Tra legge del taglione e patente a punti perché colpire solo le case Itea? Estendiamole ai ristoranti e a chiunque non mangi speck e canederli
Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino
''Tipo due, Extraforte. Impasto fibroso. Ruvida. Resistenza alla trazione. Antistrappo''. Sono le caratteristiche della carta sulla quale si stampa la “Gazzetta Ufficiale” delle leggi nazionali. Nel 1947 sulla “Gazzetta Ufficiale” appariva il testo della Costituzione delle Repubblica. Lo ricordiamo perché, non si sa mai, magari qualcuno potrebbe essersene scordato o addirittura potrebbe decidere di farne un uso improprio – per esempio l’igiene personale – della suddetta Gazzetta. Oppure, a scelta, delle pagine spesse degli opuscoli dove è scritta e descritta la Costituzione. Metti che non pago della bossiana memoria, un leghista “al potere” decidesse di non andare più sul sottile e con anche la Costituzione minacciasse di pulirsi le nobil terga così come il “senatur” incartapecorito voleva fare un tempo con la bandiera nazionale.
Sarebbe una minaccia sì, ma contro sé stesso. ''Ruvida e a impasto fibroso'' quella “carta extraforte” che salva (tutti noi) dai rigurgiti di dittatura, lo farebbe soffrire. Ecco dunque l’appello che ci si sente qui di fare al governatore della provincia di Trento. Ecco l’appello a Maurizio Fugatti.
Caro governatore, se anche lei avesse in mente un uso non consono della Gazzetta con la Costituzione, lasci perdere. Torni a qualsiasi altra cosa aggradi alle sue terga ma salvi il fondoschiena e la smetta di irritarci con le trovate cabarettistiche della sua amministrazione. Lei, caro Governatore, dovrebbe comunque provare ad evitare lo scambio degli articoli della Costituzione con quelli della grammatica italiana. Gli articoli della Costituzione non sono “il, lo, la, gli'' eccetera. Gli articoli della Costituzione sono numeri che corrispondono ad altrettanti obblighi di legge e di morale. Obblighi ai quali anche lei – volente o nolente – deve sottostare.
Dunque: articolo 27 della Costituzione. Se lo legga, è breve: non farà fatica. L’articolo sancisce senza “libertà di interpretazione” che la “responsabilità penale è personale”. I legali della Provincia glielo hanno mai ricordato? Come le è saltato in mente, dunque, di ipotizzare la cacciata da una casa Itea dei parenti di ogni ordine e grado di un eventuale condannato? La smetta, Governatore, di armeggiare maldestramente con i proverbi e con le dicerie. Sono tutt’altro che dogmi. “Le colpe dei padri ricadono sui figli?”: lei va oltre. Lei è perfino iperbolico nell’autonominarsi giudice. Lei sentenzia (e governa) in base al rovescio (della logica). Sì, perché il Diritto sembra procurarle prurito.
Per lei anche le colpe dei figli ricadono sui padri. Le colpe dei padri e dei figli ricadono sulle mogli, gli zii, i nonni. E di questo passo può essere che anche il dirimpettaio di un condannato che abita una casa popolare rischierà prima o poi lo sfratto.
Tra i proverbi che sembrano esaltarla c’è quello che recita “Chi va con lo zoppo impara a zoppicare”. Non se lo sarà mica dimenticato, caro Governatore? Allora sia coerente fino in fondo. Faccia anche un rapido emendamento alla sua “legge del taglione”. Inserisca nelle categorie passibili di espulsione dalle case popolari anche amici e semplici conoscenti di chi “delinque”. In questo caso non si scordi il postino, il verduraio, il medico che dovesse fargli visita a domicilio, la commessa del negozio sotto la casa Itea.
Caro Governatore. Lei è fortunato. Un po’ la si invidia. Alla sua “legge del taglione” stanno reagendo tutti con un’indignazione solenne. Le contestano commi e virgole oltre che, naturalmente, il senso intero, l’impianto e la filosofia della legge.
Lei gongola. Ridacchia sotto i baffi che non ha. Lei sa benissimo che al primo atto concreto, (che non ci sarà mai) della sua legge del taglione anche un ricorso in tribunale scritto da un idraulico vincerebbe facile. Lei sa benissimo che la sua -, (e della sua giunta/maggioranza) - è una legge virtuale. Una barzelletta. Una legge senza futuro ma che tuttavia nel presente porta all’incasso: ordine, disciplina e- forse - voti in più. E tanto le basta.
Se così è – caro Governatore – ci permetta qualche suggerimento. Perché limitarsi all’Itea? Perché non legiferare anche sui ristoranti? Se le servissero pasta scotta e le pizza “ciungosa” dovrebbe gridare all’attentato (meglio se etnico). Dovrebbe far chiudere il locale, “espellere” dal civico consesso chi cucina e chi porta in tavola. E anche sorelle, fratelli, mogli, figli, cugini e cognati. Perché? Perché non si sa mai che nei suoi incubi ci sia anche il dilagare della “delinquenza gastronomica” che mette a rischio la tradizione dei crauti e della polenta.
Insomma, caro Governatore, si guardi attorno con più attenzione e non ci sarà settore dove lei non possa “bacchettare”. Siamo certi che non farà favoritismi, che non si inchinerà a nessuno. Se ad esempio scoprirà quello che gira in Maserati biturbo e ha il reddito di un precario di Delivery, lei gli sequestrerà l’auto ma anche il conto alle Cayman, la moto d’acqua del figlio, la borsa Vuitton della moglie, le scarpe Ferragnez della figlia adolescente e gli “ori” un po’ tarocchi di una prozia.
Vada avanti così, caro Governatore.
Non si faccia intimorire dai criticoni e dai rosiconi (specie se di sinistra). Loro – si sa – amano le “balieus” parigine e ne vorrebbero un po’ anche in Trentino. Lei vede più lungo. Lei sa che gli agglomerati Itea pullulano di intasatori di cessi e Attila in erba, (bambini oggi, delinquenti domani), che maltrattano il verde calciando palloni dove non si può. Lei – o chi per lei – ha fatto la pensata della patente a punti per il decoro della casa Itea. Tutti, adesso, le danno dell’esagerato. Noi no. Per noi, caro Governatore, lei è un lungimirante. Tra legge del taglione e patente a punti lei sta solo evitando di spendere per realizzare nuove case popolari: si svuoteranno quelle che già ci sono. Un genio. Incompreso.
Ma anche qui, caro Governatore, non si fermi al 30. Vada dritto al 31. Le segnaliamo un problema maleodorante. Ha presente quei giroscale che odorano di aglio e fritto speziato fino a togliere il fiato? Bene, tolga punti anche a chi non mette in tavola soltanto lo speck. Vedrà che le case Itea si svuoteranno a tempo record da ogni “problema”.
Caro Governatore, buon Natale anche a lei. Si goda la festa. Quando sarà satollo di crauti, prenda aria. Passeggi dribblando da far suo l’esercito di poveri cristi da lei cacciati dai centri di assistenza perché bighellonando per strada le garantiscono il consenso degli “insicuri”. Caro Governatore, buon Natale e si riposi. Ha già fatto tanto. Ma siamo certi che potrà fare ancora di peggio.