“Wild city. Storia di natura urbana", una mostra al Muse per indagare il rapporto tra essere umani e specie animale e vegetale in città
Appassionata di arte e cinema con Chaplin nel cuore
La città è più sostenibile se dialoga con la natura. Gli esseri umani non sono gli unici abitanti urbani. Già nel periodo del lockdown ci eravamo stupiti delle famiglie di anatre frequentatrici del supermercato. Ora che gli umani hanno riacquistato i loro spazi, animali e piante sanno utilizzare i loro, come il falco pellegrino sui cornicioni dei grattacieli per nidificare e cacciare.
Una mostra al Muse di Trento “Wild City. Storie di natura urbana”, indaga il rapporto tra essere umani e specie animale e vegetale in città. I temi affrontati sono quattro in quattro sezioni: le minacce e gli ostacoli che la città pone agli esseri viventi non umani- le opportunità che la città offre- l’ambiente cittadino come fattore che ne condiziona l’evoluzione- le interazioni positive, conflittuali o di neutrale coesistenza tra l’essere umano e le altre specie in contesto urbano.
Si vuole riflettere su come potrà essere la città del futuro. Partiamo dal fatto che il 54% della popolazione mondiale vive in aree urbane. Entro il 2030 le persone che vivranno in città saranno cinque miliardi, importante è conoscere la biodiversità urbana che abbiamo attorno per convivere nel modo più adeguato.
Tanti i curatori e collaboratori che hanno contribuito alla mostra. Da Patrizia Famà, sostituta direttrice dell’ufficio programmi per il pubblico del Muse, ad Osvaldo Negra e Alessandra Pallaveri curatori della mostra. Supervisione di Michele Lanzinger, direttore del Muse.
Più di 400 metri quadrati ideati e realizzati dallo staff del museo, con video-interattivi, installazioni multimediali, fotografie e reperti delle collezioni del museo. I testi tradotti della mostra sono in easy to read, in Caa (comunicazione aumentativa alternativa) e in trilingue. L’allestimento grafico è dell’ illustratrice Nadia Groff.
La curatela scientifica è composta da Telmo Pievani, Luigi Boitani e Menno Schilthuizen. Dal 1 aprile al 5 novembre gli spazi del Muse al secondo piano aspettano scolaresche, famiglie e non solo; tanti gli eventi collaterali per interessare tutte le età. Conferenze, incontri a tema, performance, dibattiti e attività open air negli orti e nel biotopo del museo.
Il primo appuntamento è sabato 15 aprile dalle 15 alle 19 “Wild City Party” per conoscere i nostri coinquilini non umani ed essere coinvolti dalle varie attività. La stimolante mostra descrive gli adattamenti delle piante, degli animali ad un habitat meno naturale. Gli spazi ci sono e vengono sfruttati intelligentemente da piante e animali, ma si insidiano minacce di un’urbanizzazione che esclude quello che non è gradito alla nostra specie.
Allora cosa possiamo fare per sostenere e promuovere nelle persone che abitano le città l’attitudine positiva alla biodiversità urbana, in modo da favorire l’aumento e limitare gli attriti? Cerca delle soluzioni la quarta sezione della mostra. Una visione mondiale dell’argomento tra leopardi, lupi, api, lontre e grillai con un rigoroso inquadramento scientifico per esprimere come anche all’interno delle megalopoli avveniristiche e non (nella statua della Libertà a New York nidificano gabbiani) si possono rinvenire “enclavi” del passato.
Molte specie sono scomparse (thismia americana), altre minacciate (riccio, lucciole). A noi il compito di salvaguardare la natura in città per trasformare il nostro futuro in spazi condivisi.
“Wild City: Storie di natura urbana”. E' una mostra temporanea dall’1 aprile al 5 novembre 2023.
Con il sostegno di Itas Mutua-Montura-Ricola e il patrocinio della Provincia di Trento.
Inaugurazione 31 marzo alle 18.30 con Graziano Ciocca-divulgatore scientifico.