Scoperta la "fusione calda" tra scienza e teatro: ricercatori e artisti insieme per divulgare teorie ma anche emozioni
Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino
Scienza e coscienza. Ovvero frequentare la scienza per allargare la coscienza rispetto ad un mondo che rischia il progresso dei gamberi. Il rigore indiscutibile dei dati anziché il fuorviante, pericoloso, “secondo me”: eccola la scienza quando non è passerella. E se la scienza amoreggia con l’arte? Scoperta. La scoperta della “fusione calda” di curiosità, maggiore comprensibilità e, perché no, emozione.
Il “Teatro della meraviglia” gioca a Trento, in Trentino, una scommessa tanto ambiziosa quanto importante. Lo fa da pochi anni ma l’eco va già oltre le montagne, i confini locali e quelli nazionali. Il “Teatro della meraviglia” affronta la sfida di regalare alla scienza un’intrigante famigliarità. Una famigliarità adatta anche ai profani, utile a rendere meno ostica la divulgazione.
Scienza praticabile anche senza essere “addetti ai lavori”? L’impresa sembra possibile. Anzi, lo è. Di più, il “Teatro della meraviglia” ha fin qui dimostrato che l’impresa può essere perfino divertente oltre che formativa. La formula della rassegna ideata cinque anni fa da Arditodesio, (la compagnia del Teatro Portland, guidato da Andrea Brunello che è direttore artistico del festival con Stefano Oss, dipartimento di fisica dell'Università di Trento, co-organizzatrice della manifestazione con l'Opera). In campo – nei teatri ma stavolta necessariamente anche on line – c’è un dosato equilibrio tra forma e sostanza.
La sostanza è la conoscenza, la ricerca, i risultati raggiunti e quelli da centrare in settori diversi, spesso misteriosi ma affascinanti. La forma è lo spettacolo, il “metodo” per coinvolgere e per sorprendere, per comunicare senza timore anche l’ostico: numeri, grafici, curve, teorie e arzigogoli.
Nel Teatro della Meraviglia l’inedito edita connubi solo apparentemente improbabili. Connubi che attraverso il calendario degli eventi diventano prassi a tratti esaltante. Sono le “lezioni aumentate”, performance che obbligano i ricercatori e gli artisti ad una sintonia un po’ studiata e un po’ improvvisata. Per entrambi – ricercator e artisti – il cimento è tanto ma tanta è anche una serissima allegria da trasmettere.
La sintonia tra scienza e arte diventa un’azione democratica: aiuta il pubblico a capire quel che potrebbe sembrare ostrogoto, offre l’occasione di un approccio più semplice ma per nulla semplicistico anche agli argomenti più complessi. Oltre alle “lezioni aumentate” il Teatro della Meraviglia offre una sequenza di spettacoli dove la scienza si fa prosa, scena, suggestione. Un calendario di produzioni originali e non che in questa edizione vengono anche dall’estero grazie ad una rete consolidata di collaborazioni internazionali costruita dalla passione e dalla credibilità degli organizzatori.
Il “Teatro della meraviglia” di quest’anno sarà necessariamente un festival ibrido. Lo scorso anno il virus lo fermò a motore appena acceso. Il recupero della proposta 2021 – che si avvia da domani – prevede distanza e vicinanza nell’obiettivo di allargare la fedeltà di un pubblico che è cresciuto edizione dopo edizione. Da domani parte la sezione “on line” della manifestazione. Per esserci basta prenotarsi e cliccare, senza spendere un euro. Lezioni spettacolo e spettacoli saranno più avanti ripetuti (con aggiunta di novità) “in presenza”, al teatro di Pergine e al Muse. Non saranno repliche. Sarà – così almeno si spera in quest’epoca di incognita virale – una festa della ritrovata normalità. Di quella fisicità che è l’irrinunciabile valore aggiunto di ogni espressione culturale.
Quella del “Teatro della meraviglia” però non pare solo una proposta culturale. È una proposta indubitabilmente sociale. La scienza che si racconta è soprattutto scienza che racconta di potenzialità immense ma anche di limiti. Racconta come sta e dove va il mondo – fisica, medicina, tecnologia, ambiente – per spronare a difenderlo. E la conoscenza – va da sé – è un’ottima arma di difesa se solo la si vuole usare.
Ecco quel che accadrà.
La nuova edizione del teatro della meraviglia si apre con una serie di quattro augmented lectures online nei quattro giovedì di maggio alle 20.30 più uno spettacolo, di venerdì. Tutti gli eventi saranno online e gratuiti sulla piattaforma YouTube. Sarà necessario registrarsi per poter ricevere il link all’evento. Si inizia domani giovedì 13 maggio alle 20.30 in modalità online con una originale “augmented lecture” dedicata a “Sesso, genere e cervello” che vedrà in scena il neuroscienziato dell’Università di Trento Yuri Bozzi assieme all’attrice Clara Setti. La seconda lezione-spettacolo sarà il giorno successivo, venerdì 14 maggio sempre alle 20.30. Si tratta di una produzione sviluppata in Bulgaria per il Sofia Science Festival dal titolo “The Long Way to the Stars”, con l’astrofisico Vladimir Bozhilov e l’attore Dimitar Uzunov. Lo spettacolo sarà in inglese e toccherà il tema della ricerca spaziale e degli eso-pianeti, quei pianeti che si trovano fuori dal sistema solare.
Si continuerà giovedì 20 maggio alle 20.30 con “What is life?”, intervento del fisico dell’Università di Trento Gianluca Lattanzi con l’attrice Maura Pettorruso ispirato alle lezioni tenute dal famoso fisico Erwin Schrödinger. Il tema in questo caso è come la scienza può spiegare la vita e appunto che cosa sia la vita.
Il primo spettacolo in programma sarà il giorno dopo, venerdì 21 maggio alle 20.30. Ad andare in scena sempre online sarà “La Fantastica Avventura di un Cuore di Ghiaccio”, dedicato al tema dei ghiacciai e della tutela ambientale. In scena, Andrea Brunello e il musicista Carlo La Manna, accompagnati per l’occasione del quartetto d’archi Ensemble ArStudium diretti da Stefano Bellini.
Chiuderà la sezione online del festival giovedì 27 maggio alle 20.30 l’augmented lecture “Lucienne, Perreca e le onde gravitazionali”, con il fisico delle onde gravitazionali Antonio Perreca e sua figlia, l’attrice Lucienne Perreca. Questa lezione spettacolo sarà dedicata alle onde gravitazionali e alla necessità di non scendere mai a compromessi quando si decide per il proprio futuro.
Il festival tornerà poi alla sua tradizionale forma dal vivo per la sua seconda parte. Due saranno i luoghi del festival: il teatro di Pergine e il Giardino del MUSE. L’acquisto dei biglietti per gli spettacoli dal vivo è già possibile sul sito www.teatrodellameraviglia.it
Si comincia il 18, 19 e 20 giugno al Teatro di Pergine con la riproposizione in presenza di tre delle augmented lectures trasmesse a maggio: venerdì 18 giugno “What is Life?”; sabato 19 giugno “Lucienne, Perreca e le onde gravitazionali”; domenica 20 giugno “Sesso, Genere e Cervello”.
Per la sezione del festival ospitata nel Giardino del MUSE dove verrà allestito un palco all’aperto a cura del Museo delle Scienze con il supporto del Centro Santa Chiara. Ogni martedì a cominciare dal 29 giugno fino al 20 luglio la programmazione all’aperto sarà dedicata al Teatro della Meraviglia. Si inizia martedì 29 giugno con lo spettacolo dedicato ad Albert Einstein “Prima, dopo, ora” di e con Federico Benuzzi. Martedì 6 luglio alle si passerà alle avventure degli astronauti NASA con “Fly Me to the Moon” della Compagnia Arditodesìo. Martedì 13 luglio verrà poi riproposto live “La Fantastica Avventura di un Cuore di Ghiaccio”, spettacolo con Carlo La Manna e Andrea Brunello e l’Ensemble ArStudium già trasmesso online nella prima parte del festival. La serata vedrà anche la partecipazione di Christian Casarotto, glaciologo del MUSE ed esperto dei cambiamenti climatici che incontrerà il pubblico in un dialogo post-spettacolo. Il festival terminerà la sua programmazione 2021 martedì 20 luglio con lo spettacolo “Il Funambolo della Luce - Nikola Tesla, ovvero l’uomo che illuminò il mondo” di e con Ciro Masella.
TdM e il progetto CURIOUS. Da quest’anno il Festival è anche supportato da un contributo di Europa Creativa all’interno del progetto CURIOUS (Culture as a Unique Resource to Inspire, Outreach & Understand Science – projectcurious.eu). Il progetto CURIOUS collega l’esperienza trentina con analoghe esperienze a Sofia (Bulgaria), Belgrado (Serbia) e Anversa (Belgio).