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L'Area Apmm si ''mostra'' al Mercatino di Piedicastello tra il fascino a solchi dei vinili, strumenti musicali originali e 29 anni di storia indimenticabile

La struttura di Piedicastello oggi appare un poco malandata – (se 29 anni vi sembrano pochi…) - ma alle decine di giovani che frequentano ogni giorno gli spazi dell’incontro e del confronto sonoro, canoro o tecnico le scrostature e una certa angustia logistica importano poco o nulla
DAL BLOG
Di Carmine Ragozzino - 10 giugno 2021

Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino

Saccheggiando e manipolando ad uso strumentale il titolo di un noto programma televisivo si potrebbe dire “L’Area che tira”. E aggiungere – a differenza del suddetto parlatorio quotidiano del nulla politico – che l’Area in questione diffonde aria buona. Aria, anzi Area, salutare fin dal paleontologico 1992, anno in cui all’Appm (associazione provinciale per i minori) intuirono prima e praticarono immediatamente dopo utili e per l’epoca avanguardistiche occasioni di aggregazione fondate sulla musica e tutti i suoi dintorni. Tra l’altro, anzi forse prima di tutto, dintorni amicali che valgono più della perizia nel pizzicare corde, battere pelli e coccolare i tasti.

 

La struttura di Piedicastello oggi appare un poco malandata – (se 29 anni vi sembrano pochi…) - ma alle decine di giovani che frequentano ogni giorno gli spazi dell’incontro e del confronto sonoro, canoro o tecnico le scrostature e una certa angustia logistica importano poco o nulla. L’Area è sempre stata allergica al mordi e fuggi. Ci sono sempre state delle sale prova a disposizione dei musicisti acerbi, appena un po’ maturi o pronti al palco. Sale prova pubbliche apparse pionieristicamente quando per chi suonava una cantina con annesse maledizioni dei vicini era un biglietto vincente alla lotteria. Ma all’Area è sempre rimasta fuori dalla porta l’idea dell’usa e getta. Le sale prova sono il mezzo, non sono il fine.

 


 

Non si affittano, semmai si vivono come occasione per scambi di esperienze, (che in musica si chiamano session), scoperta di strumenti e delle loro potenzialità sociali, luoghi dove far nascere e coltivare idee e collaborazioni. E’ uno spirito longevo quello dell’Area Appm a Piedicastello. Ed è stato anche uno spirito, (una pratica), ispiratrice per l’amministrazione comunale di Trento che nel 2002 face nascere il Centro Musica di Via Fermi, (oggi traslocato allo studentato di San Bartolomeo), chiamando due educatori/operatori storici dell’Area a gestirlo in una sinergia proficua tra Comune e Centro di servizi culturali Santa Chiara. Dopo i fasti pubblici dei primi anni di attività a tutta produzione di eventi capaci di riempire Auditorium e Sociale con gli artisti che bazzicavano a frotte nel Centro Musica la struttura comunale virò verso altra gestione: un bando, il privato.

 


 

Restò una funzione di servizio – (l’affitto delle sale prova e di registrazione) – ma l’idea di un polo creativo e produttivo si affievolì. Perché il pistolotto? Semplice, perché non si vorrebbe che in un futuro dettato dalle solo regole economiche si facesse confusione, assimilando l’Area al Centro Musica senza tener conto delle differenze che specie negli ultimi anni si sono fatte più marcate. Per capirlo basterà farsi un giro domenica 13 a Piediscatello, dalle 9 alle 17, per scoprire come l’Area Appm farà la sua parte nel consolidato mercatino del riuso del quartiere finalmente recuperato ad una vita senza fratture viarie. L’Area – educatori, volontari, utenti – ci sarà con uno spazio dove poter “riusare” il fascino a solchi dei vinili, strumenti musicali originali e riadattati dalla fantasia tecnica dei proprietari, amplificatori, pedali per chitarra e batteria e quant’altro fa musica.

 


 

L’idea è venuta ai ragazzi del Gruppo Giovani che partecipano alle attività del Centro di Aggregazione Territoriale (l’Area, per capirsi). Giovani che sono mobilitati per contattare musicisti e appassionati per un mercato con largo uso di note. I “Dischi Tonici”, altro sodalizio che all’Area è di casa, farà capire quanto la discoteca con i vinili abbia un impatto che assicura alla musica quell’anima di cui la tecnologia è ancora in vana ricerca. Ma non solo. Essendo l’Area un dispensatore di aria buona, va da sé che corroborerà chiunque voglia cimentarsi sul palchetto mettendo a disposizione strumenti vari e tecnici adeguati.

 

Per centinaia di musicisti trentini che l’Area di Piedicastello ce l’hanno nel cuore il piccolo evento di domenica sarà un viaggio a ritroso pieno di ricordi e di emozioni. Le stesse raccontate dalla miriade di foto - difficili da contare per quante sono - che tappezzano i muri interni alla struttura di Piedicastello. Per tutti l’Area all’aperto sarà un’aria di divertente, non polemica ma orgogliosa rivendicazione. Ventinove anni di vera aggregazione attraverso la musica non sono una bazzecola. Specie se la filosofia continua a farsi pratica in un lavoro quotidiano – socialmente educativo – che se una pecca ha avuto è stata quella di preferire “il fare” all’abile auto promozione. Ma questa è un’altra storia.

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