 e di 222 predazioni, compresi gli alveari: insomma il nulla per una comunità di 500.000 abitanti); portano in piazza 1.500 persone con Coldiretti per avere la spinta popolare per centrare il primo grande obiettivo della loro amministrazione a dieci mesi dall'elezione; sfidano il governo italiano, il ministro Costa, gli animalisti, gli esperti e i ''professoroni'' che diffidano la Provincia da agire in questo modo per un orso che non ha mai aggredito l'uomo. E poi..
Lo catturano, hanno finalmente il loro trofeo che gli serviva, lo portano al Casteller e se lo fanno scappare (da un luogo dal quale niente e nessuno era mai fuggito prima), senza il radiocollare (che gli hanno tolto loro stessi) lasciandolo libero di scorrazzare in una zona molto più antropizzata di quella dove viveva lui, in un'area del Trentino dove l'orso praticamente non era mai riuscito ad arrivare prima (i plantigradi si trovano solo sulla destra orografica dell'Adige perché il fiume, l'autostrada e la ferrovia sono barriere praticamente invalicabili).
Insomma non poteva succedere niente di peggio a Fugatti e la sua giunta. A volerla pensare in grande ci sarebbe mancato solo che M49 trovasse una pistola carica nel bosco e riuscisse ad armarsi tipo Rambo nascondendosi tra gli alberi ma siamo oltre l'assurdo e quanto accaduto è già sufficiente per smontare qualsiasi ipotesi di complotto o piano diabolico. Qui di diabolico non c'è nulla. La figuraccia internazionale è oltre ogni limite. Il ministro Costa, inoltre, ha immediatamente diffidato la Provincia dall'abbattere l'orso, quindi in ogni caso non si è raggiunta la condivisione dell'idea che sarebbe un orso da uccidere. Anzi il ministero è ancora contrario all'operato della Pat, molto più contrario di prima (''Le inefficienze mostrate nella cattura, che non mi vedono e mai mi hanno visto concorde, reclamano professionalità e attenzione massima. Cosa che invece fin qui non è stata mostrata'').
L'idea che l'abbiano fatto scappare per dimostrare che è pericoloso e per sparargli, insomma, non regge. Lo stesso Fugatti si è dovuto rimangiare le prime dichiarazioni rilasciate alla stampa, ''se si avvicina alle case l'ordine è di abbatterlo a vista'', per andare incontro al ministro e tornare al vecchio ''abbattimento solo se c'è pericolo per l'incolumità umana'' che è cosa molto diversa.
Questione recinti elettrificati: qualcuno ci ha detto che in quei giorni c'erano stati dei cali di tensione della corrente, abbiamo verificato con Dolomiti Energia e c'è stato confermato che la corrente nella zona c'era. E lo dimostra il fatto che prima abbia provato a scavare sotto il recinto senza riuscirci. Come ha fatto allora a resistere alle scosse? Lo abbiamo spiegato ieri: il vero, enorme, errore è stato non sedarlo al momento della cattura. M49 è stato preso alle 22.30 sui monti della val di San Valentina di Porte di Rendena ed è stato chiuso, da sveglio e in piena salute, nella trappola tubo. Bloccato al buio, spaventato, è stato caricato su un carrello e trasportato fino al Casteller di Trento. Le operazioni durano fino alle 3 del mattino (QUI IL VIDEO DELL'ARRIVO DELL'ORSO). In queste ore l'orso viaggia nella trappola tubo, tra curve, salite e discese, luci di fanali e suoni di altri veicoli. La paura lo deve aver caricato talmente tanto di adrenalina da permettergli di riuscire nell'impresa che poi ha effettivamente compiuto.
Sulla questione ecco la posizione dell'associazione nazionale medici veterinari: ''Per le operazioni di cattura di M49, precipitose e fallimentari, non si sono avvalsi di medici veterinari specializzati in operazioni di recupero di plantigradi e per questo non sono riusciti. ''L'animale era in salute e la valutazione è stata di non fargli l'anestesia'', ha detto il Presidente della Provincia di Trento, così rivelando la mancata applicazione di un protocollo veterinario di cattura che avrebbe tutelato l’orso e portato a buon fine le operazioni di messa in sicurezza dell’animale e del territorio. I Medici Veterinari specializzati nella cattura e nel trasferimento protetto di plantigradi seguono un protocollo collaudato in decine di azioni di recupero di orsi nei Paesi dell’Est Europa, in grado di garantire il massimo controllo degli animali durante tutte le fasi e contemporaneamente il loro benessere pre e post recupero''.
L'Anmvi (Associazione Nazionale Nazionale Medici In Italia) conclude spiegando che: ''Qualunque spiegazione si vorrà dare sulle dinamiche dell’accaduto, la valutazione dei Medici Veterinari esperti in plantigradi è di un clamoroso insuccesso tecnico''.
Questione radiocollare: l'orso era sveglio è vero ma i radiocollari si sganciano semplicemente spingendo un bottone di un telecomando. Sono fatti apposta per non andare a toccare necessariamente l'animale per completare questa procedura (può capitare, per esempio, che vengano messi ad esemplari anche di altri animali giovani i cui colli crescono e quindi senza andare a ricatturarli solo per liberarli dal radiocollare si fa saltare la chiusura da distanza). Quindi è credibile che gli sia stato tolto appena fatto entrare nel recinto. E' credibile, ancora una volta, perché questa è la peggiore delle ipotesi realizzabili. Fugatti e la giunta non avrebbero avuto alcun motivo di mentire, anche in questo caso. Oggi, per esempio, è emerso che M49 si è diretto sulla Marzola dove è stato fototrappolato. Fugatti ieri dichiarava che erano sulle sue tracce e che stando ai cani sarebbe stato diretto verso la Vigolana. Altra figuraccia con annessi meme e battute che già circolano (qui sotto una dove è stato photoshoppato un titolo dell'Adige e messo a confronto con uno dei nostri).
Infine arriviamo proprio alla fototrappola che ha immortalato il plantigrado in fuga alle 9.29 sulla Marzola il 16/7/2019. Le ombre combaciano con l'orario e di fototrappole, in realtà, ce ne sono molte sulla montagna Est della città che da anni fa i conti con i danni causati dai cinghiali, sempre più numerosi anche in Trentino. Tra l'altro, anche in questo caso non ci sarebbe stato nessun interesse politico a ribaltare la teoria del giorno prima (quella che l'orso sarebbe andato sulla Vigolana). La vicenda, insomma, pur incredibile e difficile da ''digerire'' per menti umane, logiche e razionali, pare assolutamente vera. Nell'orso è prevalso quello che si chiama istinto di sopravvivenza. Per la politica provinciale invece va a referto l'ennesimo clamoroso insuccesso e adesso comunque vada a finire sarà un fallimento.
Se Fugatti e la sua giunta dovessero prenderlo vivo che faranno, lo riporteranno al Casteller da dove è già scappato trasformandosi in un mezzo eroe nazionale? Se invece dovessero ucciderlo come potranno sperare di sfuggire a cause salatissime con lo Stato, e non solo, per come è stata gestita la vicenda della cattura (con la mancata anestesia) e la fase successiva (la fuga)? Per non parlare dell'uccisione di un animale protetto ad ogni livello che mai aveva aggredito l'uomo? La vicenda è davvero intricata talmente tanto da non sembrare vera e quindi, a maggior ragione, non può esserlo.