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Divina e Bandecchi gemelli diversi? Speriamo di no, il sindaco di Terni lasciamolo a Terni (se lo vogliono)

DAL BLOG
Di Carmine Ragozzino - 21 agosto 2023

Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino

“Report”, lo scomodo inchiestificio Rai che in molti querelano senza venire mai a capo di un qualsivoglia risarcimento, non è certo la Bibbia. Ma spesso c’azzecca. Tuttavia anche chi schifa Sigfrido (Ranucci) e la sua squadra di giornalismo investigativo – gruppo che guarda molto alle carte e poco alle facce - non può permettersi di ignorare il programma che miracolosamente regge ai diktat di potentati politicamente trasversali. Forse dovrebbe rinfrescarsi la memoria anche il fu senatore leghista Sergio Divina. Sì, quel Divina che con sprezzo del pericolo di tonfo ha scelto di sfidare nelle ormai prossime elezioni provinciali tanto la forzata e arrogante fratellanza della destra fugattiana quanto un centrosinistra a tutt’oggi più muto e confuso dei pesci in acquario.

 

Divina ha lasciato un comodo ruolo culturale. Fino ad un mese fa è stato il presidente del Centro Santa Chiara, carica onorata con inaspettato trasporto e apprezzabile equilibrio. Divina è sostenuto da un drappello di leghisti saldi nel riconoscersi in un celodurismo d’antan, da democristiani orgogliosamente immortali, da quei pensionati che quando giocano a farsi partito vanno sottozero anche con quaranta gradi all’ombra. Con loro, Divina crede legittimamente che un terzo incomodo possa scompigliare esiti elettorali che al momento nessun bookmaker di scommesse accetterebbe di quotare. Comunque vada l’idea di infastidire i cosiddetti “blocchi” sottraendo consensi un po’ più a destra che a sinistra potrebbe anche avere il pregio di dare un po’ di sapore ad una contesa fin qui sciapa al punto da preferire il digiuno.

 

Di quel che Divina combinerà nell’urna (Presidente? Mazziato? Mezzo e mezzo?) sinceramente ci interessa poco anche se gli va dato atto che quando argomenta sul deludente governo del governatore in carica appare quasi più deciso del suo competitore più accreditato. Di un Valduga mite fino al masochismo, insomma, che rischia di strapparci un ''meno male che Sergio c'è'' (recuperando il vecchio motto berlusconiano). Come tutti coloro che per conquistarsi un adeguato spazio elettorale devono inventarsi qualcosa di minimamente originale, ecco però che Divina scantina. E di qui, tornando a Report, ecco un consiglio spassionato e gratuito per il terzo incomodo convinto di poter lasciare di stucco tanto Fugatti quanto Valduga.

 

Caro Divina, si metta comodo in poltrona e usi Rai Play. Dopo pochi minuti di un servizio di Report andato in onda il 5 giugno del 2023 e visto da milioni di italiani (tra i quali forse anche alcuni suoi potenziali elettori) si accorgerà che davvero non è il caso di ispirarsi pubblicamente, acriticamente e forse perfino misticamente, a tale Stefano Bandecchi. Sì, Divina ha preso ad esempio il più che discusso sindaco di Terni. Credendo in lui, nel suo successo politico e imprenditoriale crede possibile anche in Trentino il miracolo di una sua presidenza dell’autonoma provincia. Lo considera un eroe che ha messo in riga i partiti facendo posto alle persone. E vai di demagogia e di retorica: entrambe certamente mal informate.

 

Si fosse informato anche senza approfondimenti, Sergio Divina si sarebbe morso la lingua prima di osannare Bandecchi. Avrebbe arzigogolato almeno qualche più meditato giro di parola da rodato politico qual è. Il signor Bandecchi infatti - un caciarone macchiettistico che esalta il fare pensando ai suoi affari - è appena stato dichiarato “incompatibile” (il 3 agosto) a fare il sindaco. Lo hanno detto gli avversari? Macché, il parere ufficiale viene dal Ministero degli interni. Il Viminale sostiene che Baldecchi non può essere contemporaneamente primo cittadino e amministratore di due società che hanno a che fare con il Comune. Ma questa è roba tecnica, rispetto alla quale Divina può se vuole fare spallucce.

 

Ci sono, però, tante altre discrepanze (chiamiamole così, per bontà) che sono state pubblicizzate raccontando all’Italia del Bandecchi inventore e proprietario della più che discussa università telematica Unicusano. O del Bandecchi tanto bullo e tanto sceriffo nel governo sopra le righe di una città che al confronto il mitico (si fa per dire) Gentilini di Treviso era un boy scout. Ma c’è anche il sequestro della Finanza di 20 milioni di euro, auto di lusso e chi più ne ha più ne metta. Fosse finita. Che dire del Bandecchi padrone di una radio e di una tv universitaria che lui paragonava (gli audio sono di una tragica comicità) ad un’arma da usare (se servisse) contro chi ne intralcia i desiderata?

 

In quelle Radio e Tv l’ispiratore di Divina si è distinto (oltre che per un’abbondanza di turpiloquio da verace con i milioni) anche per un’interpretazione personale dello statuto dei lavoratori. Ad esempio una notte pare abbia licenziato tutti i dipendenti (“che non fanno un cazzo…”) per poi riassumerli il giorno dopo. Brandendo una spada di Damocle come ricatto nemmeno tanto morale. Eccetera (qui per vedere la puntata di Report). L'ultimo video pubblicato sulla sua pagina social è contro i rosiconi del Ferragosto ed è straordinario il ragionamento sul fatto che nel resto del mondo la ricchezza è ben distribuita e in Italia no. Lo dica a chi vive in Africa, in Sud America, negli Usa, in Asia quanto è ben distribuita la ricchezza nel resto del mondo. Un video tutto da ridere se non ci fosse da piangere.

 

 

 

Ecco, di questo infinito eccetera testimoniato in decine di articoli facilmente recuperabili in Internet (non solo Report dunque) Sergio “terzo incomodo” Divina dovrebbe prendere contezza. Anche tardiva. Magari resterà della stessa idea e continuerà ad indicare Bandecchi come il suo guru. Magari no. Magari ci ripenserà e se lo farà sarà un bene per lui e per il Trentino degli irreprensibili che dice solennemente di voler rappresentare. Ognuno si sceglie gli eroi che gli pare ma conoscendo Divina ci sembra impossibile si riconosca in quello che è del Bandecchi un inarrivabile “must”. Da presidente della Ternana ha sputato contro i tifosi che lo contestavano.

 

 

 

 

E lui stesso ha rimarcato la cosa aggiungendo che se non ci fossero state le telecamere avrebbe tirato loro pure ''due pizze in faccia''.

 

 

 

 

Divina è un elegante. Non ce lo vediamo a sputacchiare sugli avversari in campagna elettorale. Almeno questa risparmiatecela, c'è già tanto da soffrire in questa campagna elettorale per le provinciali del Trentino.

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