I vivi non hanno mai capito a fondo la morte, assurda e inspiegabile: distruggere, dissimulare, conservare
Rapito dalla Montagna anni fa, pratica escursionismo, percorre vie ferrate e frequenta qualche falesia e palestra di roccia.
La morte è tornata prepotentemente nella nostra quotidianità, con la pandemia abbiamo la possibilità di ripensare alla sua dimensione collettiva (Qui puntata 1 - Qui puntata 2)
I vivi non hanno mai capito a fondo la morte. Tutti i gruppi umani, anche i più arcaici, hanno cozzato contro un fenomeno tanto inevitabile quanto impenetrabile. Assurda e inspiegabile, non si è potuto fare altro che considerare la morte come qualcosa di diverso dall’annientamento irreversibile del soggetto, immaginandola come: un sonno, un passaggio, una liberazione, un’attesa, una redenzione, un semplice momento del ciclo della vita ritenuta un eterno ritorno, un riposo, un’accesso al mondo degli antenati, un trasferimento da un corpo all’altro (metempsicosi), una reintegrazione nell’Io divino o nell’Uno-Tutto.
Dovunque, quasi sempre, lo spettacolo della tanatomorfosi,cioè della decomposizione, è motivo di ribrezzo e di paura ed è fondamentale, per mantenere la funzionalità delle mitologie rassicuranti o delle religioni, impedirne la vista.
“La paura della decomposizione non è altro che la paura di perdere la propria individualità” (Edgar Morin).
Sono stati ideati allora tre grandi procedimenti per sopprimere l’immagine della decomposizione: distruggere, dissimulare o conservare il cadavere.
Il seguente schema ci permette di elencare sotto queste tre grandi categorie, la maggior parte dei trattamenti che i vivi riservano ai morti:
DISTRUZIONE = cremazione con conservazione delle ceneri; cremazione con dispersione delle ceneri; endocannibalismo diretto o necrofagia; endocannibalismo indiretto con abbandono agli animali.
DISSIMULAZIONE = immersione; inumazione; tumulazione; isolameto con esposizione al sole, al vento, su promontori, alberi, etc.
CONSERVAZIONE = imbalsamazione; mummificazione; criogenizzazione in azoto liquido in una capsula sigillata.