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A quanto dice Vannacci si può replicare in un sol modo: niente filippiche sui diritti o dal tono scandalizzato, si ricordi Totò e si vada di pernacchia

DAL BLOG
Di Carmine Ragozzino - 30 aprile 2024

Giornalista, ha lavorato per Alto Adige, Gazzettino e Trentino

Pisciare fuori dal vaso. Tra le tante spiegazioni di questa espressione idiomatica e piuttosto triviale ce n’è anche una piuttosto benevola, quasi positiva. E cioè: uscire dagli schemi, pensare in modo creativo. Non è il caso che qui si prova a trattare. “E’ come se stessimo cercando – si legge ancora nell’onniscienza di internet – di rompere il vaso delle tradizioni per scoprire qualcosa di diverso e di innovativo”. Bene, se si applica il detto “pisciare fuori dal vaso” al General Generico chiamato adesso a salvare fracasson Salvini dalla caduta verso gli inferi elettorali della Lega, beh di benevolo c’è poco. Semmai c’è molto, quasi troppo, di pollachiuria. Un'incontinenza, cioè, che spinge a ''strabordare'' a più non posso fuori da due vasi: quello del buonsenso e quello del buon gusto.

 

Noi, ovviamente, la buttiamo come spesso ci succede in caciara ironica. Il General Generico deve essere dotato di vescica elefantiaca (in realtà mica lo sappiamo se gli elefanti svuotano alla grande, ma tant’è). Quando il General Generico urina le sue elucubrazioni senza pensiero, inonda. È un fiume di acidità: allaga un sistema dell’informazione che prende per oro colato anche la latta e che per un titolo (critico oppure osannante fa lo stesso) si è pronti a fare di tutto. A volte ci caschiamo anche qui: ma meno.

 

Vannacci, il General Generico, sta al gioco con il solo divertimento delle sopracciglia (è un militare, per Dio, e non può scomporsi). In un certo senso sta anche al giogo delle notizie: “sparate” anch’esse. Più ci sta dentro, più capisce il caravanserraglio delle notizie, più ne butta fuori. Se non ci fosse già Mentana a far suo con ironia e mestiere il soprannome, Vannacci lo si potrebbe chiamare “mitraglietta”. Con la velocità terrificante dei colpi che non si possono contare, il General Generico alza continuamente il tiro (qui si crede che non ci creda, ma visto che tutti ci credono si convince lui medesimo). Lo fa con una perizia delle depravazioni giornalistiche che disarma oltre che disorientare. Non si fa in tempo ad imbestialirsi per le panzane sui gay e sui neri “padroni” più o meno di tutto (compresi i barconi che li preparano all’aldilà) che lui sposta la mira sui disabili. Scandalizzando, come è giusto ,ad ogni latitudine politica e culturale.

 

Non era così al suo debutto: giochicchiando con le parole potremmo chiamarlo “dibrutto”. Ha riempito di scemenze e luoghi per fortuna poco comuni un libercolo che messo su Amazon non avrebbe attirato l’attenzione nemmeno dei suoi parenti stretti. L’informazione deformata dalla voglia di scoop se n’è accorta ed il libercolo è diventato di botto un caso letterario che avrebbe la più corretta definizione usando la doppia zeta al posto di una esse. Come fa adesso un povero General Generico, l’ennesimo eroe del “mi avete travisato” a non prenderci gusto? E come fa a non arrivare all’orgasmo quando vede il portafoglio ingrossarsi dal conto vendite e quando gode nel vedere politicanti un tanto alla fregnaccia inchinarsi al suo nulla? Loro sono ormai convinti che a votarlo alle Europee saranno folle di nulla/chiedenti alla politica.

 

Vannacci è un colpaccio di Salvini. Vannacci farà flop e con lui la Lega. Quel che dice Vannacci è quanto di più deteriore si possa trovare nel già triste panorama politico nazionalpopolare. Vannacci è quel che si aspettava da tempo: pane al pane e vino al vino (forse troppo?). Sia questo o sia quello il destino del General Generico davvero poco importa. Preme semmai capire (ma sarà un’impresa a perdere, lo si sa) le recondite ragioni di una perversione che regala immeritata gloria ad un tipo obnubilato da una fama imprevista ma purtroppo prevedibile.

 

Sì, perché Vannacci avrebbe un senso se l’informazione usasse lo stesso deleterio metro con tutti i Vannacci senza stellette che albergano nei bar (non solo di periferia). Quelli che bofonchiano le loro stupidaggini sul mondo, sulla politica, sulle donne, sui diversi, eccetera. I titolari di talk show si offenderanno di certo. “Ma come – par di sentirli Vespa, Floris, Bianchina e tutti gli altri – noi ospitiamo i tipi alla Vannacci per metterli alle strette. Così la gente capisce”. Sarà ma si stenta davvero a credere nel ruolo educativo, formativo, della bolgia quotidiana dove chi s’azzanna di meno è un pittbull.

 

Quel che succede con la sovraesposizione per nulla casuale dell’improbabile è che l’improbabile diventa “uno di casa”. Quel che di assurdo dice va in cavalleria e l’oscena video famigliarità - ma anche la famigliarità stampata o social rilanciata nei tiggì più delle guerre “vere” che terrorizzano il presente ed il futuro - partorisce personaggi dei quali non ci si libererà più. Cosa sarebbe successo se in un mondo meno assuefatto (ad arte) al niente cosmico il General Generico fosse stato lasciato nuotare nel suo brodo? Cosa sarebbe successo se la brodaglia delle teorie pre “uomo qualunque” di Vannacci non fosse servita a colazione, pranzo e cena? Sarebbe successo che il General Generico, privato della fama, avrebbe al più conquistato l’entusiasmo post bicchiere di un qualsiasi Bepi del bar di provincia. Ma attenzione: il Bepi (simpatico nonostante) ci è. Non ci fa.

 

Invece Vannacci se ne andrà a Bruxelles per tornare ad essere in men che non si dica un anonimo che quando proverà a dire all’estero quel che sembra materia da IgNobel in Italia chiameranno i gendarmi. Oppure gli faranno una pernacchia di quelle per cui Totò andrebbe fatto santo: un comizio in un sol gesto. Chissà, forse è tardi, ma anche se in Italia si recuperasse in extremis la sanità nobile della pernacchia verrebbero spiazzati i Vannacci, i suoi sponsor alla Salvini e tutta la genia che vede nel General Generico un generalissimo (alla Franco).

 

Invece no. Più se ne parla, anche malissimo, più Vannacci ingrassa (restando un figurino). Nel gioco, si sa, cascano tutti. Ci caschiamo pure noi. E ci cascano più di tutti quelli che (specie tra i progressisti) non hanno capito che, per come siamo messi, una pernacchia replica ai Vannacci con molta più efficacia di una filippica sui quei diritti che nella visione del General Generico sono tutti storti. E da raddrizzare.

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