Ecco il paradiso dell'avventura: tra actionparcour, rafting, canyoning, l'hotel di 007 e ricordi della Grande Guerra benvenuti nelle vallate dell’Ötztal e dell’Inntal
Rapito dalla Montagna anni fa, pratica escursionismo, percorre vie ferrate e frequenta qualche falesia e palestra di roccia.
Quattro giorni per un assaggio delle centinaia di possibilità che offre il Tirolo, regione austriaca appena al di là del confine italiano. Perché oltre alle centinaia di chilometri di trekking, sono possibili tantissime attività outdoor dai nomi curiosi come actionparcour, rafting, canyoning, caving, kayak, wakeboard, blobbing, biking, climbing, high rope-course, vie ferrate e molto altro. Il tutto concentrato nelle vallate che dal passo Resia o dal Passo Rombo, scendono in Austria verso la valle dell’Inntal.
Questa volta non si è camminato molto, ma le calorie bruciate e il livello di adrenalina sono stati stati altissimi. Il Tirolo austriaco è veramente la capitale mondiale delle attività sportive all’aria aperta e tutto è perfettamente organizzato sia per l’ospitalità in splendide strutture, che per l’assoluta sicurezza grazie a guide preparate e simpatiche. Le possibilità sono per tutte le tasche, anche per coloro che vogliono limitare le spese, così come i gradi di difficoltà: dalle famiglie con bambini agli sportivi più scavezzacollo, nessuno riesce a resistere al ventaglio di offerte di discipline dai nomi ancora sconosciuti ai più. Una settimana nelle splendide vallate dell’Ötztal e dell’Inntal dà la possibilità di smuovere ogni muscolo.
In questi quattro giorni ho personalmente testato alcune tra le numerose attività di cui sopra e devo dire che l’esperienza è stata entusiasmante. Nel resto d’Europa non esiste una così altra concentrazione di parchi per outdoor, e la punta di diamante è sicuramente costituita dall’Area 47, una vera è propria “cittadella” di sportivi che si possono cimentare nelle più incredibili attività all’aperto.
PRIMO GIORNO
Appena varcato il confine del Passo Resia, con il suo celebre lago artificiale caratterizzato dal campanile semisommerso di una chiesa che spunta dalle acque azzurre, dopo solo una decina di chilometri si arriva a Nauders, piccola località turistica nota soprattutto per le attività sciistiche.
In qualsiasi hotel si decida di fermarsi (personalmente mi sono trovato bene all’hotel Hochland, in pieno centro storico, ma sono sicuro che la celebre ospitalità austriaca non deluderà in nessun altra struttura), si potranno ottenere tutte le informazioni sulle attività che si intendono affrontare. Nel pomeriggio sperimenterò l’actionparcours, praticamente un percorso all’interno di un canyon scavato da un torrente impetuoso, caratterizzato da calate in corda doppia, 4/5 teleferiche “tirolesi” (dette anche FlyingFox) e alcuni tratti di via ferrata.
Scendendo verso valle per una dozzina di chilometri, al Kajetans Brücke (il ponte che attraversa l’Inn) si gira a sinistra in direzione dell’Engadiner Strasse verso il confine Svizzero e dopo qualche chilometro di strada che ricalca l’antico tracciato della romana Via Claudia Augusta, in prossimità di un ponte abbandonato si lascia la macchina e si procede con la vestizione di imbrago, corde, moschettoni e caschetto.
La prima scarica adrenalinica inizia subito con una calata in corda doppia, (ovviamente assistito da guida) dal vecchio ponte stradale abbandonato. Assicurato alle funi di sicurezza legate ai parapetti in calcestruzzo armato in verità un po' malmesso, mi lascio andare nel vuoto per 35 metri fino ad arrivare al fondo del canyon in prossimità dell’acqua. Da lì, dopo una breve risalita aiutato da una corda fissa, riguadagno quota nel ripido bosco per ricalarmi nuovamente per altri 25 metri tra le strapiombanti pareti rocciose scavate dal torrente.
Non prima però di trovare la mia personale stonata: scendendo nel bosco scivolo per una piccola distrazione nel bosco umido in discesa a quasi mi “parte” la caviglia. Una fastidiosa distorsione che mi gonfia la parte alta del piede che spero non mi rovini queste giornate outdoor. Ora mi attende un’altra sfida: una grande ragnatela in funi d’ acciaio che dovrò arrampicare a strapiombo sull’acqua mi porta alla prima Flying Fox. L’arrampicata non è banale e ci vuole un po' di dimestichezza con longe e moschettoni, cercando di stare nel centro della ragnatela per non fare troppa fatica con le braccia. Passata la “ragnatela”, tenendomi alle grappe fissate alla parete verticale, mi lancio sulla Tirolese o Flying Fox, che dir si voglia.
E’ la prima di una serie di 4 che attraversano la forra. L’ultima è certamente la più divertente, perché è la più lunga di tutte: 120 metri di discesa sul torrente, tra le vertiginose pareti verticali, che quasi mi sfiorano lungo tutto il tragitto.
Ancora un breve attraversamento e torno sul greto del torrente. Sono passate quasi tre ore senza nemmeno accorgersene e con un ultimo sforzo su una breve via ferrata ritorno al punto di partenza sul vecchio ponte. Il divertimento è assicurato per tutti: c’è la possibilità di fare un percorso più breve e meno “rischioso” per i ragazzini a partire dagli 8 anni, un percorso medio e quello “De Luxe”, appena raccontato. I gruppi sono al massimo di 16 persone, con una guida ogni 8.
Avendo tempo, si possono fare anche altre attività come: tandem paragliding (una specie di volo in paracadute in coppia), canyoning e rafting a vari livelli di impegno.
Per informazioni e tariffe: www.outdoorclub.at (Outdoorclub Nauders)
SECONDO GIORNO
Ricaricato da una bella dormita, la mattina dopo mi aspetta un’altra bella escursione sulle montagne che confinano con l’Italia. Questa volta, percorrerò alcuni tratti del 3 Country Enduro Trail, ovvero una percorso di Enduro in Mountain Bike che si snoda nella sua interezza sui confini tra i tre Stati che in questa zona si incontrano, ovvero Italia, Austria e Svizzera. Date le giornate che mi aspettano e data la mia caviglia malandata, farò un’uscita un po' più leggera, con una risalita in funivia (attrezzata per il trasporto di biciclette) e una “ondulata” discesa a valle, con alcuni tratti in salita ma molti di più in discesa. Inutile dire che in Tirolo, vengono fornite mappe e descrizioni di innumerevoli tour anche di più giorni, sempre in quota e con la possibilità di dormire in strutture per ogni tasca. Gli impianti di risalita che vengono utilizzati per la stagione invernale, sono attrezzati anche per quella estiva con il trasporto delle bici all’esterno delle cabine.
Ma la cosa che più ci colpisce, è il fatto che quasi sempre i percorsi dei bikers sono sempre separati da quelli che trekkers, evitando così spiacevoli situazioni di disagio o incidenti. Una cosa che in Italia, soprattutto in presenza di sentieri stretti, non è ancora ampiamente diffusa né regolamentata. Arrivato quindi presso il rifugio Bergkastel a 2200 m., monto in sella e percorro il sentiero dedicato che si snoda tra curve artificiali in legno, ponticelli, tratti su fango e sassi, saliscendi che costringono continuamente ad alzare e abbassare automaticamente il sellino. Dopo qualche chilometro in direzione sud, verso il confine italiano, percorrendo ondulati pascoli, arrivo ad una curiosa ma inquietante linea di confine tra Italia e Austria, caratterizzata da file irregolari di blocchi di cemento con punte in acciaio, che avrebbero dovuto bloccare il passaggio di carri armati durante la prima guerra mondiale. Il conflitto però non ebbe mai luogo su questa linea e così questa struttura difensiva non venne mai utilizzata anche se la località porta l’inquietante nome di Pian dei Morti.
Il punto più suggestivo lo si raggiunge subito dopo, quando, da uno sperone roccioso, posso ammirare dall’alto degli oltre 2300 metri, il grande Lago di Resia e più lontano il Lago di S. Valentino alla Muta. Il giro proseguirebbe fino al fondovalle verso il lago con risalita fin oltre il confine svizzero sull’altro versante. Io scenderò invece, dopo una sosta alla bellissima malga Stier Alm per recuperare energie, nuovamente a Nauders ripercorrendo parte del tragitto fino alla barriera anticarro del confine e poi, dopo la malga, lungo la strada forestale, in comoda pendenza che mi permette di aumentare la velocità e di giungere nel centro del paese. Nel pomeriggio, riprendo la macchina e mi dirigo (rigorosamente senza l’obbligatoria “vignette” che ovviamente non trovo...) verso la Ötztal a circa un’ora e mezzo di distanza.
La Ötztal è una valle che da quella dell’Inn risale verso l’Italia, caratterizzata dalla presenza di vari paesi il più conosciuto dei quali è Sölden, storica sede di una delle tappe del circuito bianco di sci alpino ed oggi anche capitale dei trails di mountain bike. Sul ghiacciaio di una delle sue cime confinanti con l’Italia, il Similaun, venne ritrovata la mummia di Ötzi, il cacciatore alpino di 5000 anni fa, che essendo stato rinvenuto per pochi metri nel territorio italiano, è tuttora conservato a Bolzano nel Museo a lui dedicato.
Prima di prendere posto al Design Hotel Bergland a Sölden, non può mancare una risalita in cabinovia per una visita all’ Ice-Q Restaurant a 3048 m. di quota, moderna architettura in acciaio e vetro “deposto” su una vetta rocciosa e famoso, oltre che per la sua cucina, anche per essere stato sede di molte riprese dell’ultimo film di 007 “Spectre” con Daniel Craig. Un paio di vodka/martini bastano a stendermi, vista la giornata.... Per fortuna, la sera nell’area wellness dell’hotel, un’ottima estetista mi sistema la caviglia con un taping funzionale, limitando così un dolorino che non cessa nemmeno a suon di shots.
TERZO GIORNO
Oggi entrerò finalmente nel mondo dell’Area 47, alla confluenza della Ötztal con la valle dell’Inn, le cui acque danno il nome alla capitale del Tirolo, Innsbruck, distante pochi chilometri.
APPROFONDIMENTO AREA 47
L’Area 47, situata all’inizio della valle Ötztal, per l’esattezza a Ötztal-Bahnhof, una località del comune di Haiming, si estende su una superficie di ca. 66.000 m². L’area è suddivisa in diversi parti: Outdoor Area, Climbing Area, Water Area, Wake Area, Offroad Area, Living Area, Event Area e Food Area. Questo significa che è possibile abbinare l’outdoor con il divertimento acquatico, l’arrampicata e diverse altre attività. Nell’Outdoor Area potete provare rafting, canyoning e caving, mentre nella Climbing Area potete mettervi alla prova sul percorso agganciati ad una fune alta 27 metri (high rope-course). E’ possibile anche l’arrampicata in una delle migliori strutture d’Europa, sviluppata in collaborazione con l’esperto d’arrampicata Mike Gabl e il suo team. Fanno parte dell’offerta anche la parete d’arrampicata artificiale più alta dell’Austria, una boulder cave ed una palestra per il deep-water-soloing-boulder .
Nella Water Area invece, che si estende su 20.000 m², il divertimento è garantito nel lago balneabile con un aquapark, dotato di blobbing (struttura per un salto su enorme cuscino ad aria dove il secondo saltatore dopo di noi ci fa letteralmente volare in acqua), cannonball (cannone ad acqua che letteralmente ci spara in aria), zip-line (corde di equilibrio sull’acqua) e di scivoli per tutti i gusti.
La Wake Area invece è stata fatta per il wakeboarding, ovvero una sorta di sci acquatico su tavola imbragati ad una fune che ci traina nell’acqua dall’alto, su percorsi piani o con ostacoli a scelta. L’Event Area con concerti, feste ed eventi sportivi presso la River Haus Bar e l’Open-Air Party Area, la Food Area con l’Argentinian BBQ Restaurant ed il Lakeside Restaurant, e la Living Area dove pernottare con i suoi teepee indiani (le famose tende coniche ma realizzate in legno), bungalows anche a camere doppie completano l’offerta.
Dove: a Ötztal-Bahnhof, località Haiming (Austria)
Particolarità: parco divertimenti più grande d’Europa con il percorso ad alta fune più alto del mondo, la parete d’arrampicata artificiale più alta dell’Austria
Orario d’apertura: dal 28 aprile al 1 ottobre 2017
Outdoor Area: ogni giorno dalle ore 8.30 alle 18.00 (Base)
Climbing Area: su richiesta
Water Area: ogni giorno dalle ore 10.00 alle 19.00 (a settembre fino alle 18.00)
Wake Area: ogni giorno dalle ore 12.00/13.00 al tramonto (Wakeboard Lift)
Offroad Area: su richiesta
Prezzi adulti: Euro 57,00 (Outdoor Area, Rafting) / Euro 46,00 (Climbing Area, percorso alta fune) / Euro 23,00 (Water Area, giornaliero) / Euro 19,00 (Wake Area, 1 ora) / Euro 79,00 (Offroad Area, Motocross)
Ulteriori informazioni: tel. +43 5266 87676, info@area47.at
Evito il canyonig che mi ero ripromesso di fare e opto per il rafting, ossia una discesa in gommone lungo le rapide del fiume Inn, nella zona chiamata Imster Schlucht (Gorgo dell’Inn). Indossata muta, caschetto e giubbotto salvagente, con altre 7 persone oltre all’istruttore/guida, vengo condotto al punto di partenza con un bus, assieme ad altri equipaggi. Venti minuti di istruzioni per sapersela cavare in ogni condizione (ribaltamento, caduta in acqua, etc.) e poi si parte ognuno con la propria pala al proprio posto. Dopo qualche centinaio di metri di ambientazione, primo tuffo (volontario) in acqua per adattarsi alla fredda temperatura che poi di rialzerà grazie alla muta. Ci si lascia trascinare dalla corrente tra onde e flutti spumeggianti e con l’aiuto dei compagni si risale a bordo. Iniziano poi una serie di rapide, gorghi, quasi affondamenti, salti e scontri con rocce per 14 chilometri, tutti compatti agli ordini della guida che ci fa alzare, sedere, buttare in acqua, remare, gettarci con la testa all’indietro per bilanciare i possibili ribaltamenti, fino a quando, dopo un’ora e mezzo, torniamo a riva abbastanza esausti.
Si ritorna alla base con il bus e mi dedico al ristorante argentino in vista della prossima prova nel pomeriggio. Prima però (appena mangiato...), mi “rilasso” con qualche scivolata nell’aquapark, tanto per tenere alto il livello di adrenalina.
Poi, sono pronto per questo “ignoto” high rope-course più alto del mondo: devo dire che da sotto fa abbastanza impressione, con tutti quei pezzi di alberi rovesciati, piattaforme mobili, tronchi in verticale ed in orizzontale ed altre diavolerie tutte appese a catene in ferro sotto un ponte stradale a 27 metri di altezza e sopra ad un torrente in piena. Dovrò percorrere, assicurato ad una fune, un centinaio di metri da brivido, dove ogni appiglio si muove, dove tutto sta in equilibrio precario, abbracciando tronchi, aggrappandomi alla fune di sicurezza e consumando energie e adrenalina come se non ci fosse un domani. Molto più faticoso di quanto pensassi (per via della tensione emotiva, ma la tecnica di avanzamento, una volta capita, funzionerebbe...), questo particolare percorso consiste nel procedere nei vari step di varia difficoltà come se fosse un concentrato di “punti chiave” di una via ferrata, procedendo però in orizzontale e “tirando” di braccia per un buona mezzora.
Alla fine il sorriso delle due ragazze che controllano i malcapitati in modo discreto ma efficace nel caso di qualche possibile “ripensamento” se procedere o no, mi ridona sollievo...
QUARTO GIORNO
Questa mattina mi aspetta la via ferrata Zirbenwald sopra ad Obergurgl, il più alto comune dell’Austria. Obergurgl dista solo una quindicina di chilometri da Sölden, in direzione del Passo Rombo che mi riporterà in Italia. Al bivio per il Passo si svolta a destra e si arriva al piccolo paese dove posso comodamente posteggiare e percorrere in sentiero che si addentra nella vallata caratterizzata dei molti pini cirmolo dai cui fiori si ricava una preziosa grappa. Il percorso inizia subito in discesa con successivo attraversamento di un lungo ponte su cavi e assi di legno sopra il torrente Gurgler. Poi mi arrampico in media difficoltà (gradi A e B) con alcuni passaggi di grado C che richiedono abitudine al vuoto o almeno precedenti esperienze di via ferrata. La nota divertente sono una successione di ponti tibetani a tre cavi che oscillano alternati a tratti su roccia che mi permettono un bellissimo colpo d’occhio sulle cime circostanti di oltre 3000 metri. Dopo circa poco più un’ora di salita, si ritorna per comodo sentiero a Obergurgl.
Ripresa la macchina, consiglierei senza dubbio la strada panoramica alpina che porta al Passo Rombo (Timmelsjoch) a 2509 m. aperto solo da fine maggio a fine ottobre dalle 7 alle 20, a pagamento. Un passaggio che anticamente era una via per contrabbandieri tra le val Passiria a nord di Merano e le valli austriache, conosciuto anche come il “passaggio segreto delle Alpi”. Qui è possibile visitare il più alto museo di motocicli in Europa a 2175 m.: il Top Mountain Motorcycle Museum, una superficie di 3000 metri quadrati di esposizione con circa 230 modelli classici di moto da tutto il mondo e alcune rarità automobilistiche.
Non solo. Lungo questa strada, oltre al museo con annesso ristorante, sono disseminate moderne sculture/architetture che spiegano e raccontano l’antico mondo del contrabbando (il Ponticello, il Contrabbandiere, il museo del Passo, il Telescopio e il Granati, procedendo verso l’Italia).
COME ARRIVARE
In Auto:
Si risale la Valle dell’adige fino a Bolzano, si esce dall’autostrada prendendo la superstrada fino a Merano attraverso la Val Venosta. Da Merano è possibile percorrere la Val Passiria fino in fondo e afffrontare i tornanti di passo del Rombo per scendere direttamente nella Ötztal. Oppure da Merano si prosegue per tutta la Val Venosta fino al Passo Resia, scendendo poi per l’Alta Valle dell’Inn a Nauders e successivamente si risale la parallela Ötztal.
Si ricorda che in Austria, per la percorrenza delle autostrade è obbligatorio il pagamento del pedaggio tramite un bollino autostradale (Vignette) da applicare sul parabrezza e dai costi variabili in base al periodo di utilizzo. Lo si può acquistare presso le stazioni di servizio anche italiane (da Trento in poi) , nelle tabaccherie e ai caselli.
In Treno:
tramite la ferrovia del Brennero si giunge a Innsbruck e da lì prendere la coincidenza per Ötztal Bahnhof , la stazione ferroviaria nei pressi di Area 47 lungo l’Inn.
PER INFORMAZIONI on line si consiglia di visitare i seguenti siti, dove poter informarsi sulle numerose possibilità di pernottamento, attività, eventi, escursioni estive ed invernali